F.B. Corriere della Sera 13/1/2011, 13 gennaio 2011
NAPOLI —
Il primo omicidio del 2013 a Napoli è di un incensurato. Ma i carabinieri ritengono che chi ieri pomeriggio nel quartiere di San Giovanni a Teduccio ha sparato tre colpi di pistola contro il 24enne lo abbia fatto per questioni legate allo spaccio di droga. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori grazie a poche e striminzite testimonianze, Varrello prima di essere ucciso avrebbe avuto una violenta discussione in strada, poco distante dal palazzo in cui abitava, con due uomini che erano a bordo di uno scooter. E al culmine del litigio uno di questi ha estratto la pistola e fatto fuoco. I due aggressori si sono immediatamente allontanati, mentre il ragazzo è stato portato in ospedale da qualcuno che lo ha scaricato davanti al Pronto soccorso del Loreto Mare ma poi ha preferito allontanarsi. I medici non hanno potuto fare alcun tipo di intervento perché Varrello era già morto, e poco dopo hanno anche rischiato di essere aggrediti da un gruppo di parenti della vittima, che si sono precipitati in ospedale e quando hanno saputo la notizia della morte del loro congiunto hanno cominciato a dare in escandescenze. È stato necessario l’intervento della polizia per evitare che la situazione degenerasse e per garantire l’incolumità di medici e infermieri. Ciro Varrello non aveva precedenti penali, ma il nome era registrato negli archivi di polizia e carabinieri che lo ritenevano in rapporti con pregiudicati della zona orientale di Napoli dediti allo spaccio di stupefacenti. Sul suo conto c’è poi un episodio mai del tutto chiarito: il 3 febbraio del 2011 Ciro Varrello fu ferito alle gambe, qualcuno gli sparò mentre con un amico passeggiava per corso San Giovanni a Teduccio. Lui disse che all’origine dell’agguato c’era una questione di donne. Alla luce di quello che è successo ieri, il movente potrebbe essere stato diverso.
F.B.