VARIE 5/10/2012, 5 ottobre 2012
APPUNTI PER GAZZETTA - LA PROTESTA DEGLI STUDENTI
"Sono aperto al confronto, ma non ho ricevuto richieste di incontri. Le ragioni del dissenso sono più forti se espresse senza violenza". Questo il commento del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo alle manifestazioni degli studenti e alle tensioni che hanno interessato oggi molte città italiane. E’ stata, infatti, la prima protesta del nuovo anno scolastico. La preoccupazione dei ragazzi (che è anche di tutto il mondo dell’Istruzione) si è trasformata in una mobilitazione nazionale con manifestazioni a Roma 1, Milano 2, Torino 3, Bologna 4, Palermo 5, Napoli 6, Modena, Bergamo che ha creato anche disagi al traffico e alla circolazione. Ma non solo. Si sono contati non pochi scontri tra gli studenti e le forze dell’ordine: sono 30 i contusi, secondo i comitati studenteschi, 2 i feriti e 15 gli identificati a Torino. Tensioni e cariche anche a Milano e Roma. Nella capitale un ragazzo è rimasto ferito, un altro, minorenne, è stato fermato; feriti anche quattro poliziotti.
La protesta studentesca. Da nord a sud hanno formato un unico coro di voci. Come fosse un solo corteo gli studenti del Paese hanno invaso le piazze delle città italiane per manifestare il loro disappunto contro il governo Monti e la sua politica di austerità e rigore. "La nostra generazione scende in piazza contro questo Governo e contro l’Unione Europea, che assieme privano milioni di giovani del diritto all’istruzione, al lavoro e al futuro" dicono i leader dei comitati studenteschi.
Ma sono i tagli che coinvolgono l’istruzione ad essere stati bersaglio delle più accese polemiche da parte dei ragazzi. "Contro crisi e austerità riprendiamoci scuola e città" si leggeva in uno striscione alla testa del corteo che ha invaso Roma. Attaccato anche il disegno di legge del ministro Profumo: "No al ddl Profumo, fuori banche e aziende dalle scuole, saperi per tutti, privilegi per nessuno" urlano dagli istituti milanesi.
E a Palermo: "Siete bravi solo a tagliare, la riforma fatela davvero libri di testo a costo zero" gli slogan più gettonati. Ma la sorpresa è arrivata a conclusione della manifestazione, davanti la sede della presidenza della regione, quando tra l’applauso dei migliaia di studenti sono state bruciate un centinaio di tessere elettorali sotto lo striscione: "Nessuna fiducia nella casta".
Il commento del ministro Fornero."Per quanto possa sembrare una frase fatta, io vorrei incontrarli tutti questi giovani", ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero. "Non è facile governare non avendo facili promesse da dare - ha spiegato il ministro - noi non siamo un governo politico e non abbiamo facili promesse. Perciò anche dire a questi giovani: ’guardate, da domani sarà tutto più facile’ non sarebbe onesto".
12 ottobre manifestazione Cgil. Intanto la Cgil prepara una nuova protesta per il 12 ottobre. Una manifestazione per sensibilizzare a una riflessione sull’intero sistema istruzione. "Chiediamo alle forze politiche e al Parlamento di aprire un reale confronto sulla riforma degli organi collegiali con le scuole, le forze sociali, gli studenti e le istituzioni locali" ha detto Mimmo Pantaleo, segretario generale di Flc-Cgil. "Non si può approvare una legge, fondamentale per garantire la partecipazione democratica e il funzionamento degli organi di governo dell’autonomia scolastica, nel chiuso delle stanze delle commissioni parlamentari". "ll 12 ottobre faremo uno sciopero generale" ha annunciato il sindacalista "e staremo nelle piazze per rivendicare maggiore democrazia e una netta opposizione a qualsiasi disegno di privatizzazione della scuola pubblica"
(05 ottobre 2012)
TAGLI ALL’ERASMUS
Andate e arrangiatevi. Una taglio netto ai sogni di migliaia di studenti italiani. L’Erasmus è a rischio. Soldi finiti: i progetti potranno continuare solo se gli stati che aderiscono "vorranno rimpinguare le casse". E se il caso era stato sollevato dai giorni scorsi da decine di associazioni studentesche in ogni parte d’Europa, oggi arriva la conferma di Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea: "E’ vero, si stanno esaurendo le risorse finanziarie". Il 30% dei progetti relativi al 2012 potrebbe non essere finanziato.
A delineare rischi e pericoli della vicenda, gli studenti dell’Unione degli Universitari. L’esaurimento dei fondi farà si che "coloro che prenderanno una borsa di studio nel secondo semestre del 2012-2013 potrebbero non ricevere finanziamenti a sufficienza dalle loro agenzie nazionali". E le critiche sono nette. Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’Udu: "L’Europa deve rappresentare oggi più che mai un riferimento politico e sociale. E il progetto di mobilità studentesca Erasmus ha rappresentato sino a oggi una delle realtà fondanti di una nuova generazione di cittadini europei". Poi la richiesta: "Il numero di borse dovrebbe essere ampliato andando a garantire anche gli studenti con maggiori difficoltà socio-economiche di partenza".
