Laura Laurenzi, il Venerdì 5/10/2012, 5 ottobre 2012
VIVIENNE WESTWOOD
CERNOBBIO. Mai ti aspetteresti la sulfurea Vivienne Westwood fare la madrina a una mostra di giardinaggio. E invece eccola qua a Cernobbio, sul Lago di Como, per Orticolario. Oggi le viene persino intitolata una rosa, onore riservato in genere a star e principesse. Ma lei, demiurga del punk, la più trasgressiva e provocatoria delle stiliste, in fin dei conti è una Dama comandante dell’Impero britannico insignita dalla regina. Dunque sta al gioco, anzi si diverte. Capelli arancione carico, pelle bianchissima, sguardo saettante, a 71 anni resta la più irriverente e iconoclasta fashion designer del villaggio globale e va a ruota libera. Ponendo una sola condizione: che si parli il meno possibile di moda. Volentieri.
Una rosa intitolata a suo nome. Se l’aspettava?
"Non dovrei dirlo, ma ho talmente tante cose da fare che non pensavo di venire in Italia. Poi mi sono resa conto che mi hanno fatto un grande onore. Sono persone di cui condivido i valori e l’amore per la natura e i giardini".
Cosa fa per rendere, come dice lei, "il mondo un posto migliore"?
"Quando ho cominciato il mio lavoro ho inventato il punk, una cosa che ha avuto un grandissimo impatto. Col passare degli anni la moda mi ha interessato sempre meno e ho cominciato a pormi delle domande su quello che avrei potuto fare per aiutare la causa, insomma per salvare il pianeta ed evitare il disastro. Possiamo sicuramente fare tutti molto per combattere il cambiamento climatico e il riscaldamento globale. E io ho usato la moda come piattaforma,
come medium per aprire la bocca e dire quello che penso. E cioè quanto sia importante ciò che io chiamo la rivoluzione del clima. A volte sono importanti anche dei piccoli gesti come la decisione di usare meno plastica".
Lei, cosa abbastanza insolita per uno stilista, consiglia alle donne di comprare meno abiti per ridurre lo spreco.
"Assolutamente. Parlo contro i miei interessi. Io non forzo la gente a spendere meno, la forzo semmai a spendere meglio. E a far durare le cose più a lungo. Sarebbe fantastico se anche la regina indossasse sempre lo stesso vestito. In realtà usa vestiti sempre molto simili, quasi identici: quello che cambia è soltanto il colore. Sarebbe una grande iniziativa".
Quanto l’ha aiutata il senso dell’umorismo?
"Diciamo che mi diverto molto a fare il mio lavoro. Penso che la moda sia molto caricaturale e che a indossare, e a disegnare, determinati vestiti ci si diverta davvero. Per portare certi abiti è indispensabile avere una forte personalità e molto senso teatrale. Ma oltre all’umorismo serve anche l’autocritica".
Lei ha detto che Assange, il creatore di WikiLeaks, è un "eroe assoluto". Può spiegarlo meglio?
"Julian è una persona molto, molto importante, è definitivamente un eroe: non ha fatto niente di sbagliato, solo cose buone e giuste. Come capita sempre quando l’establishment vuole minare la credibilità di qualcuno, salta fuori lo scandalo sessuale. Penso che queste accuse siano solo un pretesto per incastrarlo. Julian è molto coraggioso e molto intelligente e io lo applaudo".
Lei ha definito un suo eroe anche Carlo d’Inghilterra: ne è ancora convinta?
"È una persona meravigliosa, che usa la sua posizione per rendere il mondo un posto migliore. Lui fa molto per il pianeta, crede in quello che fa e realizza cose ottime anche per la cultura".
Cosa pensa del polverone attorno alle foto in topless di Kate Middleton?
"La mia impressione è che tutto sommato la coppia reale non dispiaccia che siano state pubblicate quelle foto, ma devono protestare per motivi di principio, devono proteggere la privacy per mantenere il punto".
Se la immagina Kate con indosso un vestito Westwood?
"No la prego, questo è un argomento di cui preferirei non parlare. Kate è una donna molto bella: è tutto quello che posso dire".
C’è qualcuno tra i suoi colleghi stilisti che le piace più degli altri?
"Non seguo molto il mondo della moda, però mio marito Andrea sì e mi tiene informata. So che ci sono molti buoni designer, per esempio Marc Jacobs. Mettere insieme una collezione ma anche un solo abito è così difficile, ti ci devi dedicare moltissimo. Per cui rendo omaggio a tutti gli stilisti perché il loro, il nostro, è un lavoro faticoso. A differenza dell’arte moderna, nella moda devi essere pratico. La gente ha le gambe e le braccia e tu la devi vestire, e devi fare in modo che le persone stiano meglio vestite che nude".
Continua a ritenere che non ci sia differenza tra il partito laburista e quello conservatore?
"La penso ancora così, e non sono la sola. I partiti non hanno il senso della realtà, sono in ritardo su tutto, non sanno cosa sta succedendo, sono come marionette che aspettano che l’opinione pubblica gli dica cosa fare".
Cameron bocciato?
"Lui è terribile. Il suo direttore delle scelte strategiche, Steve Hilton, aveva grandi idee. Fatto sta che ha smesso di lavorare per Cameron da quanto era frustrato. Ma i laburisti sono altrettanto terribili. Anzi, sono inutili".
Pensa che Obama vincerà le elezioni?
"Non ho idea, lo ritengo un personaggio sgradevole e un codardo. Penso però che le persone che noi dobbiamo attaccare per prime sono gli economisti, che continuano a fare finta che i problemi legati ai cambiamenti climatici siano separati da quelli economici. Potremmo avere un mondo meraviglioso e invece ci stanno portando alla rovina. Stiamo finendo in un grande buco nero con i ricchi che sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri".
Le donne importanti in politica sono pochissime. Cosa pensa di Angela Merkel?
"Davvero brava. È il miglior politico che abbiamo oggi. Sta tentando in modo pratico di realizzare l’integrazione europea. È l’unica che può portarci fuori dal buco nero".
Lei è una grande lettrice. C’è un romanzo che consiglia?
"Il problema dei romanzi contemporanei è che sono senza idee, cheap e noiosi. Mi è piaciuto però La Strada di Cormac McCarthy".
Usa il pc, l’iPad, l’iPhone?
"No, non so neppure battere a macchina. Ho un blog sulla rivoluzione climatica, ma lo scrivo a mano e un mio collaboratore lo riversa in rete. Io non guardo la televisione e non vado neppure al cinema. Preferisco leggere".