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 2012  ottobre 01 Lunedì calendario

Politici, sceicchi e pure Clinton alla corte del re delle palestre - Lo Steve Jobs del benessere. Il talebano del wellness

Politici, sceicchi e pure Clinton alla corte del re delle palestre - Lo Steve Jobs del benessere. Il talebano del wellness. Un imprenditore visiona­rio. Chi è Nerio Alessandri, inven­tore e padrone dell’azienda lea­der mondiale nel settore delle at­trezzature e dei servizi per il benes­sere e l’attività fisica? L’altro gior­no all’inaugurazione del suo Te­chnogym Village alle porte di Ce­sena (150mila metri quadri di cui 60mila coperti, progettati dallo studio di architettura Antonio Cit­terio, Patricia Viel & Partners, col­line, laghetti, prati all’inglese e pi­ste ciclabili) erano presenti, fra gli altri, Giorgio Napolitano, Bill Clin­ton, i ministri Corrado Passera (Sviluppo economico), Renato Balduzzi (Salute), Piero Gnudi (Sport), Romano Prodi e Gianni Letta, John Elkann e Alessandro Profumo, Alessandro Benetton e Andrea Della Valle,il principe del­l’Arabia Saudita Al Saoud e lo sce­icco della famiglia reale di Abu Dhabi Al Nayan, Aurelio De Lau­rentiis e il direttore di Wired maga­zine , David Rowan, giornalisti da mezzo mondo. Technogym ha 2.200 dipendenti, totalizza 400 mi­lioni di fatturato all’anno, di cui il 90 per cento all&#8 217;estero,è fornitrice ufficiale delle ultime cinque Olim­piadi. Ed è fornitrice privata, tra le altre, delle palestre di Barack Oba­ma, Vladimir Putin, Bill Gates, Ma­donna, George Clooney e Giorgio Armani. Ma chi è Nerio Alessan­dri lo sanno bene anche i frequen­tatori di palestre che sudano e sbuffano sui tapis roulant Techno­gym. È un italiano che lavora lon­tano dai riflettori e che, nel giorno del compleanno di Berlusconi e Bersani, ha radunato a Gattolle, piena Romagna, mezzo governo italiano, la «crème» dell’impren­ditoria, sceicchi e presidenti. La sua storia comincia nel 1983 in un garage al numero 44 di via Mentana, Cesena, da qui il nomi­gnolo di «Steve Jobs del benesse­re ». Figlio di un capomastro e un’operaia,Nerio riesce a convin­cere il papà a parcheggiare in stra­da la Golf per poterlo trasformare in officina. «All’inizio smontavo e rimontavo il mio motorino Cabal­lero. Ma fin da bambino sognavo di diventare imprenditore per of­frire al mondo qualcosa che pri­ma non esisteva », ha raccontato a Stefano Lorenzetto che due anni fa lo ha intervistato per Panora­ma . Ora la sua azienda rifornisce le palestre delle nazionali di cal­cio di mezzo mondo, di squadre come Real Madrid, Juventus, Chelsea, Milan e dei piloti della Ferrari. Nessuna aria da santone, 51 an­ni portati da quarantenne («man­gio cinque volte al giorno, soprat­tutto frutta, verdura e pesce, fac­cio una colazione abbondante e mi muovo molto»), due lauree ho­noris causa a Urbino e Bologna, con lui il wellness diventa busi­ness perché è anche filosofia di vi­ta. Il fitness e l’aerobica di Jane Fonda sono preistoria. «Dio ci ha creati per fare a piedi 30 chilome­tri al giorno», sostiene. Solo che «la tecnologia ci ha seduti. E sia­mo passati da 30 chilometri a 300 metri,quando va bene 500.Un’in­voluzione troppo repentina... Ec­co perché ci ammaliamo ». E la filo­sofia sembra funzionare se è vero che i suoi dipendenti si ammala­no molto di rado. Perché sono di età media piuttosto bassa. Ma an­che perché Alessandri ha conces­so loro due ore di pausa pranzo a patto che ne trascorrano una par­te nella palestra aziendale attrez­zata con i macchinari della casa. L’altro giorno, all’inaugurazio­ne del campus, Napolitano ha det­to che se dovesse rinascere «nella seconda vita farò più sport», Clin­ton che vorrebbe venire a lavorare alla Technogym: «Adoro questo lavoro» e, da lontano, il segretario del Pdl Angelino Alfano che il nuo­vo Village «è motivo di orgoglio per il nostro Paese». Oltre che po­tente, la lobby del benessere è tra­sversalissima. Chi non vuole stare bene, essere in salute e scattante? Chissà, magari un giorno il nome di Alessandri spunterà in quelle classifiche della globalizzazione redatte da riviste come Forbes o Ti­me sugli uomini più influenti e in­novatori del pianeta. Ma non sarà più una sorpresa.