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 2012  ottobre 04 Giovedì calendario

IL LIBRO NERO DELLA POLITICA


AUTOMOBILI
Auto blu
Il record è della Regione Valle d’Aosta: 154 vetture per una giunta di otto membri. Il Comune di Roma ha 109 auto blu (e 137 autisti): con le 226 auto prese a noleggio e con le 117 utilizzate per «funzioni operative», tra noleggi, carburante e stipendi costano 17 milioni l’anno. In Sicilia, un anno fa, Panorama aveva denunciato che la regione disponeva di 90 vetture di grossa cilindrata (più 55 di media), tutte dotate di autista e spesso usate per sola rappresentanza: un privilegio che ogni anno, tra leasing, benzina e stipendi, costa 8,7 milioni di euro (1,3 solo per il noleggio). A disposizione del consiglio regionale veneto c’è anche un numero imprecisato di motoscafi blu, che costano 156 mila euro annui. Gli immaginabili abusi provocano maree di inchieste? Non così spesso. Uno dei pochi condannati definitivi è Giuseppe Buzzanca, consigliere siciliano del Pdl, imputato per peculato perché, da presidente della Provincia di Messina, aveva usato l’auto blu fino a Bari per imbarcarsi e andare in crociera.
Rimborsi chilometrici
Nel 2011 la Regione Lazio ha speso circa 370 mila euro in rimborsi chilometrici, 440 euro a testa per consigliere; dal momento però che in 27 non ne hanno diritto, in quanto dotati di auto blu, e che Angelo Bonelli dei Verdi, Luigi Nieri di Sel e sette consiglieri del Pd hanno rinunciato, quei soldi sono da dividere non per 70, ma per 44. Risultato: 700 euro a testa. In Liguria i consiglieri regionali hanno diritto a un rimborso forfettario mensile esentasse di 2.800 euro se abitano nella regione, di 4.500 se risiedono fuori dai suoi confini. Il consigliere calabrese Pasquale Maria Tripodi (eletto con l’Udc, poi passato al gruppo misto) è indagato perché avrebbe falsamente dichiarato di essere residente a Messina solo per ottenere una quota più alta dei già consistenti rimborsi previsti per gli eletti a Palazzo Campanella, e avrebbe mantenuto formalmente per anni la residenza in Sicilia, pur vivendo in Calabria. La Regione Lombardia rimborsa le spese che i consiglieri sostengono per recarsi in consiglio e arrotonda la cifra per eccesso: «Un quarto di litro, al multiplo di 20 chilometri». Risultato? Il consigliere che da Monza va a Milano ha diritto a un rimborso di 30 euro, a prescindere dal mezzo di trasporto. In Valle d’Aosta c’è una diaria trasporto mensile di 2.685 euro, più un rimborso forfettario per gli spostamenti di tutti i consiglieri che risiedono a più di 20 chilometri da Aosta.
Residenze fittizie
La Regione Campania, dal 2007 al luglio 2012, ha speso più di 370 mila euro all’anno per finanziare i rimborsi stradali dei consiglieri non residenti a Napoli. Alla fine di settembre, però, la Corte dei conti ha citato in giudizio due politici della precedente legislatura, indagati anche in sede penale: Pietro Diodato (Fli) aveva dichiarato di abitare a Minturno e ricevuto un rimborso di 1.158 euro al mese per più di un anno, ma i vigili di quel comune hanno negato di averlo mai visto e la magistratura contabile ora gli chiede 20 mila euro. Quasi 6 mila dovrebbe restituirne l’ex consigliere Luciano Passariello (Pdl) che aveva dimenticato di segnalare il cambio di residenza da Sant’Anastasia a Napoli, e quindi non aveva più diritto al rimborso. Alla Regione Basilicata sono da poco arrivati quattro rinvii a giudizio per falso e truffa: all’ex presidente Prospero De Franchi (Popolari di centro), ai due ex vicepresidenti Franco Carmelo Mario Mattia (Pdl) e Giacomo Nardiello (Pdci), e a Franco Mollica (Centro popolare), accusati di avere indebitamente incassato i rimborsi chilometrici previsti per chi non è di Potenza, perché in realtà abitavano nel capoluogo e non nei comuni dichiarati. In aprile la Procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per Alberto Vecchi, consigliere regionale del Pdl, con l’ipotesi di truffa aggravata: 76 mila euro di rimborsi in cinque anni per (non) spostarsi da Porretta, in Toscana, al capoluogo emiliano.