E una proposta per risolvere la questione viene avanzata da Karina Ufert, presidente dell’Unione degli Studenti Europei. L’invito è rivolto alla Commissione europea: "Bisogna far presto con il cosiddetto Global Transfer e a risolvere le attuali carenze finanziarie del Fondo sociale europeo, utilizzando i soldi dei fondi Ue sottoutilizzati". Secondo le ultime stime, per poter far ripartire i progetti servirebbero almeno 400 milioni di euro. Ma oltre a soluzioni a breve scadenza, "abbiamo bisogno di una soluzione a lungo termine che garantisca i finanziamenti per tutte le prossime generazioni di studenti Erasmus", continua la Ufert.
Il nodo, riguarda il fatto che i finanziamenti del programma Erasmus e dei programmi del fondo sociale sono anticipati per intero dai governi, che poi vengono rimborsati da Bruxelles. E con la bocciatura del bilancio correttivo della commissione per il 2012 "verranno a mancare gli investimenti europei in quelli che sono sempre sbandierati come fattori di crescita: l’educazione, la riqualificazione professionale, la mobilità di lavoratori, studenti e ricercatori, le infrastrutture, la ricerca e l’innovazione".
E se numerose associazioni studentesche europee stanno facendo circolare in rete un appello rivolto alle Istituzioni europee 1, arrivano le prime risposte da parte della politica. Gianni Pittella, Pd, vicepresidente del Parlamento Europeo: "Nel nome di un’austerità cieca i governi conservatori non vogliono onorare gli impegni di spesa precedentemente assunti per il 2012 e vogliono improvvisamente ridurre i pagamenti". Un’attitudine "irresponsabile, che avrà delle conseguenze gravissime su numerosi programmi dell’Ue".
Per Giulia Rodano, Idv, "sopprimere il programma Erasmus significa avvalorare la tesi che questa Unione europea, sempre più ostaggio di politiche liberiste lontane dalla quotidianità di cittadini, è capace soltanto di fare gli interessi delle banche". Ancora: "Io mi auguro, invece, che i fondi per il programma di scambi internazionali delle università del nostro continente siano ripristinati al più presto: è in gioco un progetto in grado di far crescere e vivere un Europa dei cittadini, non dei poteri forti. E’ in gioco l’identità stessa del sogno europeo".
(05 ottobre 2012)
CORRIERE.IT
«Contro crisi e austerità». Tutti in piazza per «difendere la scuola». Torna la protesta degli studenti in una ventina di città italiane. Ed è subito tensione con le forze dell’ordine. Scontri a Torino, dove le forze dell’ordine hanno caricato gli studenti. Almeno una ventina i contusi. Quindici i fermati. Tafferugli anche a Milano. La polizia ha cercato di fermare il corteo diretto verso la Regione Lombardia con una carica. Anche lì almeno una decina i contusi. Disordini a Roma, gli agenti hanno impedito alla manifestazione di continuare per Porta Portese e hanno caricato. Tensioni anche a Pisa. Traffico in tilt in diverse città italiane.
SCONTRI- Momenti di grande tensione a Torino dalle dieci di venerdì mattina. Il corteo formato da studenti medi, universitari esponenti dei centri sociali e No Tav, si è diretto prima verso il Miur, dove ha fatto esplodere dei petardi in cortile. Poi ha continuato con un corteo selvaggio per le vie della città. Le forze dell’ordine hanno bloccato la manifestazione. Dopo lanci di uova e vernice gli agenti hanno caricato diverse volte. Quindici ragazzi sono stati fermati per essere identificati in questura. In dieci sono stati rilasciati, gli altri sono stati trattenuti. Secondo Daniele Mirandola, portavoce di Ksa, Kollettivo Studenti Auto-organizzati medi, ci sono «una trentina di contusi o caduti a terra, due sono in ospedale, due ragazzi (di 16 e 19 anni) sono stati feriti alla testa». Davanti a Palazzo Nuovo è stato fatto un falò e bruciate le fotografie Fornero, Profumo, Monti, Fassino e Cota. Anche a a Milano ci sono stati scontri con la polizia, vicino al Palazzo della Regione. Una decina le persone ferite. «Non ci aspettavamo una reazione del genere da parte degli agenti. Il percorso era stato autorizzato», spiega Martina della Rete Studenti. Disordini a Roma, dove ci sono stati alcuni minuti di contatto tra gli studenti e le forze dell’ordine. Un liceale del Virgilio è stato fermato per essere identificati.
