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 2012  ottobre 03 Mercoledì calendario

Irpef, Iva, Imu, Irap... le 1.800 leggi fiscali che uccidono l’Italia - Sul sito internet della Ragio­neria generale dello Stato, tra migliaia di tabelle, rela­zioni, rendiconti, appaiono an­che le Pagine gialle della finanza pubblica che spiegano dove cerca­re i dati

Irpef, Iva, Imu, Irap... le 1.800 leggi fiscali che uccidono l’Italia - Sul sito internet della Ragio­neria generale dello Stato, tra migliaia di tabelle, rela­zioni, rendiconti, appaiono an­che le Pagine gialle della finanza pubblica che spiegano dove cerca­re i dati. Vuoi sapere quanto spen­dono stato e regioni, se ci sono ri­sorse a sufficienza, quant’è il Pil? Qualche clic ed ecco la risposta. Manca tuttavia una domanda: quante tasse pagano gli italiani? Quanti tributi, imposte, accise, gravano sui contribuenti? Qual è il loro numero e come si chiama­no? Forse non lo sa nemmeno lui, il contabile che redige il bilancio. UNA GIUNGLA DI CIFRE In Italia vi­gono 1 .800 leggi fiscali. Tra quadri da compilare e istruzioni, i 76 mo­de­lli di dichiarazioni dei redditi an­noverano oltre 1.500 pagine. Gli F23 ed F24 per versare le imposte prevedono 1.100 codici tributo di­versi. Il bilancio dello Stato elenca circa 250 voci principali, piene pe­rò di «altri tributi» indistinti. L’an­nuario Istat raggruppa 38 «macro­tributi ». Manca l’elenco dettaglia­to, voce per voce, di ogni singola im­posta incassata dallo Stato. A esse va aggiunta la giungla di balzelli lo­cali nascosti in bollette e buste pa­ga. La galassia fiscale italiana è un inno alla fantasia tassatrice. La qua­le però non ha ancora concepito un compendio trasparente che ren­da noto quante mani si infilano nel­le tasche degli italiani. UCCISI DALLE ACCISE Le tasse più famose sono Irpef (redditi delle persone fisiche), Ires (redditi delle imprese), Iva (circolazione dei be­ni). Un capitolo consistente, anche come gettito, riguarda le accise su­gli olii minerali: petrolio, benzina, cherosene, gasolio, gas metano, nafta. Le accise sono numerosissi­me; una quindicina di voci riguar­da solo la benzina, dalla guerra di Abissinia a vari terremoti, dalla cri­si di Suez al Vajont, dalle missioni militari in Libano e Bosnia all’ac­quisto di eco-bus. Le accise colpi­scono una vastità di beni: alcolici (distillati, birra, vino), energia elet­trica, carbone e bitumi, fiammife­ri. Altre imposte gravano sui generi di monopolio come i tabacchi lavo­rati e le attività di gioco ( lotto, lotte­rie, concorsi pronostici, scommes­se, giochi di abilità). I SEGRETI DELLE PERIFERIE Le re­gioniincassanol’Irap, l’addiziona­le Irpef e le tasse automobilistiche oltre a una miriade di piccoli tribu­ti semisconosciuti come l’imposta sulle concessioni dei beni del de­manio, la tassa sulle concessioni re­gionali, quella per l’occupazione di spazi e aree di proprietà regiona­le, ulteriori imposte su benzina, gas ed energia elettrica casalinga, un’addizionale (Arisgam) all’im­posta erariale di consumo sul meta­no, il tributo speciale per il deposi­to di rifiuti solidi in discarica, la tas­sa per il diritto allo studio e l’impo­sta sul rumore degli aeromobili. Fantasia al potere anche in co­muni e province. Ai municipi van­no parte della neonata Imu, addi­zionali su Irpef e consumi elettrici, la tassa per lo smaltimento dei rifiu­ti solidi urbani ( Tarsu), i contributi per le opere di urbanizzazione, le imposte su pubblicità e affissioni, la tassa di occupazione del suolo pubblico e la nuova Tares sui servi­zi comunali (illuminazione, poli­zia urbana, anagrafe). Qualcuno ha introdotto una tassa sul posses­so dei cani. Ancor meno conosciute sono le tasse a favore delle province. A par­te l’ennesima addizionale Irpef e l’Ipt sull’immatricolazione di vei­coli, le province incassano il tribu­to per l’esercizio delle funzioni di tutela protezione e igiene ambien­tale, l’imposta sull’erogazione di gas ed energia elettrica a uso dome­stico, un’addizionale sul consumo elettrico delle attività produttive e i proventi delle tasse sulle assicura­zioni Rca. GHIGLIOTTINA SULLE IMPRESE Crisi o non crisi, le tasse sulle attivi­tà economiche si moltiplicano. Si comincia alle dogane, che riscuoto­no imposte su beni provenienti da Paesi extracomunitari. Prelievi co­munitari colpiscono i prodotti agri­coli. Si paga l’Iva sulle importazio­ni oltre a sovrimposte di consumo e di confine. Le imprese devono ag­giungere i contributi sociali e i ver­samenti a Inail e Camere di com­mercio. Esistono imposte sulla ri­valutazione dei cespiti aziendali e in certe zone si versano ancora i contributi per opere di bonifica. BOLLI, REGISTRI, CONCESSIONI Se si eredita una proprietà si paga l’imposta sulla successione. Se il bene viene regalato, si paga ugual­mente l’imposta sulla donazione. Ogni annotazione su pubblici regi­stri ha la relativa tassa: compraven­dita di beni, affitto di case e negozi, costituzione di società, quietanze, procure, contratti di lavoro. Il bollo va apposto su cambiali, atti notari­li, scritture private riguardanti con­tratti, documenti sul movimento di valuta, conti di amministratori pubblici e curatori, richieste alla pubblica amministrazione. Se si compra casa bisogna aggiunge l’imposta catastale (per annotare la voltura), quella ipotecaria (iscri­zioni, trascrizioni, cancellazioni e altre formalità sui pubblici registri immobiliari) e le tasse notarili. Il mare di tasse per le concessioni go­vernative è sterminato: oltre al rila­scio o al rinnovo di concessioni, si paga per ottenere autorizzazioni, li­cenze, visti; per numerare e bollare registri o documenti societari; per avere il passaporto, la patente auto­mobilistica e nautica, il porto d’ar­mi; per chiedere un brevetto e l’iscrizione agli albi professionali o verificare le caratteristiche dei me­talli preziosi. Aggiungiamo le tasse scolastiche e universitarie, il cano­ne Rai e quello sui telefonini. LA VITA QUOTIDIANA Sul turista gravano la tassa di soggiorno e quel­le aeroportuali. Sul precario della scuola i contributi per partecipare ai concorsi. Chi fa un incidente de­ve pagare per avere copia del rap­porto di polizia. Paga chi perde una causa in tribunale o chiede l’inter­vento di un giudice. Ci sono le una tantum, gli scudi, i condoni, le so­prattasse su diesel e grosse cilindra­te, i tributi straordinari sui beni di lusso. Tasse sulle attività finanzia­rie: interessi su conti e depositi ban­cari, obbligazioni, dividendi azio­nari, plusvalenze, fondi di investi­mento. Si paga la Siae. E a Milano anche l’area C.