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 2013  aprile 25 Giovedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - L’INCARICATO LETTA E IL PROBLEMA DELLA DISOCCUPAZIONE


ROMA - In serata, dopo ore di consultazioni, il premier incaricato, Enrico Letta, si dice soddisfatto. "Ho tratto da questa giornata lunga e intensa indicazioni molto utili e molto positive", spiega. E aggiunge: "La discussione con il Pdl è stata
la più lunga. Penso che molte ore ci vorranno ancora. Le differenze ancora permangono, ma sono state due ore animate da spirito costruttivo". Ai giornalisti che gli chiedono se domani scioglierà la riserva risponde: "Vedremo" e spiega che domani comunque non dovrebbe vedere Silvio Berlusconi. Letta ha aperto le consultazioni questa mattina. Un lavoro partito già ieri e in salita, per i tanti diktat arrivati dal Pdl, anche se dal Cavaliere c’è stata una precisazione: "Nelle riunioni avute tra i vertici all’interno del Pdl non abbiamo mai parlato di ministri". Su Cancellieri, non c’è nessun veto, dice il Cavaliere.

La prima delegazione arrivata alla Camera - nella sala del Cavaliere - in mattinata è stata quella di Sel, con i capigruppo, Loredana De Petris e Gennaro Migliore, e il leader Nichi Vendola. Netto il giudizio del governatore pugliese all’uscita: "Le larghe intese sono un errore. Il contrario di quanto scritto nel documento di Italia Bene comune".

Nel giorno del 25 aprile, Vendola respinge il paragone tra le larghe intese che potrebbero sostenere un possibile governo guidato da Enrico Letta e quelle che animarono il comitato di liberazione nazionale. "Il Cln era un luogo in cui convivevano diversità straordinariamente lontane e per certi versi inconciliabili. Solo un soggetto non c’era: i fascisti. Ecco, se avessimo dovuto ispirarci a quella esperienza - osserva Vendola - erano altri gli alleati da cercare visto che il nostro tema è uscire dal ciclo del berlusconismo".

Parole che suscitano subito polemiche: Simona Vicari, vicecapogruppo Pdl al Senato, definisce il leader di Sel uno "sfascista". "Le parole di Vendola fanno parte di un estremismo che ha diviso il Paese e che dobbiamo lasciarci alle spalle. Sel ribadisce dunque un no al nuovo governo. Vendola mitiga appena: "Non sarà un’opposizione pregiudiziale".

Dopo il lungo incontro con Letta il segretario del Pdl, Angelo Alfano si è detto soddisfatto: ’’È stato un lungo incontro che abbiamo affrontato con spirito costruttivo per il bene dell’Italia, delle famiglie, delle imprese dei lavoratori. Lo stesso spirito costruttivo abbiamo riscontrato nell’approccio del presidente del Consiglio incaricato’’ ha detto al termine della consultazione cui hanno partecipato anche i capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Renato Schifani, oltre al coordinatore, Denis Verdini. Alfano ha poi aggiunto che la ’’linea Pdl, espressa con grande chiarezza in queste ore dagli Usa dal presidente Berlusconi, è chiara: non stiamo ponendo questione di formule di governo né problema di poltrone e cadreghe, ma più concretamente un discorso per il bene dell’Italia che possa rialzarsi’’. Il segretario Pdl ha sottolineato ancora che l’intento del suo partito è "che possa nascere un governo che possa avere i nostri 8 punti come base". Uno degli 8 punti riguarda l’Imu: ’’Senza la soluzione all’Imu - ha concluso Alfano - è come immaginare la partecipazione al Governo di una grande forza politica senza mantenere i rapporti di fiducia col proprio elettorato’’. Silvio Berlusconi, intanto, dagli Stati Uniti dice che "fare un governo è più importante che scegliere chi lo guida". E alza la posta: "Abbiamo preparato otto disegni di legge che sono ciò che secondo noi è indispensabile e urgente fare", dice il Cavaliere parlando da Dallas per l’inaugurazione della ’Presidential Library’. Tornerà domani mattina e potrebbe incontrare Letta già in serata per cercare di trovare le necessarie convergenze su programma e squadra di governo.

Subito dopo l’incontro con il Pdl, Letta ha visto la delegazione del M5S e ha accettato che l’incontro fosse trasmesso in streaming. ’’Ce la sto mettendo tutta’’, ha detto il presidente incaricato. ’’Vorrei un governo snello e sobrio e capace di avere una macchina da far partire subito, senza una precedente ’scuola guida’". "Ho tre grandi obiettivi programmatici: far ripartire il paese, riforma della politica, ruolo della nuova Europa". E sul tema della riforma politica Letta ha aggiunto: "Non possiamo continuare solo parlare. Chiederò tempi certi e legherò questo mio governo al tema della riforma della politica", ha aggiunto Letta. "Siamo nell’ultimo passaggio per fare partire questa legislatura. Sarebbe frustrante per la voglia di cambiamento" è stato l’appello che Letta ha rivolto ai parlamentari del M5S. "Il mio - aggiunge - è un appello per il bene complessivo delle nostre istituzioni". Letta ha poi garantito che, se sarà presidente del Consiglio rispetterà "il Parlamento".

