Fabrizio Galimberti, Il Sole 24 Ore 1/5/2013, 1 maggio 2013
CASA TASSATA OVUNQUE, "SORELLE" DELL’IMU PRESENTI IN OGNI PAESE
La pressione fiscale sta rovinando l’Italia e l’Imu ne è la prova migliore. Quella che ho pagato è aumentata di molto, siamo sulle migliaia di euro e non è un’imposta giusta perché la prima casa è il frutto dei risparmi, è qualcosa che è stata comprata con redditi già tassati. C’è chi dice che l’abolirà, ma io non ci credo. L’avevano abolita una volta e poi è tornata a galla. Questa classe politica sa solo tassare. Se fossi giovane me ne andrei dall’Italia.
Giordano Frazzi
Caro Frazzi,
temo che se lei se ne andasse dall’Italia non riuscirebbe a evitare l’Imu. Magari si troverà meglio sotto molti altri punti di vista, ma non dal punto di vista della tassazione sulla prima casa. Quando dico che non eviterebbe l’Imu non intendo l’Imu sull’eventuale casa che lei lasciasse in Italia ma sulle "sorelle" dell’Imu negli altri Paesi. Quando lei dice che non è giusto tassare i frutti del risparmio perché il reddito risparmiato è stato già tassato, solleva una questione che ha impegnato molti studiosi di scienza delle finanze, e che in ultima analisi un insigne professore ha definito una questione di "lana caprina". Ci sono argomenti pro e contro, ma se si va a vedere quel che succede nella realtà dei sistemi tributari ci si accorge che l’Italia è uno dei paesi che tassano meno la casa: una "Imu" è presente dappertutto, perché mira a finanziare, a carico di un cespite radicato nel territorio, i servizi pubblici forniti sul territorio stesso.
D’altronde il Governo Berlusconi, che aveva abolito l’Ici sulla prima casa, aveva già previsto, prima di lasciare il passo al Governo Monti, di reintrodurla nel 2014 cambiandole il nome, sotto forma di un’imposta comunale sui servizi. Adesso l’Imu sulla prima casa potrebbe essere di nuovo abolita, e non sarebbe una buona cosa dal punto di vista della razionalità del sistema tributario. Se si vuole dare uno stimolo all’economia, come sarebbe giusto fare, sarebbe meglio ridurre la pressione fiscale su altri imponibili, a cominciare dal lavoro.
Recentemente il ministero dell’Economia ha comunicato il dettaglio del gettito Imu del 2012, acconto e saldo (http://www.mef.gov.it/primo-piano/documenti/Bozza_documento_IMU_rev.pdf). Le cifre non suggeriscono, per la prima casa, crudeli taglieggiamenti, a parte il fatto che tutti gli aumenti d’imposta fanno soffrire quando l’economia è in recessione. L’Imu sulla prima casa ha fornito all’incirca lo stesso gettito, per quanto riguarda l’aliquota base, dell’Ici 2007: aumenta del 20% circa, rispetto al 2007, a causa degli aumenti di aliquota disposti dai Comuni. Tuttavia l’Imu è più progressiva dell’Ici, perché sono state aumentate le detrazioni. Questo aumento delle detrazioni comporta che un quarto delle prime case non paga affatto l’Imu. Includendo quelli che pagano zero, il 72% dei proprietari di case pagano meno di 200 euro l’anno, e quelli che pagano più di 600 euro sono il 5% del totale "prime case".