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 2013  aprile 24 Mercoledì calendario

RECORD DA PRESIDENTI TRA MISTER E ASSESSORI

Il presidente della Provincia di Agrigento Eugenio D’Orsi è impegnato in un inedito testa a testa tutto siculo con Maurizio Zamparini. Il presidente del Palermo, nella sua fumatina carriera di «patron» calcistico che gli ha fatto guadagnare la fama di «mangia-allenatori», è già arrivato a far fuori 43 «mister». D’Orsi, eletto nel 2008 col 68% delle preferenze, nell’arco di neppure una legislatura, si è già «mangiato» 52 assessori. Una media di quasi uno al mese.
«Minchiate!», ha subito dichiarato appena l’Ansa ha diffuso giorni fa la notizia del record: «Questa dell’esercito degli assessori è una barzelletta inventata dai giornali. C’è una campagna di stampa che vuole ridicolizzare il presidente e non si preoccupa del fatto che sono i partiti che condizionano questi cambi». I cronisti, però, assicurano di aver fatto bene i conti e confermano il primato. Tanto più portentoso e destinato a restare imbattuto perché la Provincia di Agrigento, come tutte le altre dell’isola, è stata abolita dalla nuova legge varata qualche settimana fa da Rosario Crocetta con l’appoggio determinante del Movimento 5 Stelle.
Record dentro al record, ricordava l’agenzia di stampa, la nomina di Valentina Palumbo, rimasta in carica da martedì 2 a lunedì 8 aprile. Sei giorni in tutto. Come mai? Perché, ha spiegato il presidente, c’era stata una spaccatura dentro Fratelli d’Italia. Ah, i partiti…
Nell’attesa di ritoccare ulteriormente il proprio record nel mese e mezzo che resta prima del decesso formale del suo ente, Eugenio D’Orsi è affaccendato anche nelle aule giudiziarie. Il procuratore della Repubblica Ignazio Fonzo e il sostituto Giacomo Forte lo hanno infatti chiamato in giudizio per una sfilza di accuse così lunga che dopo avere esaurito tutte le lettere dell’alfabeto comprese la «J» e la «k», la «w» e la «y», proseguiva con la «aa» e la «bb» e giù giù fino alla «rr». Particolarmente interessante la storia del giardino della villa dell’uomo politico, accusato di peculato perché «nella sua qualità di Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, avendo per ragioni del suo ufficio la disponibilità di 40 palme tipo "Washingtonia", in quanto acquistate dalla ditta Rotulo Luigi sulla base della Determina Dirigenziale n. 2269 del 12.10.2010 emessa sulla base della direttiva presidenziale n. 28225 del 12.7.2010 e della Determinazione della Giunta Provinciale n. 48 del 10.09.2010 per essere destinate ad arricchire il patrimonio vegetale e valorizzare l’arredo a verde degli spazi e delle aiuole degli istituti scolastici, nonché il giardino botanico, se ne appropriava destinando le stesse ad ornamento del giardino di pertinenza della propria abitazione sita in Montaperto». Palme piantate tra l’altro con l’aiuto, in orario di lavoro, dell’agronomo della Provincia.
Quella volta andò a intervistarlo anche Giulio Golia de «Le Iene», che chiese a D’Orsi come mai non le avesse pagate di persona, quelle palme. Indimenticabile la risposta, su YouTube: «Se mi dicono di pagarle le pago…».
Gian Antonio Stella