Carlo d’Inghilterra, il Fatto Quotidiano 29/4/2013, 29 aprile 2013
“SALVIAMO LA NOSTRA STORIA”
Vi sono molto grato per essere venuti qui oggi e soprattutto al ministro per averci concesso il suo prezioso tempo per parlare di “nuovi edifici in luoghi storici”. (…) Attualmente, il nostro paese sembra trovarsi in uno dei suoi periodici boom di costruzione di edifici, e in una terra storica come la nostra, non possiamo essere complici di questo fenomeno. Mi vengono in mente solo due momenti nella storia nazionale quando venne proposto di costruire case, luoghi di lavoro e negozi su scala massiccia e in entrambi i casi si cambiò la faccia della Gran Bretagna. Parlo dell’età vittoriana, quando i nostri predecessori rimodellarono le facciate delle città industriali inglesi e dell’epoca del Dopoguerra fino alla fine degli anni ’60 quando ci fu la corsa a ricostruire, distruggendo molti edifici storici. (…) Grattacieli aziendali e residenziali vengono proposti a Londra, e fanno ombra sul patrimonio mondiale, sui siti storici da Edinburgo a Bath. Non devo essere io a ricordarvi che lo status di patrimonio mondiale di questi siti (come il centro storico di Edinburgo, la Torre di Londra e Westminster) è stato messo in discussione dall’Unesco a causa delle nuove costruzioni in tempi recenti. E così è giusto che sia, perché non c’è motivo di considerare un sito storico a meno che non mantenga la sua integrità. Ci sono, dopo tutto, altre aree dove questi edifici così alti possono essere collocati restando nel loro contesto. Sembriamo determinati a vandalizzare questi pochi siti storici, gli unici a conservare il carattere senza età che attira le persone e che aumenta di valore mano a mano che passa il tempo. Per quale motivo perpetuiamo il desiderio consapevole di dissacrare questi posti?”.