Telepass e Viacard
Alla Regione Liguria i pedaggi autostradali sono costati 90 mila euro nei primi 8 mesi del 2012: come praticamente ovunque, Telepass e Viacard per gli eletti sono gratuiti e il consiglio regionale si accontenta di un’autocertificazione. In Lazio i consiglieri regionali hanno anche l’accesso gratuito al centro storico di Roma, che costa circa 500 euro l’anno. Parcheggio gratis Nelle Marche i consiglieri regionali hanno a disposizione anche un parcheggio nel centro di Ancona, che al contribuente costa 84 mila euro l’anno, più un buono benzina personale di 390 euro mensili.
Benefit
In Sicilia mezzo milione a testa
Per i 4 anni della legislatura iniziata nel 2008, il Pd alla Regione Siciliana ha incassato 15,5 milioni di euro alla voce «spese per il gruppo»; il Pdl ne ha presi 13,5; l’Mpa del presidente Raffaele Lombardo 7,5; il Pid di Saverio Romano 6,5; il Fli di Gianfranco Fini 3; l’Udc 1,7; Grande Sud 1,2 milioni; il gruppo misto 1,7; l’Mps 750 mila euro. In totale: 46 milioni di euro per 90 consiglieri.
Eletti senza gruppo (e ricchissimi)
Alla Regione Lombardia il Partito dei pensionati (Elisabetta Fatuzzo) e il Gruppo misto (Filippo Penati) hanno solo un membro: hanno comunque a disposizione fino a 323 mila euro per la comunicazione, il funzionamento del gruppo e il personale, oltre 3.110 euro lordi mensili di indennità, 2.341 euro di diaria e 3.525 euro di missione territoriale.
Un consiglio, due gettoni
Alla Provincia di Pescara la casta si fa pagare doppio. Una norma dello statuto consente ai consiglieri di incassare il gettone di presenza due volte per ogni seduta: in prima convocazione, quando l’assemblea raggiunge raramente il numero legale di 12, e poi in seconda adunanza. Così l’ente è costretto a pagare due volte i presenti a entrambe le riunioni, anche se la prima non si svolge.
I fuori busta in Veneto
Sono 2.100 euro fuori busta, 25.200 euro a testa a consigliere ogni anno. È quanto dal 22 marzo hanno percepito fuori busta, secondo Il Gazzettino di Venezia, i 60 consiglieri regionali veneti, quando l’ufficio di presidenza ha deciso di versare il rimborso forfettario per le loro spese direttamente al gruppo consiliare. La cifra è esentasse. Sei milioni e 785 mila euro è invece quanto costano gli stipendi e le indennità dei 60 consiglieri. Lo stipendio base di un consigliere veneto è 7.607 euro, ma tra indennità, diaria e spese supera i 10 mila euro al mese. Ogni consigliere è assicurato contro gli infortuni sul lavoro. Costa della polizza: 19 mila euro annui.
Consulenze
Penati, 2 milioni per due fedelissimi
Filippo Penati, ex presidente pd della Provincia di Milano, ex consigliere regionale ed ex braccio destro di Pier Luigi Bersani, per cui la Procura di Monza ha appena chiesto il rinvio a giudizio per concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti, era solito affidare consulenze a fedelissimi, pagandole con soldi pubblici. La Guardia di finanza ha ricostruito 10 anni di elargizioni: l’assistente di Penati, Claudia Cugola, e il suo portavoce, Franco Maggi, hanno beneficiato di quasi 2 milioni tra il 2001 e il 2010. Nel 2009 la Corte dei conti aveva condannato la provincia a restituire 400 mila euro per quattro collaboratori di Penati, destinatari di contratti di consulenze particolarmente onerosi e tali da generare «ingenti danni alle casse dell’ente, che non ne ha tratto alcuna utilità».
Incarichi perpetui
Sono 100 le nomine che il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo ha fatto da quando ha annunciato le sue dimissioni, nel luglio 2012. Intanto Antonino Andò, candidato a Messina per l’Mpa (il partito di Lombardo), dal 2010 è stato confermato per 10 volte consulente «in materia di monitoraggio delle iniziative e dei processi organizzativi e procedurali correlati ai rapporti istituzionali con gli organi della regione e dello Stato» e ha ricevuto in totale 95 mila euro. Il blogger personale di Lombardo, Biagio Semilia, ha ricevuto un nuovo incarico di tre mesi per la «promozione delle tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni». Semilia, nominato nel 2010, è stato consulente per otto volte e ha percepito compensi per 90.863 euro.
