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 2012  ottobre 07 Domenica calendario

Una vita da Terminator Dalle passerelle in slip ad aspirante pantofolaio - 1963. Un piccolo paesino della Stiria, Thial, in Austria

Una vita da Terminator Dalle passerelle in slip ad aspirante pantofolaio - 1963. Un piccolo paesino della Stiria, Thial, in Austria. Poche ani­me, pochi soldi, poco futuro. Una donna si reca dal dottore. Suo fi­glio è strano. Nelle camere degli amici del ragazzo, la donna vede appese alle pareti foto di ragazze nude. A casa sua, in­vece, vede solo foto di uomini muscolosi. Il dottore sdrammatiz­za. La madre si asciu­ga le lacrime, più an­gosciata di quando è entrata. Quel ragaz­zo, sedicenne, si chia­ma Arnold Alois Schwarzenegger. Ha la passione per il culturi­smo. Ed ha anche la pas­sione per le donne. La ma­dre ancora non lo ha capi­to, e non sa nemmeno che al figlio toccherà una vita a dir poco spettacolare. Que­sto è uno dei tanti aneddoti della leggera e divertente auto­biografia di Arnold Schwarze­negger, Total Recall. My unbe­lievably true life story (Simon and Schuster, pag. 646, 20 $) ap­pena uscita negli Stati Uniti ( il tio­lo si richiama ad un celebre film del 1990 di Paul Verhoeven). Al giovane Arnold, nato nel 1947, la povertà della natia Thial va stretta e usa il corpo per evitarla. Si reca a Ganz, Vienna, Monaco di Bavie­ra. Gonfia a dismisura bicipiti, pet­torali, cosce. Di passerella in pas­serella, approda a Londra, dove nel 1967 diventa il più giovane Mi­ster Universo della storia. Arnold è una celebrità, con il fiuto per lo spettacolo. Passeggia solo con gli slip indosso per le strade di Mona­co, per fare pubblicità alla pale­stra dove si allena. Suo compagno di allenamenti, e poi amico di sem­pre, è un sardo, pastore sino a tre­dici anni, Franco Columbu. Un giorno Franco è stanco. Non vuo­le continuare nel sollevare un bi­lanciere troppo carico. Entrano delle ragazze in bikini: Franco si ri­siede sulla panca e supera la pro­va con facilità. La mente, com­menta Arnold, è la migliore allea­ta nella competizione sportiva come nella vita. E la mente di Schwarzeneg­ger è agile. Da bambino, insie­me al fratello Meinhard, più grande di un anno (morirà in un incidente nel 1971), al cinema ha visto prima ancheggiare Elvis Pre­sley, poi volare appeso alla liana Tarzan (John­ny Weissmuller). Ora vuole anche lui vola­re. Negli Usa. La for­tuna di Arnold sta a Los Angeles, patria dei culturisti. Schwarzenegger ci arriva nel 1968. La città sembra fatta ap­posta per lui. La spiaggia di Veni­ce è l’ideale vetrina per un fisico come il suo. Hollywood è il sogno. Conosce poco l’inglese. Lo aiuta una bella svedese, moglie di un amico. Gli traduce i discorsi di Nixon, impegnato nelle elezioni presidenziali, trasmessi dalla tele­visione. Arnold sente Nixon parlare di opportunità e imprenditoriali­tà. Non ha dub­bi: diventa re­pubblicano. E poi basta col sol­levamento pe­si. Meglio il cine­ma. Il suo mito, il culturista inglese Reg Park, è stato protagonista di Er­cole alla conquista di Atlantide (1961). Schwarzenegger lo emula in Ercole a New York ( 1980), prima appari­zio­ne di una carriera sfol­gorante, che lo impo­ne fra le icone del «cinema mu­scolare » ne­gli anni di Ro­nald Reagan (1980-1988), accan­to a Silvester Stallone, Bruce Wil­lis e Mel Gibson. Una pioggia di dollari si abbatte su Schwarzeneg­ger. Lui li investe, accumulando una fortuna immensa. Diventa Terminator . È l’idolo dei ragazzi­ni. Le donne, con buona pace del­la mamma, fioccano. Ne prova tante. Sconosciute o famosissi­me. Scippa all’amico e socio Stal­lone (nella catena «Planet Hol­lywood ») la statuaria Brigitte Niel­sen. Poi mette la testa a posto e spo­sa nel 1986 la giornalista Maria Schriver, nipote di John F. Kenne­dy. Adesso ha una bella famiglia: ricca, potente e benedetta dalla nascita di quattro figli. Andy Warhol e Muhammad Alì sono suoi amici, come Ted Kennedy e Ronald Reagan. Mister Universo ha tante facce: Pumping Iron, Conan the Barba­rian, Terminator. Infine The Go­vernor. Nel 2003, sfiduciato il go­vernatore democratico della Cali­fornia Gray Davis, Arnold si pre­senta alle elezioni e vince. Vince anche alla consultazione successi­va nel 2006. Poi i guai economici che si abbattono sulla California appannano la sua immagine.L’av­visaglia di un uragano. Dopo venti­cinque anni di matrimonio Ar­nold e Maria si separano. The Go­vernor ha avuto un figlio, tenuto segreto per quattordici anni, con una cameriera. Una macchia inde­lebile. Ma Terminator questa mac­chia vuole lavarla e la candeggina è appunto la sua autobiografia. Ri­corda chi era, chi è stato: un immi­grato venuto a far fortuna nel pae­se dell’abbondanza e dell’acco­glienza. Poi ha commesso uno sbaglio. La conclusione del li­bro è un atto d’amore per la moglie. Ter­minator più chiaro di così non può esse­re: vuole tor­nare a ca­sa.