Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  aprile 30 Martedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - DOPO IL DISCORSO DI ENRICO LETTA


L’INCONTRO CON LA MERKEL
BERLINO - "Con questo nuovo governo possiamo iniziare una nuova ottima collaborazione". È un benvenuto cordiale quello che la cancelliera tedesca, Angela Merkel ha rivolto a Berlino al neo presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta. "Abbiamo già parlato della situazione dei vari temi e della nuova situazione che si presenta - ha proseguito la leader tedesca-. Gli auguro tutto il meglio per questo suo nuovo governo, per i nostri rapporti bilaterali e per l’Europa". Merkel, che ha sottolineato l’importanza dei rappori con il nostro Paese, ha evidenziato che "ogni Paese deve fare i propri compiti" per uscire dalla crisi, ma ha precisato anche che "l’Italia ha già compiuto un pezzo di strada".
Il governo italiano intende "continuare sulla politica di risanamento e sulla politica dei conti pubblici a posto", ha chiarito Enrico Letta: "Il nostro governo è fortemente europeista - ha spiegato il premier -.Noi abbiamo fatto la nostra parte in Europa. Oggi il governo che si forma è un governo politico. È un governo che vuole usare tutta la forza politica per lavorare in due direzioni: innanzitutto ristabilire la fiducia ai cittadini italiani per la politica e poi" combattere la disoccupazione. "La grande crisi - ha spiegato ancora Letta - non ha trovato soluzioni sufficienti perché non c’è stata abbastanza Europa. Ci sarà una forte intesa tra Germania e Italia" per "dare risposte ai problemi a casa", ha aggiunto il premier. "Noi non abbiamo intenzione di dire ai cittadini tedeschi cosa fare, come i cittadini tedeschi non hanno intenzione di dire ai cittadini italiani cosa fare. Noi europei dobbiamo fare massa comune oppure difficilmente ce la faremo".
Austerità e crescita. "L’austerità è una parola usata tantissimo per definire il consolidamento dei conti che però non deve essere contrapposta alla crescita, al contrario. È urgente che ci siano investimenti, ma anche diminuire il deficit", ha detto la cancelliera tedesca. In Europa, sottolinea, "continueremo a prendere decisioni insieme". C’è ancora "molto da fare" per proseguire il consolidamento fiscale e riattivare "la fiducia. Ciascuno nel proprio Paese deve fare riforme strutturali, migliorare la competitività e aumentare l’occupazione. Solo così l’Europa diventerà più forte". E insiste: "Noi non vogliamo un’Europa che consenta di fare debiti ma che abbia la stessa determinazione messa per fare le regole per evitare i debiti in politiche di crescita. Noi - assicura Letta - abbiamo fatto tutto il necessario e continuiamo a fare tutto il necessario per tenere i conti in ordine. Ma l’Ue deve fare politiche per la crescita". E ha concluso: "Il messaggio che è arrivato dall’elettorato italiano non può essere sottovalutato, dobbiamo lavorare perché l’Europa sia vista dai cittadini come foriera di notizie positive". "La crescita ci permette di avere conti solidi, che a loro volta sono un presupposto per la crescita. Abbiamo deciso un patto fiscale, e dobbiamo mantenere l’impegno, ma serve anche un patto per la crescita", ha aggiunto la cancelliera.
Grandi intese. "Un ottimo messaggio". Così la cancelliera tedesca definisce il governo di larga coalizione in Italia. "Penso che tutti i membri di questo governo, quelli che vi partecipano direttamente e indirettamente, contribuiscano alla collaborazione al lavoro che questo governo porterà avanti", ha proseguito.
Impegni e risorse. "Manterremo gli impegni presi e resteremo dentro gli impegni presi", garantisce il premier italiano, rispondendo a chi gli chiede se spiegherà ad Angela Merkel dove troverà le risorse per gli obiettivi illustrati ieri. "Il tema delle forme e dei modi in cui troveremo le risorse - aggiunge- è un fatto di casa nostra, non devo spiegarlo a nessuno. Non sono qui per giustificare le scelte interne. Se ho detto che rispetteremo gli impegni, vale quello che ho detto".
Lavoro e giovani. "Le previsioni economiche di medio termine hanno reso la lotta alla disoccupazione, soprattutto quella dei giovani, un tema centrale". Lo ha detto il Cancelliere Angela Merkel nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, a Berlino. "Dobbiamo investire sugli sgravi fiscali alle imprese, sull’aumento dell’occupazione e in tutti i Paesi europei ci devono essere più investimenti privati e meno burocrazia", ha aggiunto.
Più Europa. Per il premier italiano bisogna fare più Europa. Nel mondo globalizzato o facciamo insieme più Europa oppure non ce la faremo. In serata avremo una cena, avrò altri incontri. Ne approfitterò per chiedere alla cancelliera Merkel una consulenza su come si guida una grande coalizione". "Lo stesso ragionamento che ho fatto con la cancelliera Merkel oggi, lo farò domani a Parigi e poi a Bruxelles e a Madrid: vogliamo le istituzioni europee protagoniste della crescita".


