Antonio D’Orrico, Sette 5/10/2012, 5 ottobre 2012
DOVE SONO FINITI GLI INCIPIT ALLA MÁRQUEZ?
È più bello l’incipit di Cent’anni di solitudine («Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio»)? Quello di Cronaca di una morte annunciata («Il giorno che l’avrebbero ucciso, Santiago Nasar si alzò alle 5,30 del mattino per andare ad aspettare il battello con cui arrivava il vescovo»)? O quello di L’amore ai tempi del colera («Era inevitabile: l’odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino degli amori contrastati. Il dottor Juvenal Urbino lo sentì non appena entrato nella casa ancora in penombra, dove si era recato d’urgenza a occuparsi di un caso che per lui aveva smesso di essere urgente già da molti anni»)?
Il dibattito è infinito. Quello che è certo è che di incipit alla García Márquez non se ne fanno più. Vediamo come si fanno ora partendo da Joanne Kathleen Rowling che ritorna al romanzo dopo Harry Potter ma senza Harry Potter, con The Casual Vacancy. Le righe iniziali recitano: «Barry Fairbrother non voleva andare fuori a cena. Aveva dovuto sopportare un mal di testa martellante per gran parte del fine settimana e stava lottando per rispettare una scadenza per il giornale locale». Quasi subito dopo, il direttore di banca Barry Fairbrother muore per un aneurisma (il cui sintomo, l’incessante mal di testa, è nell’incipit del romanzo).
la pietra filosofale. Lo so che i fedelissimi di Harry Potter rimpiangeranno l’incipit di Harry Potter e la pietra filosofale, il primo della fortunata serie («Il signore e la signora Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di affermare di essere perfettamente normali, e grazie tante. Erano le ultime persone al mondo da cui aspettarsi cose strane o misteriose, perché sciocchezze del genere proprio non le approvavano»), ma l’attacco di The Casual Vacancy non lo disprezzerei. Anche perché appartiene alla stessa categoria (come chiamarla: di premonizione postuma?) di quello di Cronaca di una morte annunciata («La sera che sarebbe morto Barry Fairbrother non voleva andare a cena fuori»).
questioni irrisolte. Il secondo concorrente è Gaetano Cappelli con Romanzo irresistibile della mia vita vera raccontata fin quasi negli ultimi e più straordinari sviluppi (Marsilio). Incipit: «Se c’è una cosa che odio – veramente a questo punto ce ne sarebbe più di qualcuna – è tornare sulle questioni irrisolte; ma se la questione irrisolta si chiama Elena Bulbo d’Ambra, colei che con un solo bacio cambiò irrevocabilmente il corso della mia vita, be’ per questa volta farò un’eccezione». Più che promettente.
Terzo candidato Emmanuel Carrère con Limonov (Adelphi): «Prima che Anna Politkovskaja venisse ammazzata sulle scale del palazzo in cui abitava, il 7 ottobre 2006, soltanto chi si interessava da vicino alle guerre cecene conosceva il nome di questa giornalista coraggiosa, dichiarata avversaria della politica di Vladimir Putin». Ahi, troppo giornalistico. Con rammarico elimino Carrère. Rowling e Cappelli passano il turno del concorso per il miglior incipit della stagione editoriale autunno-inverno 2012.