Convegni, attori e libri
La Regione Veneto ha speso 9 mila euro per un libro sull’asparago bianco di Cimadolmo, un comune del Trevigiano, e quasi 15 mila euro per un libro sulla fienagione nelle Dolomiti. Dopo avere speso 1,8 milioni di euro per ingaggiare Dustin Hoffman, che ha letto L’infinito di Giacomo Leopardi con accento straniero, e poi si è fatto fotografare negli 5th & Sunset studios di Hollywood, la Regione Marche ha devoluto 45 mila euro per il libro d’arte Dodici poesie di Paolo Volponi. Incarichi costosi Alla Regione Lombardia il consulente Fabio Massimo Saldini percepisce 70 mila euro annui per occuparsi di «moda e design»; Roberto Baiteri ne prende 70 mila per la «promozione delle aree montane»; Lionello Pagnoncelli, che si occupa di «relazioni con gli enti locali», incassa 70 mila euro; Roberto Ronza ne prende 84 mila per seguire le «relazioni internazionali»; e Monica Guarischi (sorella del consigliere Luca Guarischi, decaduto nel 2009 per una condanna definitiva) ottiene 150 mila euro l’anno per «tutelare i consumatori».
Pesci e pipistrelli
Modena, non propriamente un comune rivierasco, ha speso quasi 16 mila euro per una consulenza sulla pesca. A Prato il problema dei pipistrelli ha meritato uno studio del comune, con tanto di acquisto di bat-detector: 61 mila euro.
Fotografie e calendari
Per la realizzazione di servizi fotografici e video, la giunta del Lazio ha pagato 60 mila euro alla società Immag&Azione (da cui è uscito il fotografo personale di Renata Polverini, Edmondo Zanini, poi assunto in regione con un contratto da 75 mila euro all’anno), cui ha commissionato anche 2 mila calendari. Alla Regione Lazio anche il Pd ha speso 2.500 euro per 500 calendari, commissionati all’associazione culturale iTusci.
Elezioni e manifesti
Il call center elettorale
Dal 13 luglio è agli arresti domiciliari Samuele Piccolo, vicepresidente pdl del consiglio comunale di Roma: è detto «Mr Preferenze» perché è il più votato (12 mila voti) alle amministrative 2008. Piccolo è accusato di avere gestito «fondi occulti per un valore di 250-350 mila euro al mese» e di avere finanziato le sue campagne con fondi destinati ai partiti. Oltre ad avere tappezzato Roma di manifesti, Piccolo avrebbe utilizzato 122 mila euro pubblici per allestire un call center con 268 operatori: ognuno, per 8 ore al giorno, effettuava 12 chiamate all’ora per invitare i cittadini alle sue cene elettorali. Sempre a carico dei contribuenti, Piccolo avrebbe speso oltre 70 mila euro in cene.
Monogruppi iperattivi
Sandra Monacelli, unico membro dell’Udc alla Regione Umbria, nel 2011 ha speso 96 mila euro, di cui 67 mila per il personale e 8 mila per telefoni e francobolli, quasi 9 mila per i manifesti. Ha ricevuto oltre 67 mila euro per i portaborse. Sempre in Umbria Roberto Carpinelli, ex pdci entrato con 99 preferenze nel monogruppo Per l’Umbria, Catiusca Marini presidente, ha speso da solo quasi 14 mila euro per stampa manifesti e 6.583 euro per telefono, posta e cancelleria: quanto i 12 tra eletti e assessori del Pd. Così la Guardia di finanza, su delega della Corte dei conti, indaga sulle sue spese. In più ha ricevuto 63 mila euro per i portaborse.
Il telefono, la loro voce
Nel 2011 i gruppi della Regione Veneto hanno speso per telefonate (escludendo i consiglieri che hanno uffici o fanno parte di uffici di presidenza): Pdl: 52.706 euro (12 consiglieri); Lega nord: 26.229 euro (quattro consiglieri); Udc: 10.073 euro (tre consiglieri); Idv: 11.762 euro (due consiglieri); Gruppo Misto: 12.207 euro (due consiglieri); Bortolussi presidente: 989 euro (un consigliere): Sinistra: 8.387 euro (un consigliere).
