Ester Palma, Corriere della Sera 08/10/2012, 8 ottobre 2012
«CAMI TI CHIEDO SCUSA», MANIFESTI PER LA EX IN TUTTA LA CITTA’ —
«Ciao Camilla, amore mio. Ti devo chiedere scusa». E giù 19 righe in bianco su rosso fuoco, rosso passione, di spiegazioni, giustificazioni, richieste accorate di perdono «davanti a tutta Roma». Chiuse da un «Ti amo! Gianluca».
I manifesti sono comparsi in tutta la zona nord della Capitale, sabato mattina. È il modo scelto da un marito romano, sicuramente fedifrago, visto che dichiara di essere stato «travolto da una tempesta superata», per tentare di riconquistare sua moglie Camilla. Ci aveva già provato qualche settimana fa, imbrattando buona parte di via Cortina d’Ampezzo, strada elegante di Roma nord in cui vivrebbe l’amata (ex?) consorte, con scritte in vernice sempre rossa, «Cami ti amo», «Cami e Luca», con una data, quella del 4 luglio 2008, evidentemente molto importante per loro due. Altrettanto evidentemente l’unico effetto dell’iniziativa dell’improvvisato «graffitaro» è stato scatenare le ire dei residenti («Io glieli farei pulire a forza, quei muri erano stati appena rimbiancati», commenta una poco romantica signora che abita sulla via): Camilla non deve essersi commossa, neanche un po’. E allora lui ci riprova con i poster, peraltro esposti abusivamente. Ma cosa importa la tassa di affissione quando c’è l’amore? Questo deve essersi detto Gianluca, mentre componeva la sua supplica e la chiudeva addirittura con una citazione dantesca su «l’amor che move il sole e l’altre stelle». L’importante è che Camilla ritorni.
Non è certo la prima volta che innamorati, più o meno felici, scelgono di condividere la loro passione con il resto del mondo, o almeno della loro città o quartiere. A Bergamo una misteriosa «S.» ha fatto affiggere, a distanza di qualche mese, due poster con poche parole, le solite: «Tua. Per sempre». Aggiungendo, a scanso di equivoci, «dal 9 dicembre 2010», non sia mai che il suo beneamato possa confonderla con qualcun’altra. Sicuramente più prolisso, ma altrettanto misterioso, è stato invece il romanticone di Asti che due anni fa ha tappezzato la città con manifesti bianchi come biglietti amorosi su cui in corsivo ha fatto scrivere frasi come «Ti amerò per sempre. Più un giorno», oppure «Sei la mia quiche preferita, adoro tutti i tuoi ingredienti», o ancora «Quando parlo con te il tempo sembra sospeso. E non esiste niente altro attorno». È passato invece qualche anno dal «coming out» di un maturo innamorato di Lecco che ha affittato uno spazio pubblico per dire alla sua stagionata bella: «Ti ho baciata la prima volta 40 anni fa. E dopo tanto tempo, è pazzesco pensarci, sono ancora geloso di te. Auguri Amore mio». E ancora lo spasimante di Modica, nel ragusano, che ha fatto affiggere, sempre qualche anno fa, sei maxiposter per dire alla sua Valentina un «Ti amo, sei tutta la mia vita», da sei metri per tre.
Su tanta melassa getta però un’ombra di fiele Terry Bruno, psicanalista e terapeuta della coppia: «Naturalmente ogni caso è a sé e non si può generalizzare — commenta —. E comunque viviamo un’epoca in cui si tende a esibirsi, a fare spettacolo di tutto. Però non farei troppo affidamento su chi sente il bisogno di sbandierare in modo tanto plateale la propria passione. Attaccamenti troppo clamorosi possono facilmente spegnersi dopo poco, come i più classici dei fuochi di paglia. I sentimenti meglio viverli nel privato».
Ester Palma