Marina Freri , la Stampa 6/10/2012, 6 ottobre 2012
LA NUOVA VITA DI ALEX, CALCIATORE AGLI ANTIPODI
Con la maglia celeste del Sydney FC, in trasferta in Nuova Zelanda per affrontare il Wellington Phoenix, Alessandro Del Piero debutta oggi in A-League, il campionato australiano di serie A.
Veste il numero 10, concessogli generosamente dall’attuale capitano della squadra, l’irlandese Terry McFlynn, che gioca da queste parti dal 2005. «Sono felice di essere qui, voglio solo giocare - ha detto lui prima del match -. Il jet-lag se ne è andato, sono in forma, voglio migliorare giorno dopo giorno». Dal suo arrivo sono trascorse solo tre settimane: l’ex capitano della Juventus si è trasferito a Sydney con la moglie Sonia e i figli con un contratto biennale destinato a sconvolgere il calcio australiano con un’iniezione di prestigio internazionale a cui contribuirà anche la presenza dell’ex Premier League Emile Heskey, in Australia da una settimana.
Alex è stato impegnato con gli allenamenti in vista dell’inizio di campionato, il primo dei quali si è tenuto a soli due giorni di distanza dallo sbarco all’aeroporto Kingsford Smith. Tuttavia gli impegni serrati con il nuovo club gli hanno consentito di stringere amicizia con i compagni di squadra e con i giocatori delle giovanili: «Siamo stati a cena insieme, anche con i ragazzi più giovani, è stato bello - ha dichiarato sorridendo -. C’è tanto entusiasmo, ma anche tanto lavoro. La cosa più importante è che siamo tutti contenti della nuova situazione».
Il nuovo numero 10 del Sydney FC è stato protagonista durante la presentazione della squadra, nonostante sia corteggiato dagli enti italiani, tra cui i club dei tifosi juventini d’Australia, che si contendono una sua visita.
D’altronde Del Piero, parlando all’emittente locale Sbs Italian, aveva espresso il desiderio di incontrare i fan alle partite. «Magari non tutti», aveva aggiunto scherzando, mentre raccontava di come aveva detto al figlio Tobias del trasferimento in Australia. «Gli ho spiegato che l’avrei portato nell’unico posto dove ci sono i canguri e lui ha detto: “Sì, ok, mi piace”. E quando ha dato l’ok lui, allora ho capito che avremmo davvero potuto partire». Alcuni fortunati fan hanno già potuto incontrare Alessandro nei pressi del complesso residenziale dello Star Casino, dove pernotta.
L’hotel, che si trova in una posizione centralissima, nel quartiere di Pyrmont e si affaccia sul porto, gode di una vista dominata dai monumenti icona della città, come la Sydney Tower, l’Harbour Bridge e uno scorcio dell’Opera House. Nello stesso complesso si trova il rinomato ristorante italiano Balla, di proprietà dello chef italo-australiano Stefano Manfredi, grande appassionato di calcio, del quale Del Piero è diventato un cliente abituale.
«È salutista, mangia pasta senza sughi particolari o una fettina di carne, ma senza chiedere variazioni sul menu», ha rivelato lo chef, Gabriele Taddeucci. «È il cliente vip che tutti vorrebbero avere, è stato super gentile e avvicinabile da tutti. Sia io sia i ragazzi andavamo a prendere la comanda e parlavamo tranquillamente. Faceva anche commenti sulla città e ci ha chiesto del traffico. Non pensava ci fosse così tanto traffico a Sydney».
Non è chiaro tuttavia per quanto lo Star continuerà ad ospitare la famiglia Del Piero o se il club stia collaborando alla scelta della futura zona di residenza, ma la posizione della sede del Sydney FC fa pensare a un trasloco nella zona limitrofa a Bondi Beach, che vanterebbe vicini di casa illustri come la modella australiana Megan Gale.
Rimane sconosciuta anche la scelta della scuola elementare e dell’asilo per i figli Tobias, 5 anni, Dorotea, 3 anni, e Sasha, 2. Andrea Comastri, direttore dell’unica scuola bilingue italiana di Sydney, spera che le preferenze ricadano sul suo istituto, a Leichhardt, quartiere dell’immigrazione italiana. «Abbiamo fatto pervenire il materiale informativo alla famiglia Del Piero e ci auguriamo che scelga la nostra scuola».
Intanto, in attesa del volo per Wellington, Alessandro si è concesso un weekend al Sydney Olympic Park per la finalissima di Rugby League, che ha visto in campo i Canterbury Bulldogs contro i Melbourne Storm. E ora, dopo il battesimo da spettatore in uno stadio australiano, tocca al capitano debuttare in A-League e dare inizio, così, ad uno dei campionati più attesi della storia del calcio australiano.
"UNA STAR «NORMALE»"
"Ora i tifosi vogliono scoprire dove andrà a vivere e dove manderà i figli a scuola"