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 2012  ottobre 04 Giovedì calendario

ATENE SPRECA 30 MILIONI PER OSPITARE LA FORMULA 1

Nonostante la pesante situazione finanziaria e il tira e molla con Unione europea e Fondo monetario internazionale sulle misure di austerità, la Grecia persevera nel suo atteggiamento di gestione allegra del denaro pubblico. Il governo ha deciso di finanziare con quasi 30 milioni di euro (per l’esattezza 28,9) la costruzione di una pista per ospitare il Gran premio di Formula 1.

La struttura verrebbe realizzata a Xalandritsa, non lontano da Patrasso, nel nordovest del Peloponneso.

Il costo totale dell’opera ammonterà a circa 95 milioni: quasi un terzo della cifra sarà messa a disposizione dalle casse pubbliche, mentre il resto arriverà da investitori privati, tra cui la società Racetrack Patras. Il circuito sarà in grado di accogliere anche gare motociclistiche e di kart. Il progetto deve ancora ottenere l’avallo dei vertici della Formula 1 anche se il suo patron, Bernie Ecclestone, si è detto favorevole.

In molti, però, torneranno con la memoria alle Olimpiadi del 2004 che, secondo gli osservatori, furono l’inizio della fine per la Grecia, con una spesa superiore ai 15 miliardi di euro inizialmente preventivati. Alla fine il passivo ammontò a 9 miliardi. Uno sforzo immane che portò Atene al collasso. Le stime dei politici, che si attendevano un rilancio in grande stile del turismo, furono disattese. E oggi, leggendo le dichiarazioni del ministro dello sviluppo, Costis Hatzidakis, pare proprio di tornare indietro di otto anni. L’esponente dell’esecutivo sostiene che questa iniziativa permetterà di stimolare l’economia del paese creando 5 mila posti di lavoro permanenti e altri 3 mila temporanei. A quale prezzo, però, non è dato sapere.

Così, mentre la popolazione continua a scendere in piazza per manifestare contro i provvedimenti di taglio della spesa pubblica che stanno mettendo in ginocchio l’intera nazione, l’idea della Formula 1 non farà che fornire al cancelliere tedesco Angela Merkel e agli altri politici europei diffidenti un’arma in più per criticare pesantemente Atene e sostenere che è inutile continuare ad aprire il portafogli per soccorrerla. Qualcuno, però, scambia la richiesta di non buttare al vento i pochi quattrini rimasti con un atteggiamento di cattiveria e chiusura mentale.