Marco Ferrando, il Sole 24 Ore 23/4/2013, 23 aprile 2013
RESTI: «NEL CDG UBI SPAZIO AI MANAGER»
«L’assemblea ha manifestato che nonostante condizionamenti psicologici, quasi la metà dei soci è scontenta dell’attuale gestione di Ubi, e la maggior parte di loro si è riconosciuta nella nostra proposta, ritenendoci più pacati e meno ondivaghi». Per Andrea Resti, arrivato secondo con la sua lista "Ubi, Banca popolare!" all’assemblea-fiume di sabato scorso, sono questi "i due messaggi importanti e positivi" arrivati dalla Fiera di Bergamo.
La sconfitta subìta nella notte - per circa 3mila voti, solo in parte ottenuti dai sostenitori di Giorgio Jannone - in fondo è una mezza vittoria, ma il profilo del docente resta basso: «Noi abbiamo le nostre idee, e non cambiano certo adesso. Nel Consiglio di Sorveglianza cercheremo di far presente il nostro punto di vista. Spetterà alla lista guidata da Andrea Moltrasio decidere quale piega far prendere agli eventi; anche perché, con l’attuale governance, per le decisioni a maggioranza qualificata sono sufficienti 17 voti, uno in meno di quelli che fanno capo ai vincitori».
Tra domenica e lunedì non ci sono stati contatti particolari con Andrea Moltrasio se non una telefonata di congratulazioni, per Andrea Resti e i suoi quattro consiglieri (Marco Gallarati, Maurizio Zucchi, Dorino Agliardi, Luca Cividini), la prima prova è fissata per oggi, quando è stata convocata la prima riunione della Sorveglianza, che si troverà sul tavolo la nomina del consiglio di Gestione. La lista di maggioranza, come anticipato nei mesi scorsi, proporrà per la presidenza il nome di Franco Polotti, già al vertice del Banco di Brescia. Come reagirà la minoranza? «Numeri alla mano non possiamo, ma neanche intendiamo porre alcun veto. E ci auguriamo che neanche gli altri vi facciano ricorso», dice Resti. Che al tempo stesso chiede di non avere fretta: «Per noi è importante che chi ha dei nomi li metta sul tavolo, e poi si possa ragionare con calma. La maggioranza, se lo riterrà opportuno, potrà votarsi il consiglio di gestione in totale autonomia, ma credo sia molto importante chiarire che il metodo di lavoro dovrebbe essere un po’ diverso».
Quali saranno i nomi della minoranza? «Per favore evitiamo», taglia corto Resti. Che però non rinuncia a esprimere alcune considerazioni sulla logica del sistema duale, riprendendo alcune riflessioni già formulate in passato su Bpm: «È fondamentale e salutare una distinzione di ruoli. Per questo, mi piacerebbe che nel cdg di Ubi ci fossero dei gestori, mentre per la Sorveglianza vengono indicati i rappresentanti dell’assemblea». Ma tra i gestori la minoranza vedrebbe bene i direttori generali della banca? «Perché no», dice Resti. Ma poi chiarisce: «Non intendiamo candidare nessuno. L’importante è che si decida insieme: facciamoci venire in mente qualche nome di persone eccellenti, con elevate capacità professionali, e poi scegliamo unanimemente. Sarebbe un altro bel segnale, per Ubi».