Nino Sunseri, Libero 3/10/2012, 3 ottobre 2012
SOLO PIAGGIO SI SALVA DAL KO DELLE MOTO
La crisi corre a quattro ma anche a due ruote. I dati sulle immatricolazioni di settembre mettono paura: il mercato è caduto del 36,3% dopo il 16,7% perso ad agosto. E la situazione sarebbe ancora peggiore se non ci fosse la maxi-commessa di Poste Italiane che ha dotato i portalettere del Liberty 125 che da sola circa 15 mila pezzi. Poi vanno bene i maxi- scooter over 500 cc che riescono a limitare le perdite.
Per il resto i segnali negativi si sprecano. In un mese sono stati venduti 9.145 scooter (-34,7%), 3.347 moto (-40,4%) e appena 3.988 ciclomotori da 50 cc. «La pressione fiscale ad ogni livello sta uccidendo i consumi. Non ci sono più margini di manovra ed è necessario invertire la rotta in tempi brevi », commenta Corrado Capelli, presidente della Confindustria delle due ruote, secondo cui «l’occupazione giovanile e la spinta verso misure di credito agevolato sono due elementi che darebbero respiro». Insomma in giro ci sono troppi bamboccioni e troppa disoccupazione fra gli under 35.
Una situazione per alcuni versi paradossale: le due ruote sono, per definizione, un mezzo che aiuta, e non poco, negli spostamenti quotidiani, favorendo così minori congestioni da traffico nei grossi centri urbani, nonchè minori consumi anche in relazione ai ridotti tempi di percorrenza. Secondo Capelli dovrebbe essere un settore da sostenere o, quanto meno, da non penalizzare. E invece negli ultimi anni si è assistito ad un accanimento sempre maggiore nei confronti dei motociclisti. Polizza Rc in costante e aumento, il pasticcio delle targhe per i ciclomotori (errore fu all’epoca utilizzarne di taglia mini, per poi costringere i cittadini ad un ulteriore esborso per la sostituzione), costo delle revisioni raddoppiato negli ultimi anni. A questo, secondo il presidente della Confindustria delle due ruote aggiungere il salato prezzo della benzina, autovelox a iosa sui tratti a più alta densità di moto, oltre ad un accanimento, spesso ai limiti della tolleranza, da parte dei tutori della legge nei confronti dei centauri. Cause queste che, aggiunte al periodo difficile, dettato dalle pesanti misure economiche adottate dal governo, hanno portato ai numeri odierni, anche tra l’usato.
L’unica consolazione, per il capo degli industriali, è la vitalità delle imprese. A differenza di quanto accade nelle quattro ruote l’industria italiana continua a investire. Non a caso per Ducati il 2011 è stato l’anno migliore della sua storia con più di 40 mila pezzi venduti. L’arrivo di Audi promette un’apertura sul fronte internazionale che la vecchia proprietà, affidata all’Invest industrial di Andrea Bonomi non era in grado di sostenere. Ma soprattutto va bene Piaggio che, nonostante la crisi ha aumentato la quota di mercato portandola, nei primi nove mesi al 31,1% (+3,1%). E ieri il gruppo di Pontedera si è permesso anche il capricci di portare a Intermot, il Salone delle moto di Colonia, la nuova Aprilia RSV4 2013. Una sfida in casa della Bmw. La versione corsaiola del bolide presentato ieri è guidato da Max Biaggi che lotta per il mondiale Superbike con la Bmw di Marco Melandri.