NELLE CITTA’- Proprio nel capoluogo lombardo, due i cortei. Il primo sotto lo slogan Occupy Regione che voleva arrivare davanti alla sede lombarda. L’altro, partito da piazza Cairoli, ha visto partecipare un migliaio di persone: «No ddl Profumo, fuori banche e aziende dalle scuole, saperi per tutti, privilegi per nessuno». Imbrattate alcune sedi di istituti bancari. A Bologna azione al consolato greco, «in solidarietà agli arrestati antifascisti». Poi petardi e vernice contro la sede di Unicredit. A Pisa gli studenti si sono recati davanti al Comune, si sarebbero registrati momenti di tensione con le forze dell’ordine. Fitto lancio di uova davanti alla Provincia di Napoli. A Massa, subito dopo il corteo, i ragazzi hanno occupato uno stabile. Mentre a Palermo gli studenti hanno bruciato le tessere elettorali e hanno esposto uno striscione: «Nessuna fiducia nella casta!». Traffico bloccato anche a Firenze, mentre a Livorno lancio di uova contro le banche.
LA PROTESTA- La mobilitazione è stata indetta contro le politiche di austerità del governo Monti. Da Catanzaro a Torino. Passando per Modena, Bologna e Napoli. «Dopo anni di tagli non c’è alcuna intenzione di tornare a investire nella scuola pubblica», dicono gli studenti. Che assicurano: «Questa è solo la prima di una serie di mobilitazioni».
Benedetta Argentieri
Elisa Sola
Gli studenti ravennati organizzati nel Collettivo Autonomo Studentesco Ravenna torneranno in piazza venerdì 5 ottobre. La manifestazione, che si terrà a livello nazionale, vuole ribadire, sotto lo slogan “contro crisi e austerità riprendiamoci scuole e città”, «l’opposizione degli studenti – si legge in una loro nota – all’attacco generalizzato e selvaggio a servizi e beni comuni portato avanti dal governo tecnico e vuole affermare il suo rifiuto delle proposte meritocratiche del ministro dell’Istruzione Profumo, che mirano, di fatto, alla creazione di una scuola sempre più esclusiva e classista». Il corteo partirà da piazza San Francesco alle 9 e sfilerà per le vie del centro per portare per l’ennesima volta in città, quella che è l’opinione degli studenti.
PALERMO
PALERMO - Mattinata di mobilitazione e protesta in città con gli studenti palermitani che bruciano le tessere elettorali. A partire dalle 10 c’era stato un lungo corteo scandito dai cori contro il governo Monti: «Siete bravi solo a tagliare»; «la riforma fatela davvero libri di testo a costo zero». Poi la sorpresa a conclusione della manifestazione: davanti la sede della presidenza della Regione, tra l’applauso di migliaia di studenti, sono state bruciate un centinaio di tessere elettorali sotto lo striscione «Nessuna fiducia nella casta».
LA STUDENTESSA - «È il nostro modo di esprimerci sulle elezioni regionali - dichiara Bianca Giammanco, studentessa del liceo Umberto I ed esponente del Coordinamento studenti medi -. Sono solo l’ennesima passerella di politici che andrà a riscaldare le poltrone del parlamento regionale senza produrre altro che tagli per il mondo della formazione e sacrifici per i più deboli, mentre per loro aumenteranno sempre privilegi e vitalizi». «Molti di noi - continua la Giammanco - quest’anno per la prima volta saranno chiamati ad esprimere un voto per le elezioni siciliane. Vogliamo fargli capire che se ne devono andare tutti a casa perchè sono loro, i politici di tutti gli schieramenti, ad aver generato la crisi. Bisogna - conclude - rimettere al centro la scuola e perciò invitiamo non solo gli studenti ma tutti i siciliani a scendere in piazza per bloccare l’austerità e le politiche di rigore».
BOLOGNA
BOLOGNA - Dietro lo striscione «Contro l’austerità riprendiamoci scuole e città». Gli studenti di tante scuole di Bologna stanno manifestando nel centro storico. Sono 1.500, chiamati alla mobilitazione da Collettivo autonomo studentesco (Cas) e Coordinamento collettivi antagonisti (Cca). Una manifestazione che chiaramente sta provocando parecchi disagi alla mobilità. Il primo blocco del traffico, prima ancora che parta il corteo da piazza XX Settembre, lo mettono in pratica un centinaio di ragazzi del Minghetti e del Fermi, sedendosi a terra all’incrocio tra via Indipendenza e via Irnerio. Da segnalare nel corso del corteo il lancio di uova e qualche petardo contro la sede di Unicredit in via Irnerio. Lungo il tragitto, aiutandosi con una scala, uno dei partecipanti ha preso la bandiera appesa all’esterno del Consolato greco, «in solidarietà alla lotta del popolo greco e degli antifascisti». Contro il Consolato sono partite anche uova ripiene di vernice e petardi.
BANDIERA IN FIAMME - Il corteo è terminato con una bandiera della Bnl data alle fiamme. La bandiera è quella che era appesa fuori dalla filiale della banca che si trova in via Rizzoli: così come poco prima era successo con il vessillo del consolato greco, uno studente armato di scala l’ha staccata e «consegnata» ai manifestanti, che l’hanno agganciata al furgone e fatta strisciare per tutta via Ugo Bassi fino in piazza San Francesco, dove si è concluso il corteo. Un ragazzo a volto coperto, a quel punto, si è arrampicato sul tetto del furgone ed incendiato la bandiera con la fiamma di un fumogeno. «Questa la fine che faranno le banche», si urla dal microfono. Uova e petardi, in precedenza, avevano colpito sia la Bnl di via Rizzoli che diverse filiali Unicredit incrociate lungo il percorso.
