Varie, 9 ottobre 2012
Pannolini per Sette - Prossima scarsità di pannolini per neonati a causa dell’esplosione sabato scorso della fabbrica giapponese Shokubai, che fa il materiale assorbente con cui si fabbricano i pannolini
Pannolini per Sette - Prossima scarsità di pannolini per neonati a causa dell’esplosione sabato scorso della fabbrica giapponese Shokubai, che fa il materiale assorbente con cui si fabbricano i pannolini. (Cristina Nadotti, Repubblica 1/10) In Italia si consumano 6 milioni di pannolini al giorno, (2 miliardi e 190 milioni l’anno). (Sara Perenzoni, bilancidigiustizia.it) In Gran Bretagna si usano tre miliardi di pannolini in un anno, negli Stati Uniti 16 miliardi. (Cristina Nadotti, Repubblica 1/10) Il 20% di rifiuti prodotti ogni anno è composto da pannolini. (Eva Perasso, Corriere.it 6/7) I pannolini usa e getta sono costituiti in gran parte di plastica e inquinano pesantemente l’ambiente già dalla loro produzione. Al mondo si utilizzano per i pannolini ben 3,5 miliardi di galloni di olio combustibile, 82.000 tonnellate di plastica, 1,3 milioni di tonnellate di polpa di legno per fabbricare 18 miliardi di pannolini monouso. Questi pannolini si decompongono in circa 500 anni. Per produrli serve il 37% di acqua in più rispetto a quella per il lavaggio dei pannolini riutilizzabili. (Sara Perenzoni, bilancidigiustizia.it) Fino a tre anni d’età un bambino sporca circa una tonnellata di pannolini (circa 5.500 pezzi). (Sara Perenzoni, bilancidigiustizia.it) In America del Nord, dove circa l’80% per cento delle famiglie utilizza il pannolino di plastica, i casi di irritazioni alla pelle sono cresciuti dal 7 al 61%. (Sara Perenzoni, bilancidigiustizia.it) Nel comune di Ponte nelle Alpi (Belluno) si vogliono riciclare i pannolini di tutti i tipi. C’è un servizio gratuito di ritiro di questi rifiuti. In attivazione l’impianto per il lavaggio a vapore, separazione e riciclaggio di cellulosa e plastica dei pannolini. Il piano Zero Waste Scotland: 36 mila famiglie scozzesi raccolgono i pannolini dei loro pupi, poi li mandano a un impianto di riciclaggio. Vengono trasformati in tegole, mobili, panchine, scivoli e arredi vari per parchi pubblici. (focus.it 10/7). Per produrre pannolini usa e getta per un solo bambino si richiede una quantità di cellulosa pari a circa 10 grandi alberi. (nonsolociripà.it) Il pannolino fu inventato dalle donne medievali per il ciclo mestruale: lunghe strisce di lino da avvolgere intorno al bacino, trattenute con spille. (wikipedia) Victor Mills, ingegnere chimico alla Procter & Gamble, disgustato dalle feci del nipotino, nel 1956 pensò di fare dei pannolini usa e getta con la cellulosa. Li chiamò Pampers. (Wired.it 28/3/2011) I venditori non sapevano dove esporre i Pampers: prima li misero sugli scaffali del cibo, poi su quelli della carta e infine dei prodotti sanitari (nei negozi non c’erano spazi dedicati ai prodotti per bambini). (Wired.it 28/3/2011) Victor Mills, inventore anche delle patatine Pringles. (Wired.it 28/3/2011) Altri inventori di pannolini: negli anni Quaranta lo svedese Hugo Drangel imbottì i pannolini di stoffa con la cellulosa (ma quella usata era troppo ruvida). La mamma inglese Valerie Hunter Gordon sovrappose due strati di cellulosa soft e cotone da tenere addosso con fogli di plastica abbottonata. L’americana Marion Donovan nel 1946 cucì alla stoffa pezzi di tende impermeabili per docce (ma erano da lavare), poi perfezionò l’invenzione mettendoci carta resistente e assorbente chiusa con bottoncini metallici, da gettare dopo l’uso. (Wired.it 28/3/2011) Alternative ai pannolini usa e getta: teli di cotone di forma triangolare da avvolgere attorno al bambino, pannolini in stoffa assorbente che si chiudono con il velcro e hanno elastici alle gambe, pannolini i stoffa e mutandina impermeabili uniti. Negli Stati Uniti si sono diffusi i gDiapers, privi di plastica, biodegradabili al 100%, con una mutandina in poliuretano e nailon traspirante, lavabile e riutilizzabile. I pannolini lavabili sporchi devono