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 2013  maggio 01 Mercoledì calendario

“DIVENTO RE IN TEMPI DIFFICILI” MA L’OLANDA SI GODE LA FESTA PER GUGLIELMO ALESSANDRO


«Viva il re» e poi «urrà!» gridato tre volte. L’Olanda da ieri ha un nuovo sovrano dopo che la regina Beatrice si è fatta da parte abdicando. Il Paese è in festa, una festa grande e memorabile: Amsterdam sembra in preda a una sbornia collettiva; una fiumana di gente di ogni età addobbata in arancione, il colore della dinastia Orange-Nassau, si riversa in strada ballando, cantando, soprattutto bevendo. Tutti in piazza Dam ad applaudire re®ina e le loro tre biondissime bimbe da cartolina mentre si affacciano al balcone. Tutti al concertone offerto dalla real casa. Tutti lungo i canali a fotografare, ieri sera, la parata-regata di 250 imbarcazioni guidata dalla chiatta, spettacolare, del nuovo re.
Da una parte il popolo, tenuto a distanza dietro le transenne da una selva di diecimila agenti, e dall’altra parte chi conta: i magnifici duemila invitati a corte, da Carlo e Camilla — lui gallonatissimo, lei con un altro cappello-istrice — a Kofi Annan, dal futuro imperatore del Giappone, con moglie ex depressa al seguito, ad Alberto di Monaco arrivato enigmaticamente da solo. Perché Charlene non lo accompagna? Il giallo è aperto. La spiegazione ufficiale è che la principessa sarebbe in Sud Africa per un evento benefico.
Cerimoniale rigorosissimo e una pompa davvero inattesa riservata ai vip e soprattutto ai futuri re e regine di ogni casato che ieri pomeriggio hanno assistito alla cerimonia di incoronazione sotto le severe volte gotiche della Nieuwe Kerk. Caro re, quanto mi costi. Solo alla città e solo per i festeggiamenti 5 milioni di euro. Si predicava la sobrietà e invece il rito è stato straordinariamente sontuoso, fra rulli di tamburi e squilli di tromba, cori che intonano il “Magnificat” di Bach e un neo-re che, preceduto da una schiera di ciambellani e valletti, si presenta abbigliato come nelle fiabe, con un incredibile manto di ermellino dallo strascico lungo due metri che neanche Napoleone ritratto dal David. E al suo fianco una moglie, la bella borghese argentina Maxima Zorreguieta dal padre ex ministro di Videla, con in testa una tiara tempestata di diamanti e di zaffiri alta quasi un palmo. Divampano le polemiche su quanto costa la monarchia olandese al contribuente: la bella cifra di 40 milioni di euro l’anno, e il premier Mark Rutte ha fatto sapere che no, non sono previsti tagli, a differenza di quanto è successo in Gran Bretagna e in Spagna. Però Maxima al ballo della vigilia indossava con orgoglio un fiammante abito rosso a balze di Valentino già esibito nel 2008: un segnale?
Non di vera e propria incoronazione si è trattato ieri, ma di un’investitura. La corona è rimasta su un cuscino scarlatto come le altre insegne del potere reale: lo scettro, l’orbe terracqueo simbolo dell’impero che fu, la pergamena con la Costituzione. Guglielmo IV (titolo che però il re ha rifiutato preferendo mantenere il suo nome) ha stupito per il tono intimista con cui, prima del solenne giuramento, ha ringraziato la regina Beatrice per i suoi 33 anni di regno, «per aver svolto in pieno il ruolo di madre». Poi ha reso omaggio alla moglie Maxima, la quale «ha preso il paese tra le braccia ed è diventata un’olandese tra gli olandesi, pronta a mettersi al loro servizio». E ha detto: «Inizio un lavoro in un tempo in cui molti nel regno si sentono vulnerabili e incerti». Se la popolarità di Beatrice era al 78 per cento, anche quella del figlio sembra destinata ad essere alta. In chiesa, uno per uno, tutti i parlamentari sono stati chiamati a giurare, o secondo un’altra formula più laica per lo meno a promettere, lealtà al nuovo sovrano: su 225 solo 16, tutti appartenenti al partito socialista, si sono rifiutati di farlo.