Valeria Pacelli, il Fatto Quotidiano 4/10/2012, 4 ottobre 2012
UNA CELLA TUTTA PER SÉ: LA PRIMA NOTTE DI FIORITO
Francone Fiorito in cella si muove lentamente, è pensieroso. Si alza, poi si risiede sul letto, quasi in modo ossessivo. Apre una cola-cola e accende la tv. Poi la spegne perché innervosito da tutti quei servizi giornalistici che parlano del suo arresto. È solo in una stanza di 8 metri quadri nella settima sezione ‘nuovi giunti’ di Regina Coeli. Lo ha deciso lui di non condividere quegli spazi con nessuno, perché “non voleva parlare della sua vicenda personale”, quella fatta di documenti disintegrati in tritacarte, di sottrazione di denaro pubblico e di faide interne alla politica del Pdl regionale.
LA PRIMA NOTTE in carcere l’ha trascorsa così Er Batman, dopo che ieri mattina è stato arrestato per peculato. Neanche in quel momento ha dimenticato di avere rapporti con la stampa, tanto che, con le manette ai polsi, ha ben pensato di inviare un sms all’Ansa: “Avete fretta di vedermi in carcere” scrive a un giornalista. E poi ci è finito veramente a Regina Coeli, subito dopo. Una volta dentro però gli altri detenuti hanno riconosciuto quel volto tante volte visto in tv. Come ha raccontato un uomo in maglietta giallo-rossa, che non appena libero, ai microfoni di SkyTg24 ha dichiarato: “Fiorito ha ricevuto qualche fischio, qualcuno ha gridato qualcosa, ma niente di che. È entrato come un comune detenuto”. “Era molto sereno” continua l’intervistato, e con fare un po’ critico aggiunge: “Ha avuto la fortuna di rimanere da solo, noi eravamo in tre, ci sono alcune sezioni dove stanno in cinque”.
Uno stato d’animo quello di Fiorito, confermato anche dal suo difensore Carlo Taormina, che ieri ha trascorso due ore e mezza assieme a lui per mettere a punto una strategia difensiva. “È serenissimo, ha dormito tranquillamente”, dice il legale, “sta una meraviglia insomma. Abbiamo preparato l’interrogatorio di domani. Abbiamo approfondito tutte le questioni e siamo pronti”. Infatti, oggi, all’ora di pranzo, davanti al gip Stefano Aprile e al pm Alberto Pioletti, si terrà l’interrogatorio di garanzia. “Ha sempre parlato – ha aggiunto Taormina – perché non dovrebbe parlare domani?”. E così, forse con la stessa tranquillità della notte precedente, Fiorito dovrà rispondere alle domande degli inquirenti. Dovrà praticamente ricominciare dall’inizio e spiegare tutti i bonifici che gli vengono contestati. Con l’avanzare delle indagini sono diventati 193, per un totale di un milione e 380 mila euro che dai conti del gruppo Pdl alla Regione Lazio sono arrivati in quelli personali dell’ex capogruppo. Con i soldi pubblici, secondo i magistrati, Fiorito acquistava le macchine, si arredava casa, comprava stoffe e sanitari. Oppure predisponeva pagamenti “esterni” destinati sia alla matrigna sia alla ex fidanzata Samantha Weruska Reali. Soldi che la giovane 39enne ha giustificato, nell’interrogatorio di qualche giorno fa, dicendo che si trattava di “rimborsi per il suo lavoro svolto in Regione, in quanto curava i rapporti con il territorio”. O almeno di ciò era convinta.
QUELLO DI OGGI non sarà l’ultimo interrogatorio di Francone. Fiorito, infatti, verrà ascoltato di nuovo anche dai magistrati viterbesi che intanto lo hanno iscritto nel registro degli indagati per la vicenda del dossieraggio ai danni di Francesco Battistoni. E proprio ieri c’è stato anche un vertice a Roma, a piazzale Clodio, tra magistrati romani e il pm di Viterbo Massimiliano Siddi per scambiarsi informazioni e coordinare le indagini.
Nonostante tutte queste vicende processuali, Fiorito continua a dirsi tranquillo. Non si agita e si appella alla fede e chiede anche un rosario. Ma a questo ci penserà Alfonso Papa, che a Poggioreale ci ha trascorso 101 giorni dopo esser stato coinvolto nel-l’inchiesta P4. “Fiorito si è lamentato di aver dovuto togliere la collanina con l’immagine della Madonna – afferma Papa a SkyTg24 – gli ho detto che gli farò avere un rosario”. Quando si dice, la solidarietà.