Andrea Rinaldi
FIRENZE
Traffico rallentato - e in alcune zone bloccato - sui viali nella zona di piazza della Libertà e delle Cure a Firenze, a causa di un corteo organizzato in occasione della giornata di mobilitazione nazionale del movimento studentesco. Alla manifestazione, autorizzata dalla questura, prendono parte circa 1.500 tra studenti medi e universitari, cinquemila secondo gli organizzatori, scortati da una quarantina di agenti tra polizia e forze dell’ordine. Al momento non si registrano disordini. Il corteo, partito da piazza Santissima Annunziata, si è diretto verso i viali cittadini e la zona di Campo di Marte e terminerà intorno alle 13 in piazza D’Azeglio. Presidi delle forze dell’ordine sono stati predisposti nei pressi degli obiettivi sensibili, tra cui il cantiere Tav di Campo di Marte. Alla manifestazione si è unito anche un gruppo di una ventina di lavoratori Ataf con lo striscione Cobas.
SCRITTE CONTRO GIORNALI E POLITICI - Una scritta contro giornali, politici e polizia, scritte e cori contro la Tav, contro un istituto scolastico privato, lancio di fumogeni e la vetrina di un negozio danneggiata ma non infranta. È il bilancio del corteo che ha sostato per alcuni minuti davanti alla sede dell’istituto scolastico privato «Scolopi» in via Lamarmora: i manifestanti hanno gridato frasi contro le scuole private e lanciato tre fumogeni: sulla facciata della scuola è stata vergata con vernice nera la frase «Scuola pubblica laica e solidale». Sempre in via Lamarmora, la scritta nera «Sbirri, politici, giornali, diversi nomi stessi maiali», corredata dal dalla Uun saetta cerchiata simbolo degli autonomi, è stata vergata su muro a pochi metri dal portone d’ingresso del palazzo che ospita l’edizione locale de «La Repubblica». La vetrina di un negozio di abbigliamento della zona è stata scheggiata, ma secondo i primi accertamenti della polizia potrebbe essersi trattato di un episodio accidentale e non voluto. Una grande scritta «No Tav» è stata tracciata con vernice bianca sull’asfalto al Ponte al Pino, nei pressi di un cantiere dei lavori per l’alta velocità.
LIVORNO - Lancio di uova contro alcune banche e qualche fumogeno. Così si è conclusa la manifestazione studentesca che stamani ha attraversato il centro di Livorno. Meno di 500 studenti si sono ritrovati stamani in piazza Cavour per manifestare contro i tagli alla scuola e gli sprechi della politica. Insieme agli studenti delle scuole superiori hanno sfilato in corteo alcuni comitati dei lavoratori precari e degli sfrattati. Dalla piazza Cavour il corteo ha attraversato via Cairoli, la via delle banche, e le sedi di Bnl, Unicredit e San Paolo dopo essere state chiuse simbolicamente con del nastro da cantiere sono state oggetto del lancio di uova dietro lo slogan scandito dal corteo «Noi la crisi non la paghiamo».
PISA - Circa 200 studenti medi superiori stanno sfilando in corteo a Pisa per denunciare la condizione di precarietà giovanile dovuta alla crisi economica. Momenti di tensione davanti all’ingresso del Comune dove si è schierato un cordone di poliziotti per impedire l’accesso al palazzo da parte dei giovani. Gli agenti hanno respinto la pressione degli studenti che dopo alcuni minuti hanno ripreso a sfilare lungo le principali vie del centro senza disordini.
TORINO (REP)
Torino, studenti in piazza: le cariche della polizia
Momenti di tensione durante il corteo degli studenti a Torino. Dopo il lancio di uova e bottiglie in via XX Settembre, dove il corteo aveva deviato rispetto al percorso comunicato in precedenza, la polizia ha risposto con alcune cariche
di Alessandro Contaldo
ROMA
CORRADO ZUNINO
Fumogeni granata accesi da ragazzi con la maglietta "Roma antifa’", manganelli che scendono sugli scudi letterari che difendono la prima fila, i book bloc la cui fama è ormai consegnata ai libri di carta. Hanno quindici anni i ragazzi e twitter gli fa sapere che a Torino e a Bologna quindicenni hanno sfondato le linee del reparto mobile. "Sfondiamo anche noi". Porta Portese, il mercato dell’usato e del rubato della capitale, è la nuova linea Maginot per i nuovi studenti in strada. Accelerano il passo, corrono, altre manganellate della polizia. Questa volta sui denti, sugli zigomi. Uno di loro, quindici anni, viene trascinato via, sull’asfalto, per la maglietta rossa. Due calci alla schiena, poi il vicequestore chiamerà i genitori.
