Mario Baudino, la Stampa 5/10/2012, 5 ottobre 2012
LA GRAMMATICA CI SALVERÀ, MA NON DALLE QUERELE
Vagli a menà «La grammatica ti salverà la vita», promette Massimo Birattari nel suo libro dedicato ai ragazzi (Feltrinelli Kids) dove in forma di giallo horror si tenta di insegnare appunto grammatica e soprattutto sintassi. Lo scenario è una specie di castello gotico dove se non si centra il congiuntivo giusto o si confonde il transitivo con l’intransitivo si scatenano orribili mostri. Insomma, uno scenario da favola. E nella realtà? Ormai non si parla d’altro che della causa intentata da Carofiglio all’editor di Ponte alle Grazie Vincenzo Ostuni, si firmano manifesti, si litiga e ci si schiera («No alla querela, Carofì, vagli a menà!» è al momento la tesi più ardita e futurista, formulata recentemente da Pennacchi). Con una grammatica impeccabile.
Cosiddetto
Sul Corriere intanto Franco Cordelli si chiede se la critica sia ormai questione di carte bollate, se i giornali facciano bene a prenderla o non prenderla in considerazione, insomma in che mondo viviamo, visto che la definizione di «scribacchino» (copyright Ostuni, destinatario Carofiglio) può provocare cause in tribunale. Incidentalmente viene assalito da un ricordo, da un «esempio recente»: che non riguarda i tribunali se non quelli della coscienza: «Per l’uscita del primo romanzo di Christian Raimo, a chi ha affidato la recensione Repubblica ? A Antonella Lattanzi. E chi è costei? Io, che so tutto, non lo sapevo. Però mi sono detto: sarà una giovane scrittrice pubblicata da Einaudi. E Lattanzi proprio questo è». Che bisogna dire, aggiunge, a proposito del fatto che Repubblica affidi una recensione «a un cosiddetto scrittore, per di più inesperto, per di più della stessa casa editrice del libro che deve analizzare?». Cosiddetto. Dati i tempi, un bel rischio.
Io Tarzan, e tu?
Ma per fortuna Tarzan compie cent’anni. La prima storia usciva infatti a firma di Edgar Rice Burroughs, sulla rivista pulp All-Story Magazine , nell’ottobre del 1912, e si intitolava Tarzan delle scimmie . Sottinteso il re. Grazie soprattutto a lui, l’autore che pure era un furioso poligrafo divenne il re delle storie d’avventura. Morì nel ’51 lasciando un’eredità di 10 milioni di dollari, che all’epoca non erano bruscolini. Ancora non sappiamo se sia stato uno scribacchino o un cosiddetto scrittore. Urge perizia giudiziaria.