’’Ancora adesso non vediamo un vero cambiamento - ha replicato Vito Crimi -. Non c’è l’ipotesi di squadra di governo di alto profilo e scollegata dalle logiche portate avanti fino ad adesso. Serve un governo il più possibile al di sopra delle parti’’. Poi ha ribadito: ’’Non vogliamo rimanere in un angolo a guardare’’. Ma Letta ha insistito nell’invito al Movimento di fare un passo avanti: "Sono determinatissimo nel compito che mi è stato dato perché ho capito che questa è l’ultima possibilità affinché questa legislatura non termini nel ludibrio genereale. L’appello che vi faccio è di fare un passo. Non lo volete fare sulla fiducia? Fatelo dopo". Al termine dell’incontro Crimi ha spiegato che il Movimento non darà nessuna fiducia in bianco.
Contro il tentativo di Letta di formare un esecutivo si è scagliato il leader Beppe Grillo. "Con la nomina a presidente del Consiglio di un membro di bildeberg il 25 aprile è morto", scrive sul blog il leader del Movimento 5 Stelle.

Legge rimborsi elettorale. Roberta Lombardi, del M5S, ha confermato di essere in maggiore sintonia con Letta che con Bersani, "perché si è parlato di più di temi concreti". Alla Camera Roberta Lombardi, del M5S, ha detto a Letta: "Le ho portato la nostra proposta di legge sull’abolizione dei rimborsi elettorali, ci farebbe piacere che anche lei apponesse la sua firma".

Disco verde invece da Psi e Centro democratico. "Siamo i più convinti sostenitori di questo Governo" hanno detto invece Bruno Tabacci e Pino Pisicchio, dopo le consultazioni. Riccardo Nencini, segretario del Psi: "Enrico Letta ha di fronte una salita scalabile ed ha la protezione del Colle. Letta ha la possibilità di dimostrare concretamente che sono finiti i tempi dell’anti socialismo". Guido Crosetto, di Fratelli d’Italia, ribadiscono invece il ’No’ alla fiducia: "non crediamo ci sia la possibilità per una fusione a freddo, abbiamo il dubbio ci sia una riedizione dell’esperienza del governo Monti", dice.

Al termine del colloquio con Letta, Scelta Civica ha dato piena disponibilità al presidente del Consiglio incaricato per far nascere il governo, "attorno ad un programma serio che non faccia sconti a nessuno, a partire dal programma dei saggi e per affrontare le singole specifiche questioni", dice il portavoce di Sc Andrea Olivero. La Lega invece non ci sta. "Non entreremo nel governo, non siamo interessati. Senza i nostri punti chiave - meno stato, meno sprechi, più federalismo - staremo all’opposizione, un’opposizione concreta, non ideologica. Cerchiamo un rapporto concreto col governo, per risolvere i problemi del Paese", dice Roberto Maroni al termine del colloquio con Letta.

Renzi. Il cammino del presidente incaricato appare complesso e sono molti i nodi che rimangono da sciogliere. Matteo Renzi invita la politica ad andare fino in fondo: "Ora chi ha il coraggio delle proprie azioni deve arrivare in fondo, non deve disertare", dice il sindaco di Firenze, parlando dell’incarico affidato a Enrico Letta. "Saremo al suo fianco", sottolinea, "per mettere fine ad una delle pagine più brutte inconcludenti della nostra storia". "Il momento è difficile", aggiunge Renzi, "ma sono convinto che Enrico Letta, che è una persona capace, abbia tutti i numeri per farcela". E, per il sindaco, "se ce la fa lui, ce la fa l’Italia".

E’ arrivato un invito a fare presto anche dalla Chiesa. Non si può "tergiversare, per nessun motivo. L’esempio dall’alto è venuto e deve essere monito, oltre che esempio e incoraggiamento, perché al di sopra delle difficoltà personali o di parte ci deve essere il valore della nazione, del popolo, del bene comune", ha detto il cardinal Angelo Bagnasco, presidente Cei, oggi a Genova.

Da Berlino, duro Wolfgang Schauble. ’Il problema in Italia è stata l’irritazione dell’economia per i ritardi nel formare il governo. Scaricare sugli altri i propri problemi ècomprensibile umanamente, e per alcuni la Germania è appropriata nel ruolo, ma è una sciocchezza", dice il ministro delle Finanze tedesco, commentando le parole di Enrico Letta secondo cui occorre rinegoziare il rigore in Ue.