L’autunno caldo è qui, sotto il sole di un’altra giornata d’estate. Dopo gli operai dell’Alcoa, in corteo ora ci sono adolescenti del ciclo superiore della scuola media. Sono tornati in piazza gli studenti delle metropoli, delle scuole dei centri storici italiani. Come nell’autunno 2008, quando l’Onda s’infranse sullo scontro in piazza Navona rossi contro fasci . Come nell’autunno 2010, quando il movimento anti-Gelmini insorse in piazza del Popolo appena seppe - da twitter - che il governo Berlusconi restava in piedi comprando tre deputati di Fli. Quella generazione, Generazione P, precaria, perse perché le leggi Gelmini sulla scuola e sull’università contestate sui tetti passarono in aula. Vinse, però, perché resistette un secondo in più del governo Berlusconi, come aveva promesso.
I quindicenni sotto l’arco di Porta Portese, cresciuti sotto un governo tecnico che non capiscono, che non è roba loro, ora sono arrabbiati, spauriti. Insieme. Sono organizzati male, visto che sono nuovi all’impresa, e pericolosi quando si muovono nelle strade di Trastevere fra le auto parcheggiate e i negozi con la merce esposta sul marciapiede. Sono fuori controllo, ecco. Le generazioni precedenti che si erano fatte (e rotte) le ossa in piazza sono filate via all’università e quelli dell’università arriveranno solo venerdì prossimo. Un altro corteo.
Berlusconi no, non c’è più. Ora c’è un governo di liberali, di cattolici e di banchieri gradito all’Europa e a Obama e un ministro dell’Istruzione che loro, quindicenni, scambiano per un banchiere. I loro fratelli maggiori sono precari come sotto Berlusconi e le tasse universitarie sono di nuovo cresciute, per volontà del ministro o dei singoli atenei poco importa. E la legge Fornero, che gli aveva promesso di spazzare via le quarantotto precarietà istituzionalizzate dal codice civile, gli offre solo un nuovo tirocinio. Per andare dove?
"No alla tessera del tifoso", dice l’altra t-shirt, perché prima di venire in piazza si è fatta formazione in curva. I licei alla testa del corteo romano, dietro lo striscione "Riprendiamoci la scuola e le città", sono i soliti. Il Virgilio, il Tasso, il Righi, il Mameli. Protestano anche per conto degli istituti tecnici in periferia, assicurano, lì se devono saltare scuola poi in corteo non ci vanno: "Non siamo una questione di ordine pubblico, ma se non ci ascoltate lo diventeremo", urla al megafono uno che ha un paio d’anni più degli altri. I volti di alcuni che invece urlano "sbitto di m..." raccontano come i loro genitori arrivarono qui, nell’altro secolo, dalla Cina, dal Perù, dal Senegal. E loro ora cantano i cori con l’accento romano, li hanno assimilati allo stadio. Parlano dell’As Roma come fosse cosa loro, altro che governo tecnico. I ragazzini precari sono tornati, la precarietà dei ragazzini è sempre lì. L’autunno sarà lungo.
(05 ottobre 2012)
MILANO
Polizia in azione sotto il Pirellone bis dove un troncone del corteo degli studenti (ai quali si sono uniti i giovani dei centri sociali e del mondo dell’antagonismo) tentava di arrivare per appendere uno striscione. La carica di alleggerimento ha fermato l’avanzata degli studenti tra i quali ci sono alcuni contusi. Uno dei giovani è stato denunciato
NAPOLI
Studenti in corteo contro la riforma. Petardi contro la provincia e slogan contro il governo (foto riccardo siano) NO ALLA SELEZIONE DI CLASSE
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ROMA
Era iniziato come un corteo tranquillo, per quanto non autorizzato, con i liceali in piazza per "riprenderci la scuola contro crisi e austerità". Poi blitz improvviso, cambi di percorso e lancio di oggetti. La situazione è degenerata vicino Porta Portese tra cariche delle forze dell’ordine e feriti.
La giornata era cominciata con l’appuntamento davanti alla Piramide Cestia dove gli studenti autorganizzati, insieme ai compagni arrivati da altre scuole, hanno dato il via alla prima mobilitazione della stagione.
GLI SCONTRI AL CORTEO DEGLI STUDENTI
MONTI-VAMPIRO, IL BLITZ DI BLOCCO STUDENTESCO
Le motivazioni. "In un quadro di trasformazione politica, in cui nei fatti l’iniziale fiducia nei confronti del governo Monti è scemata e la crisi si fa sempre più sentire sulle spalle della gente, la scuola ancora una volta resta luogo di costruzione e progettazione, di opposizione e conflitto, contro un sistema economico e sociale che tenta di riprodursi a scapito di chi già sta pagando questa crisi - spiegano i ragazzi - La scuola, infatti con il carattere di comunità che l’accompagna, spaventa chi come
il ministro Profumo mira a mettere in atto l’ennesima riforma per garantire privilegi ai soliti. Con la parola d’ordine "meritocrazia" si vuole nascondere di fatti un progetto che ha come obbiettivo quello di far accedere ad un’istruzione di qualità soltanto chi dispone di un certo livello di reddito, al fine di preservare una società giá soggiogata dalle logiche di mercato, nella quale non c’è spazio per la libera scelta. Per questo la nostra opposizione a questo governo e a questo sistema di sviluppo resta forte e determinata".