essere subito risciacquati e riposti in un secchio con coperchio. Vanno lavati al massimo dopo 4 giorni. Lavabili a 90°, già sufficienti 60, anche di meno se poi si stendono al sole. Per un’igiene più accurata basta stirarli. (Sara Perenzoni, bilancidigiustizia.it) Costo di un corredo di venti pannolini in tessuto, sufficienti per portare il bambino fino ai due anni d’età: tra i 250 e i 500 euro. Due anni di pannolini usa e getta, al ritmo di otto al giorno, incide sul bilancio familiare per cifre comprese tra 2.800 e 4.000 euro. Secondo uno studio, il 60 per cento dei bambini americani smette di fare i bisogni nel pannolino intorno ai tre-quattro anni (nel 1957 l’età media era di 18 mesi). Raffaella Silipo, r.cri., Antonella Torra, La Stampa 13/01/1999 Tecnica per togliere al bambino l’abitudine al pannolino (secondo John Rosemond, autore di best seller per genitori): «La mamma resta a casa dal lavoro e lascia il figlio nudo tutto il giorno. A due anni nessuno ama sporcarsi: in tre o quattro giorni, mettendo adeguatamente a contatto il soggetto con le sue opere, il gioco è fatto». (Raffaella Silipo, r.cri., Antonella Torra, La Stampa 13/01/1999) Secondo gli studi condotti da Bruce Taubman, tra i 24 e i 30 mesi il bambino è più portato a emanciparsi nelle sue funzioni corporali, mentre dopo va incontro a sempre maggiori ostacoli. (Raffaella Silipo, r.cri., Antonella Torra, La Stampa 13/01/1999) Nei supermarket tedeschi le lattine di birra più costose stanno vicino ai pannolini, dato che, in base alle ricerche di mercato, i clienti maschi che comprano pannolini acquistano anche, immancabilmente, birra. (Amica del 27/06/01) Gianfranco Funari, formidabile agente di commercio della Pampers: «Se non ricordo male mi cacciarono per eccesso di vendite». (Alessio Viola sul Notiziario enasarco del giugno 2001) Nel Duomo di Spoleto c’è il santo pannolino di Gesù Bambino: una striscia di lino con tanto di attestato d’autenticità rilasciato da Alessandro III nel 1175. Mitì Vigliero, Libero 7/12/2004 Per collaudare la tenuta dei pannolini, ci si spalmano sopra escrementi sintetici composti da cellulosa in polvere, crusca, resina e coloranti sciolti nell’acqua. Stefano Cagliano, L’impronunciabile bisogno, Raffaello Cortina Editore, 2002 Da bambina la cantante Noemi recitò in uno spot di pannolini: «Eravamo in spiaggia, ero molto piccola, si avvicinò un talent scout. Papà era contrarissimo, la mamma invece curiosissima. Alla fine vinse lei, e io divenni la controfigura delle chiappe di un bambino» (Aldo Dalla Vecchia, A 18/8/2011). Pippo, il pupazzo a forma di ippopotamo blu negli spot dei pannolini Lines (anni 60-80), pensato dal pubblicitario Armando testa e disegnato da Santo Alligo. Dentro aveva due ballerini, la voce era dell’attore Carlo Bonomi. Per crearlo si ispirarono alla divinità egizia di Taueret, dalle sembianze di ippopotamo, protettore del parto e del neonato. Statuine di Taueret erano ricavate da lapislazzuli o turchesi. (vari siti) Si possono spendere più 1.500 dollari per la borsa porta pannolini di Louis Vuitton. (Alessandra de Pinto, "Amica" Febbraio 2006) «Mi butterei di fronte a un proiettile per i figli ma non cambierei mai un pannolino» (Woody Allen). Silvia Bizio su la Repubblica del 24/06/01 La madre di Jodie Foster era maniaca della pulizia, tuttavia detestava toccare i suoi pannolini. Era solo la zia a cambiare la bimba. (Buddy Foster, Jodie Foster, Armenia) Tom Cruise faceva a turno con la moglie Katie Holmes per cambiare i pannolini alla figlia Suri. (G.Gs, Corriere della Sera 25/4/2006) «Cambiare pannolini fa bene perché è un’attività che ti tiene con i piedi per terra. Quando va bene come sta andando a me in questo periodo, è facile perdere il senso della realtà, invece pulire un sederino ti aiuta a ricordare la vita di tutti i giorni...» (lo sciatore Giorgio Rocca). (Pierangelo Molinaro, La Gazzetta dello Sport 2/1/2006) «I politici sono come i pannolini: bisogna cambiarli spesso» (Antonio Martino). (Gian Antonio Stella, Corriere della Sera, 18/6/97)