Feste e sagre
L’identità leghista
Nel 2010 la Regione Veneto ha versato 7,8 milioni a sagre e feste di paese per tutelare l’identità veneta: 1,1 milioni di euro sono stati destinati a Pramaggiore e Portogruaro, collegio elettorale dell’assessore leghista Daniele Stivàl.
Vieni (e mangia) in Umbria
La Regione Umbria distribuisce quasi 1,3 milioni di euro a favore del turismo enogastronomico, del turismo congressuale, del turismo a cavallo e dell’avioturismo. Fra gli altri spiccano i 500 mila euro per scoprire «la via di San Francesco» e i 60 mila euro incassati dal Consorzio residenze d’epoca alla voce «tematismo Emozioni dall’Umbria».
Anche in ferie
Stando alle autocertificazioni (ora al vaglio della Guardia di finanza), l’attività in Piemonte di Maurizio Lupi, unico eletto dei Verdi verdi, era intensa anche in ferie: nell’agosto 2011, mentre il consiglio era chiuso, ha presenziato a 17 «eventi istituzionali», comprese la sagra della rana di Vercelli e varie rassegne musicali di paese (alcune in contemporanea). Per ogni evento Lupi ha riscosso la diaria di 122 euro netti, più 3.500 euro di spese per le trasferte.
Nocciole carissime
La fiera delle nocciole, organizzata da un comune della provincia di Cuneo, normalmente otteneva dalla Regione Piemonte un contributo di 10 mila euro. Due anni fa ha ottenuto il decuplo: 100 mila euro per convincere uno dei politici locali, presente in consiglio regionale, ad approvare il bilancio della regione rinunciando all’ostruzionismo.
Vacanze sulla neve Soldi pubblici usati per pagare vacanze (12 mila euro), occhiali (2 mila), attrezzi da palestra (6 mila) e tute da sci (13 mila). Quasi 1 milione in due anni (2010-2011) secondo la Procura di Teramo, che indaga per peculato Pasqualino Saccuti, ex dirigente dell’ufficio economato del Comune di Tortoreto.
Indennità e vitalizi
Regioni e province, paga da 1 miliardo
Ammonta a 830 milioni di euro la spesa 2011 sostenuta dalle 20 regioni per finanziare i costi degli organismi istituzionali, cioè giunte e consigli. Le indennità distribuite dalle province valgono invece 95 milioni, ai quali se ne aggiungono altri 16 tra benefit e gettoni di presenza.
Stipendi d’oro
Le indennità medie (netto, mensile, esclusi benefit) nel 2011: 10.174 euro netti per i presidenti regionali, 5.900 per quelli delle province con più di 1 milione di abitanti; 4.900 per un assessore regionale, 3.615 per un consigliere regionale; 2.900 per un assessore provinciale, 2 mila per un consigliere provinciale. La busta paga più ricca, lo scorso anno, è stata quella del governatore siciliano Raffaele Lombardo con 14.329 euro al mese. La più bassa è di Catia Marini (Umbria): 7.104.
La Sicilia pigliatutto
L’isola è al primo posto per quanto riguarda il consiglio regionale più numeroso (90 membri) e più dispendioso (167 milioni), mentre è della Valle d’Aosta il costo più elevato delle indennità pro capite: valgono 41,7 euro per ogni abitante. Lombardia ed Emilia-Romagna risultano invece le più virtuose, con un esborso pro capite di meno di 2 euro. Nel dicembre 2011 il parlamento valdostano ha approvato una norma sull’autoriduzione volontaria dell’emolumento. È stata messa in pratica da un solo consigliere, Raimondo Donzel, segretario del Pd ad Aosta, che si è «tagliato» 100 euro lordi su 9.600.
Liquidazioni e pensioni
I vitalizi attuali dei consiglieri regionali (reversibili anche alle mogli) sono 3.183 e costano alla collettività la bellezza di 168 milioni. Ogni vitalizio ha un costo medio di 52.780 euro lordi. Ci sono poi le indennità di fine mandato: comuni e province le riservano a sindaci e presidenti (anche se in alcuni casi per i consiglieri è previsto un «incentivo al reinserimento»), mentre in regione sono estesi a tutti. Il loro importo medio è pari a una mensilità per ogni anno o frazione di anno lavorato. Nepotismi
Segreterie di famiglia Maurizio Lupi, unico eletto alla Regione Piemonte della lista Verdi verdi, ha ottenuto 260 mila euro annui per il funzionamento del «gruppo». Lupi ha speso parte di quei soldi per assumere nel suo staff la moglie, la figlia e i due fratelli (invano candidati). Nella segreteria del gruppo Pdl alla Regione Piemonte lavorano poi la figlia di Rosanna Costa e la sorella di Pietro Francesco Toselli, consiglieri del gruppo. La figlia del capogruppo leghista Mario Carossa è alle dipendenze della presidenza di giunta, mentre l’assessore al commercio William Casoni (Pdl) ha voluto in segreteria la moglie del collega, di giunta e di partito, Roberto Ravello.