In piazza anche il Fronte della gioventù comunista: un blocco rosso di bandiere. Secondo gli studenti aderenti al FGC infatti governo e Ue "impongono all’Italia una scuola di classe in cui va avanti chi se lo può permettere. Inoltre la condizione dell’edilizia scolastica italiana è pessima e il vincolo del pareggio di bilancio e la spending review non faranno che acuire questa situazione".
Il corteo. Già dalle 8 di mattina alcuni cortei spontanei sono quindi partiti dagli istituti di Monteverde, Prati e dal liceo Virgilio. E il traffico è andato in tilt con bus rallentati in centro e sul lungotevere. "Siamo in cinquemila", hanno continuato a ripetere gli studenti medi arrivati al Miur tra gli slogan scanditi lungo il percorso: "Contro crisi e austerità riprendiamoci scuola e città". Immancabili, in prima fila, i ’book block’, i finti scudi che riportano titoli di libri o frasi di protesta.
Molti licei della capitale, come il Visconti, Colonna, Morgagni, Kennedy, Manara, Newton, Cavour, hanno attraversato la città. Il serpentone, partito alle 10 da Piramide, è poi passato sul lungotevere e in via Marmorata per raggiungere il ministero della Pubblica Istruzione a Trastevere. "Siamo in cinquemila", hanno continuato a ripetere i giovani. Il corteo ha poi tentato una prima deviazione dal percorso prestabilito, dirigendosi verso via Iacopo dei Sette Soli dove è stato bloccato dai carabinieri in tenuta antisommossa. Sono stati accesi fumogeni e scandito lo slogan "Corteo, Corteo". Poi il dietrofront, gli studenti sono tornati sul percorso originario al grido "Pagherete tutto" contro chi "ha generato la crisi". Con viale Trastevere bloccato da un lato e dall’altro del Miur e la manifestazione ingabbiata tra i blindati, gli studenti hanno allora contrattato un percorso alternativo con la Questura per tornare verso Piramide passando da via Portuense.
Gli scontri. E’ qui che, a pochi metri da Porta Portese, la tensione è salita. Il gruppo di testa del corteo studentesco ha girato all’improvviso verso destra, sono spuntatib caschi e fazzoletti per coprire il volto. Gli studenti hanno lanciato sassi e un paio di accendini e sono entrati in contatto con gli agenti che hanno risposto subito con spintoni, calci e manganelli. Un ragazzo di 15 anni del liceo Virgilio è stato strattonato e trascinato a terra. "Mi fa male la schiena, mi hanno trascinato sull’asfalto", ha detto il giovane identificato in commissariato e poi rilasciato e riaffidato ai genitori solo alle tre del pomeriggio. Un altro ha mostrato il labbro rotto e una ragazza ha raccontato: "Ho preso una manganellata su un ginocchio". Anche un passante è rimasto coinvolto nei tafferugli, colpito sul sopracciglio e sanguinante, imbestialito per l’accaduto. "Tre o quattro di noi - ha raccontato un liceale romano - sono stati bloccati e trascinati per terra dagli agenti. Qualcun’altro ha ricevuti calci alla schiena o è stato fermato con un ginocchio poggiato sulla nuca. E’ una cosa assurda, non si può reagire così".
"Pochi secondi prima degli scontri dai manifestanti è partita una sassaiola e un fitto lancio di oggetti contundenti nei confronti del cordone degli agenti: quattro poliziotti sono rimasti contusi", ha riferito la questura di Roma.
Dopo la protesta sotto il Miur e gli scontri a Porta Portese è ripreso il corteo che si è sciolto a Piramide, punto di partenza di questa mattina. La Digos di Roma ha identificato alcuni studenti, promotori della manifestazione non autorizzata. Sono stati anche sequestrati gli oggetti lanciati e utilizzati dagli studenti al momento delle tensioni, come diversi scudi di plexiglass. "Giovedì c’è assemblea cittadina delle scuole, la lotta va avanti, l’autunno è lungo", hanno chiosato gli studenti.
I militanti di destra. Blocco studentesco, il gruppo di CasaPound Italia, ha invece manifestato in piazza Venezia, calando dall’Altare della Patria una gigantografia di Mario Monti "vampirizzato" con la scritta: "No al governo dei baroni". L’azione, spiega una nota, "rientra nella mobilitazione che il Blocco sta conducendo a livello nazionale contro il governo dei banchieri".
In mattinata ci sono state anche alcune tensioni davanti ai licei Tasso e Righi perché nella notte sono comparse scritte lasciate dai movimenti di estrema destra contro gli studenti che si accingevano a partire in corteo.
