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 2012  ottobre 06 Sabato calendario

RADDOPPIATA IN CINQUE ANNI L’EVASIONE ACCERTATA

La lotta all’evasione ha portato nelle casse dello Stato 12,7 miliardi nel 2011 con un incremento del +15,5% rispetto all’anno precedente, frutto di controlli sempre più affinati che grazie alle armi informatiche nel 95% dei casi sono andati a buon fine. Negli ultimi cinque anni, d’altro canto, la maggiore imposta accertata relativa alle imposte dirette, Iva e Irap è più che raddoppiata, passando dai 14,2 miliardi del 2007 agli oltre 30 miliardi del 2011 (+9% rispetto al 2010).
Sono queste le indicazioni salienti della relazione inviata dal Tesoro al Parlamento sull’esito della lotta all’evasione fiscale. «Con riferimento all’attività di riscossione nel 2011 – si legge, più nel dettaglio, nel documento – sono stati complessivamente conseguiti, dall’attività di contrasto all’evasione, circa 12,7 miliardi». Le entrate da ruoli sono risultate pari a 4,5 miliardi, in linea con il 2010. I versamenti diretti, invece, hanno fatto registrare rispetto al precedente anno un consistente aumento, sia in termini assoluti (più di un miliardo e mezzo) che relativi (+24,2%).
Il numero degli accertamenti fiscali è rimasto più o meno invariato nel 2011 (756.186 controlli) rispetto al 2010, ma è aumentata, come detto, la maggior imposta accertata: 30,8 miliardi, cioè il 9,3% in più. Un incremento che riflette la strategia adottata negli ultimi anni volta a migliorare la qualità dei controlli. Non a caso un consistente incremento si è registrato per gli accertamenti parziali automatizzati (basati sugli incroci dei database disponibili nell’anagrafe tributaria), la cui maggiore imposta accertata è aumentata, nel 2011, del 7% rispetto all’anno precedente e del 54%, rispetto al 2007.
Nel 2011 il 2% dei controlli ha riguardato i grandi contribuenti e le imprese di medie dimensioni. Ma la maggior imposta accertata, si sottolinea nella relazione del Tesoro, per queste categorie è stata pari a 13,3 miliardi di euro e rappresenta poco meno della metà – il 44% – del totale.
Nei confronti dei contribuenti soggetti agli studi di settore sono stati effettuati, sempre nel corso del 2011, 111.389 accertamenti (-20% rispetto al 2010). La relazione del Tesoro precisa che si è registrato un consistente incremento della maggiore imposta accertata passata dagli 8,2 miliardi del 2010 ai 9,5 miliardi del 2011, un incremento di circa il 16% segnale, anche questo, del miglioramento qualitativo dell’azione di controllo svolta.
Sul fronte della lotta ai paradisi fiscali «l’azione di contrasto all’evasione internazionale ha portato alla scoperta di circa 11 miliardi di euro per imponibili non dichiarati relativamente a casi di esterovestizione della residenza di persone fisiche e società, stabili organizzazioni occulte di società estere, transfer pricing e altre operazioni di carattere evasivo od elusivo condotte per il tramite dei cosiddetti paradisi fiscali».
Particolare rilievo hanno assunto, infine, «le verifiche in ambito Iva per contrastare fenomeni fraudolenti perpetrati attraverso società cartiere con un’imposta evasa scoperta di 1,8 miliardi di euro».