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 2012  ottobre 08 Lunedì calendario

UN SUPER SALTO DALLO SPAZIO: ORA FELIX SFIDA IL MURO DEL SUONO

ROMA “Nato per volare” dice un tatuaggio sul suo braccio. Dai tempi di Icaro, in effetti, nessuno ha mai volteggiato così vicino al Sole. Felix Baumgartner, paracadutista militare austriaco di 43 anni, martedì mattina proverà l’ebbrezza di sentire il vuoto attorno a sé.
Raggiungerà con un pallone a elio il cornicione più alto dell’atmosfera, dove l’aria è rarefatta al 99%, e da lì si tufferà solo con un paracadute e una tuta pressurizzata dall’altezza record di 36,5 chilometri. Dopo 35 secondi di accelerazione, romperà il muro del suono toccando i 1.300 chilometri all’ora: primo uomo senza aeroplano a farlo. Venti minuti più tardi, se tutto andrà bene, toccherà terra nel deserto del New Mexico.
Cosa succede al corpo umano a tali velocità, bassa pressione e temperatura (meno 50 gradi), nessuno sa dirlo. “Felix senza paura” è infatti il primo a tentare l’impresa di superare la barriera del suono lanciandosi nel vuoto. «Un mucchio di cose possono andare storte» si limita a dire, anche se i lanci di prova (l’ultimo da 30 chilometri) sono andati lisci e 5 anni di preparazione, con il supporto economico di un marchio di bevande, si sono sforzati di ridurre a zero gli imprevisti.
Cosa può accadere a un uomo che viaggia alla velocità di un proiettile lo racconta la storia di Pyotr Dolgov, il colonnello dell’aeronautica sovietica che nel 1962 si tuffò da 28 mila metri. Al momento di uscire dal portello
della capsula, la visiera si incrinò leggermente. La velocità a quel punto non ebbe pietà di lui. Il casco iniziò a perdere pressurizzazione. Il dislivello di pressione fra il corpo e l’esterno provocò la formazione di bolle nel sangue. Dolgov
arrivò a terra senza vita.
A questi rischi, Baumgartner dovrà aggiungere quelli del superamento della barriera del suono. Il paracadutista estremo rischia di perdere il controllo del proprio corpo, iniziando a roteare come
in un frullatore. In questa eventualità, uno speciale paracadute si aprirà automaticamente per farlo tornare in posizione. Se invece tutto andrà bene, “Felix senza paura” continuerà a precipitare per altri 5 minuti. A quel punto
l’atmosfera sarà diventata abbastanza densa da rallentare la sua caduta e Baumgartner potrà aprire il paracadute principale che lo porterà a terra nel giro di un altro quarto d’ora, possibilmente tutto d’un pezzo.
Oltre allo sponsor, alla sua fidanzata (alla quale Felix ha promesso che sarà l’ultimo lancio) e agli utenti di internet (repubblica. it trasmetterà in diretta le immagini delle telecamere indossate dall’uomo proiettile), anche la Nasa terrà d’occhio il “gigantesco balzo” di Baumgartner. Il capo dello staff medico dell’austriaco, Jonathan Clark, perse la moglie nell’esplosione dello Shuttle Columbia del 2003 e oggi ha tutto l’interesse a mettere a punto tute più sicure per gli astronauti in caso di incidenti nell’alta atmosfera. L’auricolare nell’orecchio trasmetterà a Felix la voce dell’unico uomo che può capire cosa sta provando e dargli consigli utili: Joe Kittinger, il paracadutista militare Usa che detiene l’attuale record di lancio da 31 chilometri.
Ilmomentodell’impresaoltretutto è soggetto ai capricci del tempo. Il pallone gonfio di elio che dovrà portare Baumgartner alle soglie dello spazio infatti è così leggero da non sopportare venti al suolo superiori ai 3 chilometri all’ora. Un primo tentativo di tuffo, previsto per stamattina, è stato rimandato a causa di una perturbazione. E come se non bastassero i rischi, una volta gonfiato ilpalloneavràl’altezzadiunpalazzo di 55 piani, ma la sua “pelle” sarà spessa solo un decimo di una busta di plastica. Se non incontrerà nessun oggetto capace di forarlo, dovrebbe portare Baumgartner a 35mila metri di altezza nel giro di 3 ore.
C’è poi un’ombra della storia da cui guardarsi. Roswell, la località del New Mexico in cui Felix dovrebbe atterrare, registrò uno spettacolare incidente nel 1947. Un pallone militare si schiantò al suolo, ma nessuno all’epoca diede credito alla versione ufficiale del Pentagono. Tutti pensarono a un incidente subito da un Ufo. E in fondo cos’è Felix oggi, con la sua tuta e la sua mancanza di paura, se non una creatura piovuta da un altro mondo.