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 2013  marzo 29 Venerdì calendario

LA GUERRA MONDIALE DEL COMMERCIO ONLINE

Per chi si fosse illuso che la globalizzazione sta finendo, ecco servita la battaglia mondiale per il commercio online e non, che Walmart ha appena dichiarato contro Amazon. Una sfida senza quartiere, dagli Usa alla Cina, dalla Gran Bretagna al Giappone, che coinvolgerà direttamente anche i clienti.

Per chiarire di cosa stiamo parlando, bisogna sapere che Walmart è il leader planetario della distribuzione, con 4.000 supermercati solo negli Stati Uniti. Ha operazioni in tutto il mondo, che nell’anno finanziario in corso gli hanno consentito di accumulare ricavi per 491 miliardi di dollari. Per intendersi, con i soldi incassati in soli cinque anni potrebbe estinguere il debito pubblico italiano. A confronto Amazon è un nanetto, che l’anno scorso ha ricavato “appena” 61 miliardi di dollari. Il problema di Walmart però è che solo 9 miliardi dei suoi incassi sono venuti dalle vendite online, cioé circa un settimo rispetto alla compagnia fondata da Jeff Bezos, e questo è un risultato inaccettabile. Per almeno due motivi: primo, il commercio digitale è destinato a crescere ; secondo, la clientela principale di Walmart è quella che guadagna tra 30.000 e 60.000 dollari all’anno, ama risparmiare, e minaccia di abbandonare i supermercati reali per quelli virtuali. La risposta della catena americana è stata illustrata l’altro giorno da Neil Ashe, chief executive di Walmart ecommerce, e prevede un’offensiva planetaria senza precedenti. L’attacco verrà lanciato soprattutto negli Usa, Gran Bretagna, Cina e Giappone, dove esiste una sovrapposizione con Amazon, e solo più tardi in paesi come Brasile, Argentina, Messico e Cile, dove invece non c’è una concorrenza diretta forte. Walmart ha già fatto salire a circa due milioni il numero dei prodotti che vende online e ha potenziato i motori di ricerca. Ora la sfida si trasferisce soprattutto nel campo della distribuzione.

Nessun abitante degli Stati Uniti vive a più di cinque miglia da un supermercato Walmart, e le distanze si stanno accorciando anche all’estero. La catena quindi vuole sfruttare questo vantaggio rispetto ad Amazon, consentendo ai clienti online di andare a prendere i prodotti acquistati 24 ore al giorno, senza dover interagire con i commessi. Come? Copiando Amazon, che non possiede negozi, e quindi ha chiesto a grandi catene di distribuzione come 7-Eleven, Staples o Rite Aid, di ospitare speciali armadietti in cui i clienti possono andare a ritirare le cose comprate. Walmart di negozi ne ha 4.000 solo negli Usa, e quindi può montare tutti gli armadietti che vuole.

I clienti online, però, amano ricevere le loro mercanzie a casa, possibilmente nel giro di 24 ore. Per loro, che non hanno mai tempo o voglia di passare da un supermercato a ritirare gli ordini, Walmart sta pensando ad un sistema rivoluzionario di consegne che coinvolge direttamente i frequentatori fisici dei suoi negozi. Funziona così: il cliente che vuole partecipare, segnala al supermercato dove va chi è disposto a consegnare merce ai compratori online, che abitano lungo o vicino alla strada per tornare a casa. Ogni volta che passa dal negozio per fare acquisti, riceve prodotti da portare a domicilio ad altri clienti, e in cambio ottiene uno sconto sulle spese della benzina. Tutti felici: il frequentatore del supermercato smette di pagare il carburante, il pigro acquirente online riceve gratis la merce a casa, e Walmart aumenta le vendite senza sostenere i pesanti costi della consegna. Per ora è un progetto pilota limitato a pochi megastore, ma se funziona verrà allargato. Basterà? Non importa: la guerra ormai è dichiarata e verrà combattuta, con qualunque mezzo.