Giulio Gambino, l’Espresso 5/10/2012, 5 ottobre 2012
LONDRA UN TESORO DI NOME MUBARAK
I parenti e gli amici della cerchia di potere di Hosni Mubarak, l’ex presidente dell’Egitto, dispongono ancora di molti beni all’estero. Secondo alcune stime addirittura 8,5 miliardi molti dei quali nell’ospitale Inghilterra. A Londra hanno diversi beni immobiliari che avrebbero dovuto essere congelati con l’avvento della rivoluzione nel 2011. Ma il governo di David Cameron, a differenza ad esempio della Svizzera, è intervenuto solo in parte. Le critiche non si sono fatte attendere e sono state rilanciate da un’inchiesta della Bbc. Tra i tanti, il caso più emblematico è quello della casa di Gamal, il figlio che Mubarak aveva designato come suo erede, a Belgravia, uno dei quartieri più esclusivi della metropoli, a pochi passi da Harrods. Valore: 12 milioni di euro.
Il mancato congelamento dei patrimoni extralusso in mano ai potenti dell’ex regime del Cairo pone Londra al centro di una possibile violazione delle sanzioni internazionali. A un anno e mezzo dalla promessa del governo britannico di aiutare gli egiziani a recuperare i «soldi rubati», gli immobili congelati finora corrispondono a un valore di soli 100 milioni di euro. Alistair Burt, sottosegretario per il Medio Oriente e l’Africa, ha dichiarato che il suo staff sta facendo il possibile, mentre i più critici sostengono che il governo di Londra abbia più interessi a proteggere i rapporti tra la City finanziaria e i Paesi arabi che a garantire le norme internazionali.