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 2013  aprile 30 Martedì calendario

GRECIA, SALARI MINIMI COME IN TURCHIA


In Grecia i salari minimi mensili sono stati ridotti da 586 a 490 euro lordi (427 euro per chi ha meno di 25 anni) portandoli quasi al livello di quelli turchi, (lo storico "antagonista" di Atene), che nel secondo semestre di quest’anno sono previsti crescere a 1.022 lire turche, pari a 435 euro mensili.
In uno sforzo titanico per recuperare la competitività perduta il Parlamento greco ha approvato a tambur battente, cioè con procedura d’urgenza nella notte tra domenica e lunedì, la legge omnibus, composta da ben 110 pagine, che prevede appunto l’ulteriore riduzione del salario minimo portandolo da 586 a 490 euro e, per la prima volta in Grecia, il licenziamento di 15mila dipendenti pubblici entro il 2014, di cui 4mila entro l’anno in corso, nell’ambito delle nuove misure richieste dalla troika, per ridurre le spese strutturali e aumentare la competitività del Paese con la svalutazione interna, unica strada percorribile in mancanza di deprezzamento monetario.
Un emendamento introdotto all’ultimo momento dal ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, permetterà di ridurre il salario minimo standard in alcune circostanze: sarà possibile effettuare assunzioni a breve termine per dipendenti dai 15 ai 25 anni, con un compenso di 427 euro al mese, cifra che sale a 490 euro al mese per chi ha più di 25 anni (90 euro in meno del salario minimo standard che era di 586, livello che era di 780 euro nel 2012 e di 877 euro nel 2011).
Nel Parlamento di Atene le nuove misure di rigore sono passate con 168 voti a favore e 123 contrari, senza nessun franco tiratore. Il voto permetterà il rilascio della tranche di 2,8 miliardi di euro di prestiti da parte di Ue e Fmi.
Tra le misure approvate ci sono la proroga anche per il 2013 delle tasse sulla casa e i terreni (l’Imu greca), la liberalizzazione di alcune professioni e l’aumento della giornata lavorativa per gli insegnanti, un modo per ridurre il salario aumentando l’orario di lavoro.
«Siamo contrari, hanno aumentato le nostre ore di lavoro e questo porterà solo a una perdita di posti - ha spiegato la maestra Christina Angeloniki - ed è chiaro che non gioverà né ai docenti né all’istituzione scolastica e soprattutto ai bambini». Syriza, il principale partito d’opposizione, sventola l’incostituzionalità del nuovo piano di austerità.
Kostas Tsikrikas, presidente dell’Adedy, il sindacato che raggruppa i dipendenti statali, ha chiamato a raccolta tutti i lavoratori pubblici ricordando che le misure faranno salire ulteriormente il tasso di disoccupazione al 30% dall’attuale 27,7%.
Alla legge sul licenziamento dovrebbe essere affiancato presto un piano per favorire il turn over e dare modo a giovani lavoratori di sostituire – soprattutto nella sanità – chi andrà in pensione nei prossimi anni. Oggi in Grecia solo un lavoratore pubblico su cinque che va in pensione viene sostituito.
Va ricordato che fino alla fine del 2011, l’80% delle spese statali era destinato a salari e pensioni del settore pubblico, una voragine fuori controllo che aveva portato i politici greci a "truccare" i conti pubblici.
Bruxelles si è detta soddisfatta della storica svolta. Le riforme in Grecia «stanno creando le condizioni per una economia più competitiva capace di generare crescita sostenibile e posti di lavoro». È questo il messaggio del commissario Ue, Olli Rehn, in relazione al rapporto della task force Ue sulla Grecia.