Enzo Bernasconi, Libero 1/5/2013, 1 maggio 2013
IL CENTESIMO COSTA TROPPO E NESSUNO LO TOCCHI
Caro Mainiero, come fa un’economia europea a funzionare se è gestita da “economisti” che hanno messo in circolazione il centesimo, una moneta che costa per produrla quattro volte il suo valore? Con una che di conti se ne intende, la massaia, una cavolata del genere non sarebbe successa.
Enzo Bernasconi
Varese
Qualche mese fa, caro Bernasconi, per la precisione agli inizi di febbraio, la Royal Canadian Mint - la Zecca canadese - ha disposto il ritiro dalla circolazione dello storico penny, la moneta da un centesimo di dollaro. La produzione del penny era terminata il 4 maggio dello scorso anno. La Zecca canadese aveva scoperto che produrre un singolo centesimo veniva a costare 1,6 centesimi. Più del valore facciale. Di qui l’ovvia conclusione: mandiamo il penny in pensione e risparmieremo la bellezza di undici milioni di dollari l’anno. Naturalmente, non ci hanno pensato su due volte: penny rottamato perché in tempo di crisi bisogna risparmiare al massimo. Altrettanto naturalmente, è però nata una discussione facilmente immaginabile. Domanda dei canadesi: un caffè, che oggi costa in media 2,26 centesimi, come verrà pagato se il centesimo non c’è più? Risposta immediata delle autorità: nessun problema, basterà arrotondare i prezzi per eccesso o per difetto. Due dollari e ventisei centesimi diventeranno due dollari e 25 centesimi. Due dollari e ventotto diventeranno due dollari e trenta. Pare che all’inizio i negozianti si siano un po’ preoccupati per il ritocco dei prezzi: temevano ricadute sulla clientela. Ma le polemiche sono state di breve durata. Ora sono tutti d’accordo: addio penny, anche se con un po’ di rimpianto, visto che il centesimo aveva 150 anni ed era l’emblema monetario del Paese. Ma quello è il Canada. Questa è l’Italia. E in Italia “arrotondamento” (lo abbiamo visto con la lira) significa che un caffè, a furia di piccoli ritocchi, aggiusta qui e aggiusta là, adatta e lima e rettifica e innalza e innalza e innalza ancora un poco, alla fine potrebbe costarci anche il doppio di oggi. Petizione alle autorità e anche a lei, carissimo Bernasconi: per favore, che nessuno si azzardi a toglierci o a suggerire di toglierci il centesimo. Ai nostri euro ci teniamo. mattias.mainiero@liberoquotidiano.it