Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  ottobre 03 Mercoledì calendario

Dsk risorge: innocente e di nuovo in pista - I paragoni son tutti buoni, sce­gliete quello che vi piace di più: l’in­crociatore da battaglia colpito e af­fondato che torna incredibilmen­te a galleggiare; l’araba fenice che risorge dalle sue ceneri; il toro col groppone trafitto da dieci bande­rillas­piegato su entrambe le ginoc­chia che a un certo punto si scuote di dosso quegli arpioni crudeli e rincorre il torero

Dsk risorge: innocente e di nuovo in pista - I paragoni son tutti buoni, sce­gliete quello che vi piace di più: l’in­crociatore da battaglia colpito e af­fondato che torna incredibilmen­te a galleggiare; l’araba fenice che risorge dalle sue ceneri; il toro col groppone trafitto da dieci bande­rillas­piegato su entrambe le ginoc­chia che a un certo punto si scuote di dosso quegli arpioni crudeli e rincorre il torero... Scegliete quello che vi piace di più. Vengono tutti buoni, oggidì, per descrivere la stupefacente re­surrezione politica di Dominique Strauss-Kahn, l’ex direttore del Fondo Monetario internazionale trascinato nella polvere dalla sua incontenibile passione per la gnoc­ca. Prima lo scandalo esploso do­po l’accusa di violenza carnale (poi rivelatasi insussistente) per­pe­trata nei confronti di una came­riera di colore in un albergo di New York. Poi -in un terrificante «uno­due » da stendere un Carnera, un Tyson- il caso delle escort fornite­gli fra Lille, capoluogo della regio­ne Nord- Pas-de-Calais e Washin­gton. Storia per la quale era stato accusato addirittura di stupro. Ecco: la notizia, anche stavolta, è che non era vero niente; e cioè che sì, forse qualche cosetta con delle signorine di gamba svelta ma­gari c’è stata. Ma di stupro, ha certi­ficato ieri la Procura di Lille, archi­viando l’inchiesta, neanche a par­larne. Ma questa è solo la prima noti­zia. La seconda, alla quale nessu­no nei giorni scorsi aveva dato ret­ta, tanto pareva inverosimile, è che Dominique Strauss Kahn, il re­probo, il violentatore, il «mostro», è a un passo dal tornare sulla scena alla grande, addirittura nei panni dell’eroe in una «missione impos­sibile »: salvare la Grecia dal crac fa­cendo da consulente speciale -una specie di Nembo Kid della Fi­nanza- per la gestione dei rapporti tra Grecia e Fmi e i famelici credito­ri pubblici di Atene. Sono solo voci, finora. Ma han l’aria d’essere di quelle voci che han più d’un fondamento (una vi­sita lampo di tre giorni ad Atene e incontri discreti col premier Anto­nis Samaras). Sicché eccoci al fiammeggiante paradosso. Un morto che cammi­na (politicamente parlando) che porge una flebo a una malata ter­minale, la Grecia. Se non ce la fa, pazienza. Nessuno lo accuserà di nulla. Ma se per avventura nella fle­bo riuscisse a metterci il ricosti­tuente e le vitamine giuste, e Lazza­ro dovesse affacciarsi sulla soglia del sepolcro, accennando magari un passo di samba: ebbene, per il monatto Strauss-Kahn sarebbe un trionfo, un «do di petto» come quelli della Callas al culmine della carriera: roba da far venire giù il te­atro politico-mediatico mondia­le. E noi della stampa, e i francesi che non gli han creduto (pochi, gui­dati da un Nicolas Sarkozy che è già stato punito abbastanza con la più solenne delle trombature); e gli americani, che gliel’avevano giurata, rivelando quell’imbaraz­zante complesso di inferiorità di cui soffrono nei confronti dei fran­cesi, dovremmo scattare tutti quanti sull’attenti,e chiedere scu­sa. E riconoscere che, a parte qual­che intemperanza in camera da letto, e un eccesso di estri erotici -posto che sia un difetto: ma a sen­tire le donne pare sia vero il contra­rio, ultimamente, e cioè che la cam­pana suona a morto, quanto a ma­scolinità, soprattutto fra i cosiddet­ti giovani- a parte qualche intem­peranza, si diceva,bisognerà rico­noscere che l’ex direttore del Fon­do monetario è stato vittima di una sinistra congiunzione astrale (se non proprio di una congiura) che lo ha impallinato a morte pri­ma come politico (ci sarebbe lui, oggi,al posto dell’esangue Hollan­de nel ruolo di presidente) e poi co­me uomo, visto che anche il suo matrimonio con l’ora direttrice dell’ Huffington Post francese, An­ne Sinclair, è andato a pallino. Che Dsk sia in ogni caso determi­nato a tornare sul palcoscenico della grande finanza è certo. Qual­che settimana fa era a Yalta, per proporre in un convegno una sua idea per la soluzione della crisi nel­la zona euro. Mentre a Parigi ha messo in piedi una società di con­sulenza chic ( la«Parnasse»)per ge­stire le sue attività di conferenzie­re e proporsi come advisor a impre­se ed enti pubblici «in ambito so­ciale, economico, immobiliare e politico». Insomma, come dicono anche a Parigi: a volte ritornano.