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 2012  ottobre 06 Sabato calendario

LA RINASCITA DELL’AUTO E IL PICCOLO MIRACOLO DEL MANIFATTURIERO

Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso al di sotto dell’8%, una gran bella notizia per il presidente Barack Obama in vista delle elezioni del 6 novembre. Ma Obama ha un altro motivo per sentirsi soddisfatto: l’occupazione in America non è cresciuta solo nel settore dei servizi - sanità, trasporti e ristorazione - ma anche nel settore manifatturiero, quello più colpito dalla grande recessione del 2007-2009. Anzi l’occupazione è cresciuta persino nel settore dell’auto, quello che Obama ha salvato dal fallimento con stanziamenti pubblici criticati pubblicamente dal suo sfidante, il repubblicano Mitt Romney e dall’intero partito conservatore.
Il settore manifatturiero impiega il 9% degli occupati in America, ma nei primi sette mesi dell’anno ha creato il 16% di tutti i nuovi posti di lavoro generati dall’economia statunitense. In settembre il numero dei salariati nell’industria manifatturiera è sceso di 16mila unità, ma il Bureau of Labor Statistics ha sottolineato che si mantiene a un livello stabile dal mese di aprile. Tiene non solo il settore auto ma anche l’aerospaziale, il metallurgico e tengono i macchinari.
Dal punto di vista della retorica elettorale, è il settore dell’auto quello che offre spunti vincenti per il presidente in carica soprattutto negli importanti Stati del Midwest. L’industria dell’auto in senso lato, veicoli e componenti, ha assunto 150mila nuovi dipendenti tra il 2009 e oggi, e secondo il Center of Automotive Research aggiungerà altri 156mila posti di lavoro entro il 2016. Lo stipendio medio del settore, 77.186 dollari all’anno inclusi i benefit, è oltretutto del 37% superiore alla media dell’intero settore manifatturiero.
Uno sguardo ancor più attento alla marea di numeri contenuti nelle statistiche ufficiali rivela un altro trend positivo per il presidente Obama, ovvero un rafforzamento del settore privato rispetto a quello pubblico. Come ha sottolineato ieri il Wall Street Journal, nel corso della presidenza Obama, che include un anno di recessione e quasi tre di anemica ripresa, il settore privato ha assunto 967mila nuovi dipendenti mentre il settore pubblico ne ha licenziati un milione e 292mila per un guadagno netto di 325mila unità.
In paragone durante gli ultimi quattro anni dell’amministrazione di George Bush l’aumento netto è stato di 1,1 milioni, ma solo grazie all’espansione del settore pubblico. In quegli anni l’occupazione nel settore privato è scesa infatti di 646mila unità.