Oggi il premier incaricato ha fatto una pausa per recarsi alle Fosse Ardeatine in omaggio alla giornata della liberazione. Poi sono ripresi i colloqui. Nel pomeriggio, precedute da una fitta rete di incontri ufficiosi hanno preso nella sala del Cavaliere a Montecitorio il via le consultazioni con la delegazione del Pdl. Secondo indiscrezioni, il Pdl minaccia di non formare il governo se il Pd non porrà termine a quello che viene definito "un vero e proprio tiro incrociato" contro esponenti di primo piano del Pdl e del centrodestra. E un’apertura arriva da Sandro Gozi: "Maurizio Lupi è una persona non divisiva. Lo vedrei bene alla sanità, ha detto il deputato Pd a ’Un giorno da pecora’.

I tempi. In caso di successo Enrico Letta potrebbe sciogliere la riserva con cui ha accettato l’incarico sabato, quando dovrebbe salire al Colle per incontrare il presidente della Repubblica con la lista dei ministri. Il dibattito alle camere sulla fiducia potrebbe iniziare perciò lunedì, dopo il giuramento dei ministri.

(25 aprile 2013)


MILANO - Il tentativo di costituire un governo firmato Enrico Letta muove i passi decisivi con la fitta serie di consultazioni con le altre forze politiche, in corso in queste ore, che fa passare in secondo piano la celebrazione della Liberazione del Paese. Anche i mercati sono stati regolarmente operativi, con l’eccezione delle attività after hours della Borsa Italiana. Mentre Letta incassa i primi no al suo esecutivo da Nichi Vendola e dalla Lega, ma anche l’ottimismo del commissario agli Affari economici europeo Olli Rehn, lo spread tra Btp e Bund tedeschi si stabilizza in area 280 punti base, alla chiusura delle Borse Ue, per un rendimento del titolo decennale intorno al 4%.

Sul fronte azionario si registrano scostamenti minimi dopo i recenti guadagni. Piazza Affari - in una giornata particolarmente volatile - torna a salire con Wall Street e il Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,52%. Bene in particolare Fiat nel giorno in cui comincia il faccia a faccia con i sindacati della Uaw davanti al Tribunale del Delaware per stabilire il prezzo della quota Chrysler in mano al fondo Veba e partire poi con la quotazione. Sale anche Fonsai dopo la comunicazione di Unipol delle rettifiche ai bilanci volute dalla Consob. Tra i titoli in maggiore difficoltà i colossi Eni e Finmeccanica, dopo i conti. Nel resto d’Europa, Londra chiude con un guadagno dello 0,17%, Parigi cede lo 0,06% e Francoforte recupera lo 0,95%. A sostenere l’andamento dei mercati nei giorni passati - confermato stamane dall’Asia - è stata la fiducia nelle mosse delle Banche centrali, le cui politiche accomodanti sono destinate a durare nel tempo vista la fragilità della ripresa economica. Anzi, proprio il calo delle aspettative degli imprenditori tedeschi verso un recupero dell’attività, rilevato ieri, può aver rotto gli ultimi indugi in seno alla Bce: secondo molti operatori si appresta a tagliare il costo del denaro, ma il dibattito è aperto.

Segnali macroeconomici incoraggianti sono nel frattempo arrivati dalla Gran Bretagna: la stima flash sul Pil del primo trimestre ha superato le attese con un +0,3% sul periodo precedente e un +0,6% annuo. In Germania, invece, il governo ha ritoccato le previsioni di crescita per il 2013 da +0,4 a +0,5%. Madrid ha diffuso dati preoccupanti sul mercato del lavoro spagnolo, con sei milioni di persone senza occupazione e un tasso record del 27,2%. Proprio sulla Spagna si è acceso il faro di Moody’s: l’agenzia di rating prevede ancora recessione e non è escluso un taglio del rating sovrano. Negli Stati Uniti sono scese più delle attese le richieste di sussidi per la disoccupazione, calate di 16mila unità a quota 339 mila (consensus a 350 mila).

Wall Street si muove con il Dow Jones in rialzo dello 0,5% alla chiusura dei mercati europei, mentre il Nasdaq recupera lo 0,85%. Migliore del previsto - sul fronte corporate - la trimestrale di Exxon Mobil. In Asia si è registrato il secondo rialzo consecutivo alla Borsa di Tokyo, trascinata dall’ottimismo in vista della riunione della BoJ in programma domani. Le perdite nel settore tecnologico non hanno frenato il Nikkei (+0,59%) dal raggiungere i nuovi massimi da quasi cinque anni.

In questo clima, dopo un periodo di grande volatilità non si registrano grandi scossoni nell’andamento delle valute: l’euro chiude stabile poco sopra quota 1,3 dollari. La moneta unica passa di mano a 1,3005 dollari (dopo aver oscillato tra 1,2988 e 1,3093 dollari) e a 128,38 yen. L’oro è in rialzo: il metallo prezioso viene scambiato a 1.451 dollari l’oncia (+2%). Quanto al petrolio, il Wti viene scambiato stabile sotto quota 92 dollari al barile.

(25 aprile 2013)