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 2013  maggio 01 Mercoledì calendario

OLANDA, GUGLIELMO E’ RE MA LA NUOVA STELLA E’ LA CONSORTE MAXIMA

L’algida Beatrice, (ex) regina d’Olanda, s’è commossa salutan­do una piazza Dam traboccan­te e rigorosamente arancione: tinta nazionale e prima ancora della casa reale Orange-Nas­sau. In un’Europa con sovrani saldissimi sul proprio trono, la ferrea regina ha così compiuto un atto rivoluzionario. Largo ai giovani, disse in gennaio quan­do annunciò che sarebbe uscita di scena dopo 33 anni da capo dello Stato. Ora tocca al figlio primogenito e alla consor­te Maxima, 41 anni, di Bue­nos Aires, gui­dare i Paesi Bassi. Gugliel­mo Alessan­dro, 46 anni, è il più giovane re del vecchio continente e spezza il mo­nopolio femminile d’Olan­da segnato da 123 anni im­prontati a 4 re­gine.
Dopo la fir­ma dell’atto di abdicazione e il passaggio di consegne, al­le 10.30 la nuo­va coppia rea­le e l’ex regina sono apparsi al balcone del Palazzo, è sta­ta quindi la volta di Gu­glielmo Alessandro e Maxi­ma con le tre bimbe, Ama­lia, Alexia e Ariane, di giallo vestite. Il tutto ripreso dalle telecamere della tv olandese e diffuso sui maxi­schermi sparsi per la città, nel corso della giornata concentra­ti su scene di vita quotidiana del­la famiglia reale.
I festeggiamenti si sono svolti in una Amsterdam provata dai bagordi di una notte speciale, quella che per tradizione prece­de il «Giorno della regina»: d’ora in poi spostato al 27 aprile, giorno del compleanno di Guglielmo Alessandro. E si sa che ad Amsterdam, quando si festeggia, lo si fa off limits. Le auto­ambulanze hanno avuto un bel daffare a soccorrere i martiri del­la birra. L’investitura, nel pome­riggio, è stata accompagnata da una serie di feste sparse per la città e lungo i canali: al crepu­scolo percorsi anche dai Reali. Fra i concerti della notte più lunga di Amsterdam, quello al Con­certgebouw con gli italiani Ste­fano Bollani, al pianoforte, e il direttore Riccardo Chailly che ad Amsterdam ha lavorato 16 anni.
È stata una giornata segnata dallo sfilare di bande ufficiali, band ufficiose, con parchi in fe­sta e arancioni: salvo le sei aree ad hoc per protestare contro la monarchia, polemicamente bianche. Si calcola che 800mila persone si siano riversate nelle viuzze della città: cittadini di Amsterdam, olandesi accorsi per l’occasione, turisti. E un bel comparto di argentini suppor­te­r di Maxima Zorreguieta pron­ti a sventolare bandiere per rin­graziare l’Olanda per «l’amore e fiducia» riposti nella loro con­nazionale. La nuova regina è una ricca borghese, dal brillan­te passato nella finanza, molto amata quassù per una simpatia contagiosa e un fare normale particolarmente apprezzato da­gli olandesi. Che amano i pro­pri sovrani purché senza spoc­chia. E poi Maxima ha trasfor­mato quel principe bon vivant in un affidabile re. Si maligna che sia la testa della coppia, lei osserva il protocollo e dunque arretra, ma di fatto buca lo schermo. Conquistò subito an­che la suocera, che durante l’ad­di­o al popolo le stringeva caloro­samente la mano. La cerimonia d’investitura ha catalizzato nella Nieuwe Kerk dignitari e autorità da tutto il mondo. Tra essi, l’eterno princi­pe Carlo d’Inghilterra e la mo­glie Camilla, il principe eredita­rio del Giappone, Naruhito, con la principessa Masako, il cui padre è giudice alla Corte penale internazionale dell’Aia, Amado Baudou, vice presiden­te d’Argentina, José Manuel Bar­roso, Martin Schulz, Herman van Rumpuy, Kofi Annan. S’è trattato di un’investitura e non di un’incoronazione: qui la monarchia è liberal, il sovrano è ta­le perché lo vuole il popolo. Semmai era la regina Maxima a indossare una fantastica tiara tempestata da 655 diamanti e zaffiri. Per la cerimonia abito blu cobalto, come Beatrice e le tre figlie. Che con molta natura­lezza sbadigliavano e assume­vano posture a misura di bimbo anziché di principesse. E come la madre già sono nei cuori di questo popolo figlio di pragma­tici mercanti ma che non rinun­cia alla monarchia.