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 2013  maggio 03 Venerdì calendario

L’AZIONISTA DI TELECOM, FOSSATI NON FARÀ PIÙ IL BANCHIERE


Marco Fossati, grande azionista di Telecom Italia, archivia la sua sfida di fare il banchiere in Svizzera. A nemmeno quatto anni dall’aver rilevato il controllo della Banque de Crédit et de Dépôts (Bcd) attraverso l’Institut de Crédit et de Dépôts Holding (Icred), qualche settimana fa Fossati ha dovuto, infatti, mettere in liquidazione volontaria l’istituto di credito che operava con struttura da private banking sulla piazza di Lugano.
La decisione è stata presa dalla Findim Finanziaria, holding controllante italiana presieduta dallo stesso Fossati «a seguito - si legge nella relazione al bilancio 2012 - del perdurare della situazione di incertezza sui mercati finanziari ma anche alla luce dei mutamenti delle strategie di gruppo». Fossati era vicepresidente della banca rossocrociata mentre il suo uomo di fiducia Nicola Biase sedeva nel comitato esecutivo presieduto da Rodolfo Zurcher. Il bilancio 2012 della banca si è chiuso con una perdita di oltre 11,6 milioni di franchi svizzeri (che ha eroso quasi l’intero capitale di 12,6 milioni di Icred) e un attivo di 27,7 milioni: liquidatori sono stati nominati lo stesso Biase e Giovanni Molo e la procedura ha comportato l’uscita di oltre una decina di impiegati a vario titolo.
Findim Finanziaria, che Marco Fossati assieme al fratello Giuseppe e alle sorelle Daniela e Stefania possiede, attraverso la lussemburghese Findim Group (cui fa capo il 5% di Telecom Italia), resta comunque presente nella vicina Confederazione attraverso la controllata Findim Investments basata a Massagno alle porte di Lugano, che lo scorso anno ha finanziato la holding nel Granducato per oltre 600 milioni.
Il bilancio consolidato 2012 di Findim Finanziaria ha chiuso con un utile di 11,7 milioni di euro significativamente migliore della perdita di 11,9 milioni del precedente esercizio. È il frutto della cessione alla controllante lussemburghese del 50% di Pasa, veicolo partecipato per il restante 50% dal gruppo alimentar spagnolo Gallina Blanca cui i Fossati hanno venduto la Star. La vendita si è riverberata nel conto economico ove il totale delle immobilizzazioni è diminuito da 411,4 a 31 milioni mentre la liquidità è balzata da 59,7 a 139,2 milioni.