LA POLEMICA CON BERLUSCONI (REPUBBLICA.IT)
ROMA - Promessa ieri nel discorso programmatico dal premier Enrico Letta, l’abolizione dell’Imu potrebbe trasformarsi in un boomerang. E già adesso comincia a creare le prime grane al nuovo esecutivo. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini di buon mattino precisa: "Quella annunciata ieri dal premier è solo una proroga della rata di giugno". Insorge il Pdl, con il senatore Altero Matteoli che chiede al governo di chiarire in sede di replica al Senato prima del voto di fiducia. E interviene il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio: "La rata di giugno verrà sospesa in attesa di un nuovo regime che possa aiutare le famiglie meno abbienti".
Ma evidentemente a Silvio Berlusconi non basta. "Se non c’è la cancellazione dell’Imu, non ci stiamo". E, arrivando in Senato, dice ai giornalisti di essere "fiducioso," sia sull’abrogazione per il futuro che sulla restituzione dell’Imu: "Non sosterremmo un governo che non attua queste misure né lo sosterremmo dall’esterno. Abbiamo preso un impegno con gli elettori e vogliamo mantenerlo". Poi si autoelogia e si fa avanti: "Sono sempre più bravo in tutto" quindi "mi vedo bene alla presidenza della Convenzione per le Riforme".
A fare da cassa di risonanza alla battaglia sull’odiosa imposta il coro dei fedelissimi del Cavaliere: da Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl, alla senatrice Anna Maria Bernini, tutti sono concordi nel ritenere l’eliminazione della tassa una condizione "imprescindibile", su cui "non si può tornare indietro". A fugare ogni dubbio residuo ci pensa il ministro dell’Interno Angelino Alfano: "Sull’Imu non c’è mai stato alcun dubbio da chiarire. C’è un fatto oggettivo: a giugno i cittadini non pagheranno". E a chi gli domanda se non tema che l’importo dovuto a dicembre possa raddoppiare, Alfano ha replicato secco: "No, affatto". Per poi precisare meglio più tardi su Twitter: "L’Imu sulla prima casa non si pagherà a giugno né più avanti".
E dall’Ue arriva un monito neanche troppo sottinteso, il cui senso è "attenti a quello che fate". Un portavoce della Commissione Ue, a chi gli chiedeva se Bruxelles accetterebbe l’abolizione della tassa sulla casa, ha risposto: "Gli obiettivi di bilancio per l’Italia non cambiano e il nuovo governo dovrà dire come intende rispettarli senza nuovo indebitamento".
Neanche ai sindacati Cgil, Cisl e Uil va bene l’idea che si abolisca tout court l’Imu sulla prima casa: "Così vengono sottratte risorse a politiche più necessarie - sostiene Susanna Camusso, segretario Cgil - Bisogna scegliere e dire che si difendono le persone con una sola casa, non chi ha 20 ville e 37 appartamenti, e con valore basso".
(30 aprile 2013)

Fassina a Berlusconi: "Questo non governo del Pdl". Il governo Letta non è il governo del Pdl. Il senatore Berlusconi eviti di creare subito problemi. Sull’Imu, come su ogni altri punto programmatico, non può passare la proposta del Pdl, come non può passare la proposta del Pd. E’ necessario un compromesso per andare avanti". Lo sottolinea il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina.