Paolo Cacace, Il Messaggero 3/5/2013, 3 maggio 2013
«NAPOLITANO RIMARRA’ NON PIU’ DI TRE ANNI»
Quanto durerà il bis di Giorgio Napolitano? «Certo non sette anni, il tempo di vedere le riforme avviate e poi lascerà. Tre anni? Speriamo prima». Chi avanza pronostici sulla durata del secondo mandato di Napolitano non è un osservatore politico qualunque, bensì Pasquale Cascella fino a ieri portavoce del Presidente e ora candidato sindaco a Barletta.
L’INTERVISTA
Intervistato alla trasmissione «La Zanzara» su Radio 24, Cascella sottolinea come quello di Napolitano sia stato «un rinnovo funzionale». Il Presidente, insomma, si è dato una missione e una funzione da svolgere. Giusto il tempo di far uscire il Paese da una transizione che rischiava di essere infinita, avviando riforme che sono una palla al piede dello sviluppo e della crescita.
Poi lo stesso Napolitano dovrebbe lasciare il Quirinale anche perché nel frattempo si avvicinerebbe alle novanta primavere. Beninteso - spiega ancora Cascella - nessun impedimento in vista. Il Presidente fisicamente sta bene e lo si vede: «d’altronde, le apparizioni pubbliche non mancano».
LE PREVISIONI
Non è facile stabilire se e fino a che punto le «previsioni» dell’ex-portavoce sulla presumibile durata del bis siano state ispirate dello stesso Napolitano (che sta trascorrendo qualche giorno di riposo a Capalbio) ovvero siano il frutto di considerazioni personali di Cascella. Ma non c’è dubbio che quest’ultimo conosce a menadito il pensiero, gli umori e gli orientamenti dell’attuale inquilino del Colle avendo vissuto al suo fianco fino a ieri e c’è da credergli quando afferma che Napolitano «non aveva mai pensato di essere rieletto e che aveva già in mano le chiavi del suo ufficio al Senato dove aveva spostato libri, quadri e fotografie».
Quando ha accettato la ricandidatura - spiega ancora Cascella - Napolitano ha detto che non poteva essere solo una sua responsabilità. Dunque: quello tra Pd e Pdl - secondo l’ex portavoce - non è un matrimonio, ma una convivenza temporanea, anche perché non va dimenticato che Berlusconi è una personalità politica votata dagli italiani, ha una piena legittimità data dagli elettori. Ineleggibile? «Dovrebbe decidere il Parlamento - osserva Cascella - Berlusconi è parlamentare dal 1994».
Naturalmente, i pronostici sulla durata temporale del secondo mandato si prestano a molte considerazioni poiché non è un mistero che Napolitano è stato costretto dall’emergenza e «dal senso del dovere» ad accettare il bis. Ma sin dal discorso d’insediamento ha posto alcuni «paletti» per indicare i termini e i limiti della propria disponibilità: se le forze politiche continuassero a mostrare «sordità» sui temi delle riforme egli non esiterebbe a trarne le conclusioni; in altre parole, a dimettersi.
I PALETTI
Ora sembra che questi «paletti» si completino con un disegno più preciso. Napolitano è incline a restare sul Colle per un paio d’anni, tre al massimo, lasciando intendere che questo è il periodo necessario perché le principali forze politiche affrontino e portino a termine (o quasi) il processo delle riforme istituzionali magari attraverso lo strumento di una Convenzione e mettano mano senza indugi ad una nuova legge elettorale (che può e deve essere definita più rapidamente).
Naturalmente, Napolitano - fedele al dettato costituzionale - sa che non può porre limiti temporali al suo mandato che è e resta settennale. Ma il messaggio - ancorché indiretto - è molto chiaro.