Giovanna Cavalli, Corriere della Sera 23/4/2013, 23 aprile 2013
IN TRIBUNA LA MOGLIE CLIO
Niente tribuna d’onore, ma quella laterale, riservata agli ospiti. Giacca bianca, foulard a disegni bianchi e neri, le sbarre di sicurezza a guastare appena la visuale sull’emiciclo di Montecitorio, Clio Napolitano, seduta accanto ad uno dei figli, ha assistito a modo suo al discorso del marito Giorgio per il secondo mandato presidenziale. La due volte first lady del Colle, nota per lo spirito libero e anticonformista, allergico a cerimoniali e riverenze, poco amica di cellulari e auto blu, anche stavolta ha modificato il protocollo. Come quella volta che, per andare in Vaticano, rifiutò di mettere il velo. O quando, lo scorso settembre, si è messa in fila al botteghino delle Scuderie del Quirinale per visitare la mostra su Vermeer, insistendo per pagare il biglietto. A novembre, da cittadina, si era presentata al seggio per votare alle primarie del Pd. Marchigiana di Ancona, figlia di genitori confinati politici all’isola di Ponza durante il regime fascista, Clio Bittoni Napolitano è stata un valido avvocato, prima libera professionista e poi per decenni nella Lega delle Cooperative, fino al 1992. Lei e il suo futuro marito si conobbero nel 1959 e nello stesso anno si sono sposati, a Roma. Hanno avuto due figli, Giovanni e Giulio. Annullato il trasloco, lady Clio resterà dunque a vivere al Quirinale. Da padrona di casa da sempre anti-consumista: «Uscendo da una stanza, curo sempre di spegnere tutte le luci».