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 2012  novembre 17 Sabato calendario

Dove non potè la finanza poterono i social network? George Soros, vero guru accreditato di un tocco magico che non si vedeva dai tempi di re Mida, ieri ha acquistato attraverso il suo fondo Soros Fund Management — che già possiede quote Facebook — 1,2 milioni di azioni LinkedIn, valutate 141,5 milioni di dollari

Dove non potè la finanza poterono i social network? George Soros, vero guru accreditato di un tocco magico che non si vedeva dai tempi di re Mida, ieri ha acquistato attraverso il suo fondo Soros Fund Management — che già possiede quote Facebook — 1,2 milioni di azioni LinkedIn, valutate 141,5 milioni di dollari. Ora, nell’impossibilità di telefonare direttamente al grande finanziere per chiederglielo, si potrebbe speculare che Soros stia tentando di buttarsi alle spalle lo smacco Facebook. Il tempo ci dirà se la società di Mark Zuckerberg potrà mai tornare vicino alle quotazioni dell’esordio e a quei 100 miliardi di capitalizzazione che sembravano certi solo pochi giorni prima dell’Ipo. Nel frattempo, però, le cose stanno andando diversamente. Soros aveva investito 10,6 milioni di dollari acquistando 341 mila titoli Facebook nel secondo trimestre dell’anno. Il che vuole dire che ha acquistato sopra i 31 dollari azioni che ieri erano a 23. Perde circa un terzo. Non vogliamo dire che anche LinkedIn è un titolo a rischio: non ci sono elementi per capire se quella dei social network è una bolla. Ma se anche per LinkedIn dovesse ripetersi il film Facebook, Soros potrebbe scivolare in un momento di imbarazzo. In ogni caso poco male: per lui sono noccioline. E può sempre tornare a fare affari nel suo mondo meno hi-tech. Ps: per non sbagliare ha già iniziato. Ha infatti comprato 15,2 milioni di titoli di American International Group, valutati 499,1 milioni di dollari, oltre a ulteriori opzioni su 250.000 azioni della compagnia specializzata in polizze sulla vita e salvata dal governo americano nel 2008 con un maxi prestito da oltre 180 miliardi di dollari. Soros ha infine comprato 979.000 titoli di JPMorgan Chase e 1,5 milioni azioni di Citigroup. Regola sacra: diversificare. Prendiamo appunti.