Italia Oggi 9/10/2012, 9 ottobre 2012
I TEDESCHI DELL’EST RESTANO POVERACCI
A 23 anni dalla caduta del Muro di Berlino, che ha portato alla riunificazione della Germania, i tedeschi dell’Est rimangono poveri. Anche se la situazione è molto migliorata rispetto ai tempi del comunismo, il tenore di vita è ancora basso e la locomotiva è trainata dalla regione occidentale.
La grande Germania, voluta con determinazione dall’ex cancelliere Helmut Kohl, costò all’Ovest qualcosa come mille miliardi di euro.
Le infrastrutture crebbero in maniera spettacolare e gli abitanti dell’Est poterono guadare con speranza al futuro. Questo, tuttavia, non impedì a una fetta consistete di popolazione di tentare la fortuna nella Germania capitalista. Gli abitanti dell’ex Repubblica Democratica diminuirono dell’11,7% tra il 1990 e il 2008. Una tendenza che, secondo gli esperti, non si arresterà neppure nei prossimi anni.
D’altra parte, il potere d’acquisto all’Est è inferiore del 16% rispetto a quello dei cugini. La disoccupazione viaggia intorno all’11%, il livello più basso dopo la riunificazione, ma il tasso è ancora doppio rispetto alla media dell’intera nazione. L’anno scorso, a causa della crisi, il pil per abitante è sceso al 71% di quello dell’Ovest. Si stima una crescita dello 0,5% rispetto al +1,2% di Berlino. Nessuna delle 30 imprese a maggior capitalizzazione di borsa si trova all’Est. Eppure c’è un vantaggio competitivo: il costo del lavoro inferiore, elemento di attrazione per gli industriali.