Moglie, figlia e nipote
Paolo Nanni, ex capogruppo dell’Idv alla Regione Emilia-Romagna, è indagato dalla Procura di Bologna con l’accusa di peculato per la legislatura tra il 2005 e il 2010. Nanni, che oggi è consigliere provinciale ma in regione ha fatto lavorare moglie, figlia e un nipote, ha esibito fatture per 450 mila euro in cinque anni. Tra queste, conti di ristoranti e ricevute di taxi che documenterebbero la sua presenza, alla stessa ora, in zone diverse, ma anche convegni mai avvenuti: alle domande degli inquirenti, i presunti oratori e i locali che li avrebbero ospitati sono cascati dalle nuvole.
Selezionatori non accreditati
Per selezionare il personale da assumere, il Comune di Roma dal 2004 ha speso 1.855.249 euro (800 mila nel solo triennio 2008-2010). Fra le società cui si affida per le assunzioni, tre non sono nemmeno accreditate. Sono la Mida spa, che nel 2008 riceve 23 mila euro; la Coritecna, che ne ottiene 27.600 nel 2009; e la Asset Mgmt, che ha avuto 19 mila euro nel 2006.
Pranzi
L’abbuffata del Lazio
Non ci sono soltanto le ostriche messe in conto da Franco Fiorito «Batman», ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio e arrestato per peculato il 2 ottobre. Il gruppo Pd, al ristorante Pinzimonio di Fiumicino, ha speso 8 mila euro. All’agriturismo Il Borghetto di Fara Sabina, città d’origine del tesoriere del gruppo Mario Perilli, sono andati invece 5 mila euro.
Tavolate «istituzionali» sotto casa
In Liguria, nel 2011, i gruppi regionali del Pd e del Pdl hanno ottenuto il rimborso per due cene «istituzionali», rispettivamente da 1.495 e 950 euro, tenute però a pochi passi dalle abitazioni dei consiglieri Valter Ferrando e Marco Rocca.
A Perugia cene in provincia
Il catering allestito nel 2011 dalla Provincia di Perugia per festeggiare l’arrivo in città del purosangue Varenne è costato 1.000 euro; e fra i 30 mila euro di spese ingiustificate che la Corte dei conti contesta all’ex presidente della Provincia di Macerata, Giulio Silenzi (Pd), fanno la parte del leone dolciumi e casse di vino.
Doppi rimborsi
Maurizio Parma, ex capogruppo della Lega in Emilia-Romagna, è indagato per decine di fatture e rimborsi di viaggio per attività istituzionali che invece celavano spostamenti per esigenze personali e partecipazioni a convegni di partito. Nel fascicolo finisce anche una cena elettorale dove, nonostante la ricevuta prodotta a copertura dell’intero importo, i militanti leghisti avrebbero diviso il conto.
Spese varie per il caffè
Spendono 7 mila euro l’anno a tavola i 13 consiglieri regionali Pd dell’Umbria, ma acqua e caffè fanno capolino anche da un’altra loro nota spese intitolata «varie», da 1.000 euro, assieme all’acquisto di due libri dal titolo profetico: La cricca e Il tesoriere.

Spese pazze
Palafrenieri milionari
La Regione Siciliana ha anche 40 palafrenieri, per un costo di 2,2 milioni di euro all’anno. I palafrenieri si occupano in tutto di 80 cavalli, due a testa. Perché un rapporto così sproporzionato? «Purtroppo» spiega il responsabile del personale Michele Bentivegna «metà degli addetti hanno limitazioni fisiche o attitudinali. C’è chi può soltanto fare portineria o rispondere al telefono». Così la spesa media è di 55 mila euro a testa, cui si devono aggiungere i 60 mila euro lordi del direttore.
