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 2013  aprile 30 Martedì calendario

SVIZZERA, LAUREE FACILI PER I VIP

Tedeschi copioni pur di conquistare l’agognato titolo di Doktor. E svizzeri ipocriti, non copiano, ma scrivono un paio di paginette e le spacciano per tesi di laurea. Un vizietto dei politici, ambiziosi ma senza molto tempo per studiare e scrivere, in Germania e nella Confederazione elvetica. Scoperti, addio carriera, come è capitato a Karl-Theodor von und zu Guttenberg, giovane, nobile, ministro della difesa, e dato come delfino della Merkel.

O a Frau Annette Schavan, ministro della pubblica istruzione, smascherata con ben 33 anni di ritardo. Uno scandalo che ha turbato la Germania, dove i titoli di studio sono sacri. Il Dr. entra addirittura a far parte del nome.

Ora, si vorrebbe cambiare, e il mitico Doktor non dovrebbe più servire a far carriera. Kurt Boch, grande capo della Basf, ha rinunciato al suo titolo nelle comunicazioni interne e ha invitato i suoi centomila dipendenti a non scrivere Doktor sui biglietti da visita che portino anche il nome dell’azienda. La qualità e la professionalità non dipendono, non sempre, da un titolo accademico. Sarà, ma in Germania cinque anni dopo aver completato gli studi universitari chi può vantare un Doktor prima del nome guadagna in media il 30% in più dei «normali» colleghi. Da ricordare che il Doktorarbeit equivale grosso modo al nostro dottorato di ricerca, e si ottiene di solito oltre i 30 anni. E ogni anno sono circa 25 mila quelli che ci riescono. Ed è per questo che i politici fanno carte false per ottenere un «Dr.». Ieri era più facile farla franca, oggi grazie a internet i copioni vengono smascherati.

A noi non capita, hanno ironizzato gli svizzeri, che si considerano come dei tedeschi migliori. I loro politici vantano quasi tutti titoli prestigiosi, frutto di studi personali. Sulle Alpi non si bara. Sarà vero, commenta il settimanale Weltwoche, anche perché non serve. Mentre nella patria di Frau Doktor Angela Merkel, laureata in fisica, per giungere al titolo bisogna faticare per anni, e scrivere una tesi originale che va pubblicata, nella Confederazione elvetica basta riempire qualche paginetta. Diciamo che la mitica tesi assomiglia piuttosto a un tema liceale, magari abbastanza ampio.

Sono «Dr. Light», è l’ironico titolo del settimanale. E le tesi non riguardano solo materie umanistiche, ma anche lauree in medicina o in ingegneria. Philippe Perrenoud, consigliere governativo del partito socialdemocratico nel governo del cantone di Berna, si è laureato nel 1991 all’Università di Basilea su una malattia dello sterno, ma esponendo il caso di un’unica paziente. Più una diagnosi che una autentica ricerca scientifica: la tesi è lunga appena 16 pagine compresa la bibliografia. Sono accluse 12 foto fuori testo, e la conclusione si limita ad appena tre paragrafi, che in realtà costituiscono l’unico apporto originale dell’autore. Cioè, neanche una pagina per il titolo di Doktor.

A San Gallo, la consigliera nazionale, la verde Yvonne Gilli, si laureò sempre nel 1991 con una tesi di 14 pagine, ma di cui nemmeno la metà è originale. Il resto è occupato da grafici e statistiche presi da altre pubblicazioni scientifiche. La Frau Doktor ha uno studio omeopatico e di medicina cinese a Wil e descrive i casi di 18 suoi pazienti. Sempre più diligente del collega Philippe.

L’avvocato Paolo Bernasconi, abbastanza noto anche in Italia, ha ottenuto il titolo di professore dall’università di San Gallo per i suoi meriti politici, benché non abbia scritto neppure una riga: «Non l’ho fatto perché non mi interessava e con questo basta», ha risposto con arroganza alle domande di Weltwoche. Naturalmente, la legge non è stata violata: si può ottenere il titolo di Professor, pur non avendo mai scritto un Doktorarbeit. Soltanto, si chiede la rivista, potrebbe capitare a un cittadino qualsiasi che non sia un politico noto? I casi denunciati sono diversi, ma si assomigliano un po’ tutti: si copia e si incolla, si aggiunge un commento di qualche riga e si diventa Doktor nella severa Svizzera.