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 2012  ottobre 05 Venerdì calendario

COME FANNO A SPARIRE LE TASSE?

Secondo i magistrati che indagano, un’agenzia privata di riscossione dei tributi locali ha intascato per anni e anni le tasse dei cittadini di parecchie città. Ma come mai questa mansione così delicata viene affidata a una società privata?

È un fatto frequente. I singoli Comuni sono liberi di scegliere a chi delegare la riscossione dei loro tributi. Possono costituire una loro struttura, magari federandosi con altri Comuni in modo da condividere le sedi, il personale e le spese fisse; oppure possono servirsi delle competenze della società pubblica Equitalia, che svolge questo servizio a livello nazionale; o ancora possono rivolgersi a società private. Quest’ultima soluzione si sta diffondendo anche perché c’è una certa polemica a livello politico contro Equitalia accusata (a torto o a ragione) di essere troppo vessatoria con i contribuenti.

Chi sono i soggetti che svolgono la riscossione?

Sono circa 80 società la cui lista è consultabile nel sito Internet del ministero dell’Economia e delle Finanze. C’è stato un grande rimescolamento nel 2006, quando è nata Equitalia. Prima erano attive nella riscossione dei tributi locali circa 40 società che facevano riferimento alle banche. Da allora queste società sono state per la maggior parte riassorbite da Equitalia e nel frattempo sono nati nuovi soggetti. La riscossione da parte delle banche aveva vantaggi, come la presenza capillare di strutture fisiche sul territorio, ma anche svantaggi, ad esempio la possibile riluttanza a pignorare il conto corrente di un cliente delle banca se questi era moroso nei confronti del Comune.

Quali sono i requisiti per svolgere la raccolta dei tributi?

Per quanto riguarda i tributi nazionali Equitalia ha una riserva di caccia assoluta. Per i tributi locali bisogna soddisfare requisiti di onorabilità (assenza di condanne penali e di altri motivi di incompatibilità) e occorre disporre di un capitale minimo di un milione di euro per svolgere l’attività in un piccolo Comune; questo capitale cresce man mano se ci si candida a operare in Comuni più grandi. È prevista la revisione delle regole per l’iscrizione all’albo, ma non è stato ancora adottato il decreto ministeriale attuativo (art. 3 dl 40/2010).

L’attività che svolgono le società private è del tutto uguale a quella di Equitalia?

Sì. Le società private possono mandare a casa i bollettini con il calcolo delle tasse come la Tarsu e poi possono attivarsi per la riscossione coattiva dei tributi inevasi e degli interessi. La loro remunerazione (come quella di Equitalia) corrisponde a una quota dell’ammontare riscosso che viene definita tecnicamente aggio.

Chi vigila sulle società di riscossione?

Nel caso di Equitalia il controllo preventivo è esercitato dalla Corte dei Conti (oltre che dagli azionisti Agenzia delle Entrate e Inps), mentre sulle società private vigilano i Comuni e il controllo della Corte è solo indiretto, perché si esercita sui Comuni in quanto enti pubblici e non sulle società private di cui questi si servono.

E come è possibile che i soldi non arrivino ai Comuni?

In teoria questo potrebbe succedere solo per poco tempo: i Comuni dovrebbero accorgersene subito. Le società di riscossione sono obbligate ad aprire uno o più conti correnti specifici, con l’obbligo di riversare le somme riscosse entro la prima decade di ogni mese. In caso di ritardo i funzionari comunali dovrebbero far partire subito le contestazioni e una diffida ad adempiere a tutti gli obblighi, applicando le penalità stabilite dal capitolato. Nei casi più gravi (ritardi reiterati e mancati versamenti) i Comuni dovrebbero attivare la procedura di risoluzione contrattuale e provvedimenti cautelari come l’escussione della polizza fideiussoria. Ma se i Comuni non esercitano il controllo, la situazione si incancrenisce.

Che cosa succede quando qualcuno scappa con la cassa?

Una volta che il danno è stato fatto, le società concessionarie, agendo in qualità di agenti contabili, possono essere condannate dalla Corte dei Conti a risarcire le somme non versate (lo stabilisce la sentenza n. 425/2012 della Corte dei conti toscana) e poi possono subire la sospensione o cancellazione dall’albo decretata dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Ma questo poco importa a chi (eventualmente) avesse già portato i soldi all’estero.

Il sistema funziona bene com’è o sono in vista delle novità?

Dal 1° gennaio 2013 Equitalia conserverà solo la raccolta dei tributi nazionali perdendo quella dei tributi locali. Qualche mese fa i Comuni avevano chiesto una proroga perché molti non si sentivano pronti, ma al momento la scadenza è confermata. Questo non significa che i Comuni debbano rivolgersi ai privati: potranno provvedere in proprio o consorziarsi, ma molti rischiano di trovarsi in difficoltà.