Laura Serafini, il Sole 24 Ore 26/4/2013, 26 aprile 2013
LEHMAN, L’OLANDA RIMBORSA 4 MILIARDI
ROMA
Gli ex obbligazionisti Lehman potranno ricevere a breve la tranche più consistente di rimborsi rispetto a quelli sinora ottenuti. L’amministratore della società olandese Lehman Brothers Treasury (Lbt), il veicolo con il quale sono stati emessi bond per 35,4 miliardi di dollari in Europa di cui circa 6 miliardi collocati in Italia, ha annunciato che tra fine aprile e inizio maggio avvierà la prima distribuzione. Con tutta probabilità si tratterà di una tranche importante, pari a circa il 75 per cento del valore dei crediti che Lbt ha stabilito di rimborsare a coloro che si sono insinuati al passivo.
L’assemblea dei creditori della società olandese ha approvato il piano di ristrutturazione a inizio marzo (diverso quello della casa madre Usa Lehman Brothers Holding, Lbhi, che è in fase avanzata e ha già concluso la terza distribuzione). Il 22 marzo è arrivata l’omologa del tribunale di Amsterdam al documento mentre lo scorso 2 aprile sono scaduti i termini per presentare appello contro la decisione del tribunale. Frattanto, il 4 aprile, Lbhi ha eseguito la terza distribuzione ai creditori: tra questi quali è annoverata anche Lbt che ha così portato a quota 4 miliardi di dollari i rimborsi ricevuti da New York, su un valore complessivo riconosciuto rispetto a quanto ammesso al passivo americano di 5,4 miliardi.
Quel tesoretto di 4 miliardi di dollari nel giro dei prossimi 20 giorni verrà distribuito ai creditori europei. Fatte le dovute proporzioni tra crediti insinuati al passivo Lbt (35,4 miliardi), crediti insinuati dagli italiani sia in Olanda che negli Usa(6 miliardi) percentuali ammessi ai rimborsi si può stimare - per la verità in modo molto grossolano - che con questa prima tranche agli ex obbligazionisti italiani dovrebbero finire circa 700 milioni di dollari.
Ma vediamo come funziona il piano olandese. Bisogna prestare attenzione al fatto che l’effetto cambio gioca un ruolo cruciale nei rimborsi di Lbt. L’amministratore ha ammesso al passivo della società olandese crediti per 24,7 miliardi di euro rispetto a un ammontare di crediti della stessa Lbt ammessi al passivo di Lbhi pari a 35,4 miliardi di dollari. I creditori verranno rimborsati in euro: se si considera che le insinuazioni sono state fatte a un rapporto dollaro/euro di 1,4 e che questo rapporto oggi si è già apprezzato a 1,3 è evidente che gli ex obbligazionisti riceverebbero un vantaggio se il rimborso partisse in questi giorni.
Lbt non ha fornito un tasso di recovery perchè i crediti verranno ripagati pro-quota: ovvero rapportando il singolo credito ammesso al passivo all’ammontare complessivo e moltiplicando il risultato con quanto disponibile per i rimborsi. Un valore approssimativo si può stimare: la prima tranche di rimborsi di Lbt dovrebbe determinare per i creditori un tasso medio ponderato del 12,42%, includendo anche l’effetto cambio considerando un rapporto dollaro/euro di 1,3. La percentuale è destinata a salire con i riparti successivi che Lbt eseguirà quando riceverà le tranche successive dalla casa madre Lbhi: la società olandese dovrebbe ottenere un ulteriore 4,19% medio ponderato, fino a portare il recovery rate finale al 16,6% circa. Per sapere quanto alla fine avranno ottenuto i risparmiatori italiani bisogna sommare questa percentuale con il tasso di rimborso fissato nel piano di ristrutturazione di Lbhi, pari al 12,2 per cento. Gli amministratori della società americana stanno procedendo a loro volta a distribuire direttamente gli ex obbligazionisti italiani i rimborsi in virtù della garanzia che Lbhi aveva fornito alle emissioni di Lbt: sinora gli amministratori Usa hanno effettuato tre tranche di rimborsi (l’ultima lo scorso 4 aprile) distribuendo il 9,12% del valore dei crediti rispetto al 12,2% complessivo riconosciuto per la garanzia sui bond Lbt. La somma tra 12,2% e 16,6% (stima approssimativa che, va detto, non è ufficialmente confermata nel piano Lbt) si arriva a un recovery rate totale del 28,8 per cento.
Un capitolo a parte riguarda i titoli venduti direttamente da Lbhi a risparmiatori italiani. «Per i titolari di questi bond sinora è stato rimborsato da Lbhi il 14,8%, includendo anche la terza tranche del 4 aprile, su un recovery rate complessivo del 21,1 per cento - spiega Raffaele Romano dello studio giuridico Sge -. Sono titoli insinuati in dollari, ma denominati in euro, per cui anche in questo caso è atteso un effetto positivo dal cambio».