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 2012  ottobre 11 Giovedì calendario

VOLO LASCIA LA RADIO DOVE DA’ IL MEGLIO

Prima di parlare di tv, parliamo di radio. «Il Volo del mattino non andrà più in onda. Sono stati degli anni meravigliosi per me. Grazie a tutti». Così, con un messaggio su Twitter, Fabio Volo ha comunicato ai suoi fan l’addio definitivo a Radio Deejay. Non una parola di più. Non sappiamo se ci siano motivi personali con Linus, né ci interessano. Sarebbe interessante però capire perché Volo abbandona il mezzo che gli è più consono. Forse i libri e la tv gli danno più visibilità e onorari, ma è difficile pensare come uno che ha fatto del «cazzeggio» la sua cifra espressiva possa fare a meno della radio.
Volo appartiene a quella ristretta schiera di personaggi del mondo dello spettacolo capaci di fare a meno dei contenuti. Si esprimono attraverso un mood, attraverso gli umori che istintivamente sanno trasmettere, attraverso un’atmosfera che permette loro di affrontare qualsiasi argomento senza la necessità di doverlo approfondire. L’altra sera, in «Volo in diretta» ha intervistato il regista Paolo Virzì in tour promozionale. Ebbene di tutta l’intervista, resta solo la risata di Virzì (bravo Volo a farlo ridere), più significativa di tante parole (Rai3, martedì, ore 23.25).
Non ricorderemo Volo per le interviste ai casalesi su Roberto Saviano (non i casalesi di Casal di Principe, ma quelli di Casale Monferrato), non perché ha dipinto Celentano come Gesù, non per la preghiera iniziale a Paolo Limiti (che nel frattempo, con il peggio della nostra tv, era da Bruno Vespa a spiegarci i Beatles. Non c’è più religione!), non per battute di questo tipo: «Voglio parlare dei fatti, ma anche di chi non si fa più». Lo ricorderemo, sostenibile o meno, per la sua leggerezza dell’essere, per uno che da tempo ha smesso di prendere sul serio la serietà dei suoi ospiti, per la sua capacità di non mostrare mai imbarazzo di fronte alle cose che di solito lo provocano. Però, non lo dimentichi, è più bravo in radio che sulla pagina scritta o in tv.
Aldo Grasso