La reazione del sindaco. "Purtroppo oggi abbiamo visto quale problema rappresentano le manifestazioni per la nostra città. Per questo torno a chiedere ancora una volta al ministro Cancellieri di darci nuove regole perché senza diventa impossibile regolamentare le manifestazioni - ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a margine degli Stati generali del turismo - Oggi un corteo di mille persone ha paralizzato Roma. Con questo principio basteranno 200 manifestanti per bloccare la capitale. Io ho provato a regolamentare i cortei con un’ordinanza ma il Tar l’ha cancellata. Inoltre sollecito sempre la Questura a non autorizzare le manifestazioni, ma senza regole nazionali Roma rischia di essere soffocata. E i romani sono stanchi di essere oggetto di tutte le proteste".
Traffico in tilt e bus deviati. Al termine della manifestazione sono stati ripristinati i percorsi di bus e tram. Durante il tragitto sul lungotevere Ripa, le linee bus 23-280-125 erano state rallentate. Gli studenti che si sono diretti a Porta San Paolo Piramide Cestia, come ha riferito l’Agenzia per la mobilità, muovendosi in gruppi hanno creato disagi al traffico in via della Conciliazione, viale Trastevere, lungotevere Ripa, piazza Belli e piazzale dei Partigiani. La polizia municipale è intervenuta nelle diverse zone: sul posto sono state inviate per ora 22 pattuglie. Circolazione nel caos in centro anche per un incidente in piazza Bocca della Verità.
Apertura a singhiozzo nella zona di Piramide-Ostiense e l’intera rete bus del quadrante Marmorata, Aventino è stata deviata. Il corteo degli studenti medi durante il ritorno è passato di nuovo in via Marmorata e le linee del trasporto pubblico hanno subito altre deviazioni. "La linea tram 8 - ha fatto sapere l’Agenzia per la mobilità - è stata ripristinata (prima era attiva nella tratta Casaletto-Bernardino da Feltre e ferma sino a largo Argentina). Il tram 3 era stato limitato in viale Aventino. Le linee bus H-780-3B sono state deviate in via Carlo Porta, lungotevere Testaccio e piazza dell’Emporio. Le linee bus 44-75 sono deviate in via dei Quattro Venti, piazza Dunant, circonvallazione Gianicolense, via Carlo Porta, Ponte Testaccio e piazza dell’Emporio".
RAINEWS24
Roma, 05-10-2012
Studenti in piazza in diverse città contro i tagli nella scuola e le riforme. A Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli, Bergamo. Nel capoluogo piemontese è al momento il bilancio più pesante. Quindici manifestanti sono stati fermati per l’identificazione a Torino dalla polizia dopo essersi resi protagonisti di lanci di fumogeni, bottiglie e uova con la vernice durante il corteo degli studenti. Cinque i contusi.
ROMA
Momenti di tensione a Roma, quattro poliziotti feriti e un fermato
Sono quattro gli agenti di polizia contusi durante gli scontri al corteo degli studenti a Roma. Uno studente minorenne, che era stato fermato e identificato, e’ stato riaffidato ai genitori.
Qualche momento di tensione si è registrato in Via Jacopa Dè Settesoli, dove per alcuni minuti gli studenti (con gli scudi-libro alzati e il volto coperto da bandane) e le forze dell’ordine si sono fronteggiati a pochi metri di distanza.
Momenti di alta tensione poi a Porta Portese dove centinaia di studenti dei licei romani hanno cercato di sfondare un cordone della polizia che bloccava via Portuense. Gli agenti di polizia hanno difeso il presidio rispondendo all’attacco degli studenti.
E’ di quattro poliziotti feriti, tra cui un funzionario, il bilancio degli scontri avvenuti all’altezza di piazzale Portuense a Roma nel corso del corteo degli studenti. I quattro poliziotti sono stati medicati per leggere contusioni.
Gli incidenti si sono verificati quando un gruppo di ragazzi ha tentato di sfondare uno sbarramento di agenti per deviare il percorso e questi ultimi hanno effettuato una carica di ’contenimento’ dopo che era iniziato un lancio di pietre da parte dei ragazzi.
Gli studenti di Roma denunciano: trascinati e picchiati
Trascinati per terra, picchiati e minacciati con un manganello puntato alla gola. A denunciare quanto accaduto questa mattina durante i tafferugli con le forze dell’ordine a Porta Portese sono gli stessi studenti che stanno ancora manifestando nella capitale.
"Tre o quattro di noi - ha raccontato un liceale romano - sono stati bloccati e trascinati per terra dagli agenti. Qualcun’altro ha ricevuti calci alla schiena o è stato fermato con un ginocchio poggiato sulla nuca. E’ una cosa assurda, non si può reagire così".
