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 2013  aprile 29 Lunedì calendario

Tiziano della Ratta, 35 anni. Originario della provincia di Benevento, carabiniere, da tutti descritto come un «gigante buono che amava la divisa», sposato, un figlio di otto mesi, dopo aver lavorato per anni a Roma di recente s’era fatto trasferire, per stare più vicino alla famiglia, a Maddaloni in provincia di Caserta

Tiziano della Ratta, 35 anni. Originario della provincia di Benevento, carabiniere, da tutti descritto come un «gigante buono che amava la divisa», sposato, un figlio di otto mesi, dopo aver lavorato per anni a Roma di recente s’era fatto trasferire, per stare più vicino alla famiglia, a Maddaloni in provincia di Caserta. L’altro pomeriggio, col maresciallo Domenico Trombetta, andò in una gioielleria del paese perché il titolare, in mattinata, aveva ricevuto la visita di personaggi a suo giudizio sospetti. I due presero a visionare nel retrobottega i filmati delle telecamere di videosorveglianza quando arrivarono tre balordi, Vincenza Gaglione, 30 anni, Antonio Iazzetta, 21 e Angelo Covato, 18, quest’ultimo con una Beretta in pugno, che urlarono all’orefice di consegnargli soldi e gioielli. I carabinieri sbucarono dal retrobottega e allora il Covato prese a sparare all’impazzata: un colpo centrò Della Ratta al torace, uccidendolo all’istante, altri sette colpi ferirono Trombetta e, di striscio, una cliente. Poi i tre scapparono in strada, si trovarono davanti altri carabinieri, e continuarono a sparare finché non furono feriti la Gaglione e il Covato. L’altro riuscì a svignarsela montando a bordo della Punto bianca dove l’aspettavano i napoletani Rosario Nunzio Esposito, 20 anni e Giuseppe De Rosa, 21 (arrestati il giorno dopo). Verso le 17 di sabato 27 aprile in una gioielleria in via Ponte Carolino a Maddaloni, in provincia di Caserta.