Maria Elena Vincenzi, la Repubblica 17/11/2012, 17 novembre 2012
Fumogeni che cadono sui manifestanti in fuga dopo una carica della polizia. E che sembrano essere lanciati dalle finestre dell’edificio sotto il quale i ragazzi corrono
Fumogeni che cadono sui manifestanti in fuga dopo una carica della polizia. E che sembrano essere lanciati dalle finestre dell’edificio sotto il quale i ragazzi corrono. Non un palazzo qualunque, ma la sede del ministero della Giustizia, in via Arenula. Immagini shock girate dalla finestra del condominio di fronte che ieri mattina Repubblica. it ha pubblicato in esclusiva e che in pochi minuti hanno messo sotto accusa il ministro Severino e l’intero apparato di pubblica sicurezza che ha gestito l’ordine pubblico durante la manifestazione di mercoledì nella Capitale. Non bastassero le polemiche per le sequenze che mostrano le violenze della polizia. Eccessi che già sono al vaglio della procura di Roma mentre ieri due degli otto arrestati per gli scontri sono stati rimessi in libertà e per sei il gip previsto l’obbligo di firma. Ora quelle immagini con i fumogeni che cadono sulla folla. Ieri mattina, non appena visto il video, il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, ha dato mandato al pm Luca Tescaroli che già indagava sugli scontri, di inserire nel fascicolo anche quel filmato. Le indagini sono state delegate alla Digos che sta vagliando le immagini e dando la caccia all’originale. Anche se la prima impressione degli investigatori è che «quei lacrimogeni» siano «stati lanciati da agenti di polizia: sono stati sparati “a parabola” non diretti sui manifestanti. La traiettoria è stata deviata perché hanno urtato l’edificio». Questo ha detto ieri il questore di Roma, Fulvio Della Rocca. Ipotesi che regge anche quando spunta un secondo video. La ripresa è più alta e più distante, l’impressione è sempre la stessa: fumogeni che cadono dalle finestre. Ma che non cambia la versione della polizia. È un fatto, però, che l’ordinanza con le disposizioni di sicurezza per il corteo non prevedeva agenti all’interno del palazzo di via Arenula. Eppure, il 25enne studente e lavoratore che ha girato il video non ha dubbi: «Sono sicuro che quei fumogeni venissero dal ministero dove c’era una finestra aperta». Così anche alcuni dei manifestanti, convinti che i lacrimogeni cadessero dall’alto. Indagano i pm, indaga anche via Arenula che ha avviato un’inchiesta interna a cura del Racis dei carabinieri. Verranno sentiti gli impiegati del quarto piano (secondo dall’esterno), il personale che lavora agli ingressi e verrà analizzata la capsula del lacrimogeno che mercoledì era stata rinvenuta nel cortile di via Arenula. Un dettaglio che era parso irrilevante e che ora, invece, acquista tutt’altro peso. Tempi lunghi degli accertamenti, reazione immediata della politica. «Non possiamo più permetterci di avere sospensioni dello stato di diritto - ha detto il presidente di Sel, Nichi Vendola le forze dell’ordine sono a tutela della legge, non possono violarla ». Il responsabile sicurezza del Pd, Emanuele Fiano, chiedendo chiarezza, ha annunciato di aver presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno e il presidente dei deputati Idv, Antonio Borghesi, ha chiesto che Severino e Cancellieri riferiscano in aula. Se l’è presa invece con i manifestanti violenti il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: «Non accetto una criminalizzazione delle forze dell’ordine che anzi si sono esposte ancora una volta a gravi rischi cercando di mantenere l’ordine». Il segretario del Prc Ferrero ha chiesto le dimissioni della Cancellieri e Donato Capece, segretario del sindacato di polizia penitenziara, quelle della Severino.