"Monti vampiro" sull’altare della patria
Blitz degli studenti del Blocco studentesco da un balcone sovrastante l’altare della Patria a Roma. Una gigantografia di Monti in ’versione vampiro’ con la scritta "baroni" è stata esposta dai ragazzi su uno striscione calato dal tetto al di sopra delle colonne dell’altare, da un balcone del museo Vittoriano che affaccia su piazza Venezia.
MILANO
Scontri a Milano, petardi e fumogeni
Corteo degli studenti medi anche a Milano contro "il progetto di privatizzazione e la politica dell’istruzione pubblica del Governo". Lo slogan della manifestazione è: "No ddl Profumo, fuori banche e aziende dalle scuole, saperi per tutti, privilegi per nessuno".
Momenti di tensione quando un troncone del corteo degli studenti milanesi si è diretto verso la sede della Regione Lombardia. All’altezza di Melchiorre Gioia, i manifestanti che avevano in testa i caschi hanno iniziato a lanciare alcune uova, sassi, e fumogeni e poi hanno cercato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine per arrivare al nuovo palazzo della Lombardia. A questo punto è partita la carica di alleggerimento. Il corteo si è poi diretto verso viale Tunisia
Alcuni fumogeni sono stati lanciati di fronte alla Sede Siae e scritte e volantini sono stati apposti sulle vetrine di una banca durante il corteo.
Il corteo era partito poco prima delle 10 da Largo Cairoli diretto verso il centro della città: lo slogan, ripreso anche dal volantino affisso dappertutto, è "No ddl Profumo, fuori banche e aziende dalle scuole, saperi per tutti, privilegi per nessuno".
L’iniziativa - alla quale stanno prendendo parte secondo gli organizzatori oltre 500 giovani - è del coordinamento dei collettivi studenteschi.
I ragazzi sono prima andati di fronte alla sede Siae, la società per i diritti d’autore, poi all’angolo con via Mercato, hanno riempito di scritte e volantini l’agenzia Intesa Sanpaolo.
L’intera zona è stata isolata dalle forze dell’ordine: si è visto passare più volte anche un elicottero per controllare la situazione. Di conseguenza in parti del centro di Milano il traffico è andato in tilt.
Stanno prendendo di mira soprattutto le banche gli studenti del corteo di Milano. In via Verdi hanno riempito di scritte e volantini una filiale di Banca Intesa Sanpaolo (i dipendenti hanno chiuso la sede, il tempo necessario a far passare il corteo) quindi i giovani sono arrivati in Piazza della Scala e qui con gli spray hanno tracciato scritte sulla sede centrale del Monte dei Paschi di Siena.
TORINO
La manifestazione degli studenti si e’ conclusa con un’assemblea davanti a Palazzo Nuovo, sede dell’Universita’ di Torino. Qui i manifestanti hanno inscenato un sit-it durante il quale hanno bruciato fotografie dei volti Monti, Profumo, Fornero, Cota e Fassino, che sono stati oggetto di cori durante tutta la durata del corteo. Non si sono verificati ulteriori momenti di tensione.
Circa 500 studenti, tra medi superiori e universitari, hanno manifestato per le vie di Torino, lanciando slogan contro il ministro Profumo, Monti e le banche. Ad aprire la manifestazione uno striscione con scritto: "Contro crisi e austerità riprendiamoci scuola e citta’".
Cinque studenti - secondo la questura - sono rimasti contusi nel corso dell’azione di dispersione del corteo in via XX Settembre. Per uno di loro, che ha riportato una ferita lacero-contusa alla testa, è stato necessario l’intervento dell’ambulanza. La polizia ha fermato 15 manifestanti, tra cui gli stessi contusi, per identificarli.
Il corteo, partito da piazza Arbarello, dopo aver attraversato via Cernaia, lanciando un fumogeno nella sede dell’Ufficio scolastico regionale, hanno svoltato in via Pietro Micca imboccando via XX Settembre, deviando dal percorso comunicato alla Digos. Gli studenti sono bloccati dagli agenti della Polizia poco prima di via Bertola.
Alcuni delle centinaia di studenti hanno effettuato un lancio di fumogeni e di uova contro la sede locale del Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca. I fumogeni sono stati immediatamente rimossi dalla polizia, che ha fatto in modo che non si verificasse alcun danno alla struttura. Gli uffici del Miur erano chiusi. Il corteo è poi proseguito per le vie del centro.
Petardi e lanci di uova a Napoli
Alcuni grossi petardi sono stati fatti esplodere durante il corteo degli Studenti Autorganizzati della Campania in corso a Napoli. In piazza circa 4-500 giovani, tra cui studenti delle scuole medie superiori di Napoli e provincia. Urlati sloga contro la riforma della scuola.
Il corteo degli studenti in corso a Napoli, attraversando le strade della città, è passato anche davanti alla sede della Provincia dove si è registrato un lancio di uova. Altre uova sono state lanciate dai manifestanti all’indirizzo di un’agenzia della BNL.
Gridando slogan contro il Governo e il ministro Profumo, e facendo esplodere grossi petardi, ora il corteo si sta ora dirigendo verso la sede della Regione Campania di Palazzo Santa Lucia.