Hi-tech, ma anche hi-cost La Regione Lazio ha acquistato una serie di iPad a 1.759,20 euro, più del doppio del valore di listino. Ci sono poi i monitor, modello Asus led, da 19 pollici pagati 210 euro l’uno contro 80; degli scanner Hp da 324 euro contro 200; e uno stock di stampanti Oki da 390 euro ciascuna contro 245. Risultano anche 32 «quadri d’autore», ma senza alcuna l’indicazione del nome degli autori medesimi, pagati circa 900 euro ciascuno.
Le Olimpiadi del 2020
La commissione regionale speciale sulle Olimpiadi di Roma 2020, sciolta a metà settembre, è costata 1 milione e si è riunita appena tre volte: la prima per eleggere il presidente Romolo Del Balzo; la seconda per decidere di convocare il membro del Cio Mario Pescante; la terza per «audire» Mario Pescante, presidente del Coni.
Perfino la colf a spese pubbliche Secondo la Procura di Cagliari, che ne ha chiesto il rinvio a giudizio, alcuni consiglieri regionali sardi non avrebbero giustificato e rendicontato molte spese sostenute con fondi pubblici. Secondo l’accusa, una parte di quei fondi sarebbero stati utilizzati per saldare le bollette telefoniche del proprio studio legale, del carrozziere o addirittura per pagare la donna delle pulizie. L’indennità dei consiglieri regionali sardi si aggira intorno ai 15 mila euro mensili.
Carissimi libri
Nel 2011 il presidente del consiglio regionale calabrese Franco Talarico (Udc) ha celebrato la sua attività istituzionale con il libro Il senso delle scelte compiute. La spesa: 140 mila euro. Tra le fatture pagate dall’assemblea regionale siciliana ce n’è una da 3.150 euro per l’acquisto di 100 copie del libro Per Licodia Eubea, scritto da un dirigente della regione. In Basilicata, in un solo giorno (per l’esattezza il 31 dicembre 2011), il consigliere Rocco Vita, del Psi, ha messo in conto alla regione 609 euro per libri e riviste.
Orologi e bandierine
Tra le spese dell’assemblea regionale siciliana: 8.768 euro per acquistare orologi da polso con il logo della regione; 568 euro per bandierine della Cina e della Libia; 15.368 euro per spese alla voce «forniture Pasqua 2012».
Spese funebri
Il gruppo del Pd in Lazio ha commissionato alla Fioreria Casuccio di Roma un cuscino di fiori da 160 euro e composizioni funebri per altri 850 euro. Le corone acquistate con soldi pubblici per il consigliere Mario Di Carlo, morto il 25 aprile 2011, sono costate 1.155 euro. Tra le voci di spesa del gruppo consiliare dell’Api in Basilicata spuntano i manifesti con le condoglianze al presidente della giunta, Vito De Filippo, per la morte di suo padre nell’aprile 2011.
Il concerto di Renato Zero
Nel 2009 il consigliere pugliese del Pd Filippo Caracciolo, allora presidente del consiglio comunale di Barletta, avrebbe preteso circa 50 biglietti omaggio per il concerto di Renato Zero. I ticket, in realtà, non furono mai rilasciati, ma la Procura di Trani lo ha rinviato a giudizio per tentata concussione.
Cancelleria a peso d’oro
Secondo il Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici, il Comune di Chieti è campione d’Italia per le spese di cancelleria e materiale informatico: 149,70 euro spesi per ogni abitante fra penne e matite.
Trasferte
In missione, però extralusso
Le trasferte dei consiglieri regionali veneti a Roma e Bruxelles costano 55 mila euro l’anno. Quelle dei rappresentanti della Provincia autonoma di Trento, se superano le 4 ore, vengono pagate 82 euro, oltre al rimborso chilometrico e ai pernottamenti in albergo, con un generoso tetto di 185 euro a notte. Fra le «trasferte istituzionali» contestate al consigliere laziale del Pdl Franco Fiorito ce ne sono due a Porto Cervo (bonifici da 10 mila e 19 mila euro per un lussuoso resort) e una a Monopoli da 5 mila euro.
Viaggi fantasma, ma veri rimborsi
La Procura di Forlì indaga per peculato, falso ideologico e truffa ai danni della pubblica amministrazione l’ex sindaco di Loggiano Sandro Pascucci, del Pd. Le accuse: viaggi inesistenti, ma pagati; trasferte fantasma mentre si trovava in ufficio (comprovate da richieste di falsi rimborsi spesa); escursioni alle terme di Fratta; puntate sulla spiaggia di Cesenatico con la Fiat Punto del comune.