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 2012  ottobre 01 Lunedì calendario

La Sicilia sull’orlo del fallimento si compra una compagnia aerea - La Regione siciliana, sotto la sua guida, ha toccato il minimo storico

La Sicilia sull’orlo del fallimento si compra una compagnia aerea - La Regione siciliana, sotto la sua guida, ha toccato il minimo storico. E infatti il rischio default, quantificato in circa 5,2 miliardi («crisi di liquidità per i mancati trasferimenti statali», ha sempre minimizzato lui, anche quando il premier Monti, a luglio, lo ha con­vocato preoccupato a Palazzo Chi­gi) è stato uno dei motivi, insieme ai guai giudiziari, che lo hanno co­stretto alle dimissioni. Eppure Raf­faele Lombardo, governatore uscente di Sicilia, non ricandida­to ma deus ex machina di alleanze e strategie in vista delle elezioni che, il prossimo 28 ottobre, deci­deranno chi sarà il suo successore (e in cui c’è in pista suo figlio come aspirante de­putato regiona­le), pensa in grande, anzi in grandissimo. E con buona pa­ce del senso di opportunità, che prescrive­rebbe si occu­passe solo di or­dinaria ammi­nistrazione vi­sto che manca un mese scarso al voto, ha avuto un’ideona: far diventare la Sicilia azionista di un vettore aereo. Il quasi ex presidente Mpa ha infatti dato mandato all’Irfis-FinSicilia, la società finanziaria di cui la stes­sa Regione è azionista unico, di ve­rificare la possibilità di ingresso nel capitale sociale di Aero Linee Siciliane, la nuova compagnia che sta per nascere dalle ceneri di Windjet e che ha annunciato il ri­torno al decollo il prossimo 5 di­cembre. Una Regione che ha schivato la bancarotta (sinora) per il rotto del­la cuffia e una compagnia aerea, Windjet, che nel crac è precipitata nel pieno delle ferie estive, con mi­gliaia di passeggeri lasciati a terra a Ferragosto, per non parlare dei lavoratori finiti in cassa integra­zione. Un governatore catanese dimissionario e un vettore aereo siciliano, con un presidente, Nino Pulvirenti, che è anche il presiden­te del Catania calcio, la squadra della città del governatore medesi­mo. Può funzionare un’accoppia­ta così? E la new.co Aereo Linee Si­ciliane, che sta per nascere (Pulvi­renti ha annunciato che verserà a giorni la maggioranza del capita­le sociale, e l’Enac è pronta a resti­tuire alla compagnia i diritti di traf­fico temporaneamente sospesi), quali garanzie di solidità può ave­re vista la non rosea - per usare un eufemismo- si­tuazione finan­ziaria del po­tenziale socio di minoranza? Certo, Irfis-Fin-Sicilia (l’acroni­mo Irfis sta per Istituto regio­na­le per il finan­ziamento delle industrie in Si­cilia, ndr ) non rappresenta il go­vernatore o la Regione diretta­mente. Si tratta infatti, come si leg­ge sul sito internet, di una «società finanziaria specializzata nel credi­to agevolato e nella erogazione di Fondi regionali» a sostegno del­l’economia dell’Isola. Una finan­ziaria che ha tra le mission quella di «gestire, secondo gli indirizzi programmatici della giunta regio­nale, fondi destinati all’acquisi­zione e gestione di partecipazioni minoritarie al capitale di società ed enti». Ma è proprio qui il nodo, soprattutto di opportunità politi­ca. Una giunta dimissionaria qual è quella siciliana, a 28 giorni dal vo­to, può intestarsi in campagna elettorale una simile operazione? L’ormai quasi ex governatore Lombardo fa spallucce: «Stiamo cercando di evitare – dice – che vi sia il monopolio del trasporto ae­reo per quanto riguarda la Win­djet e abbiamo affidato, com’era giusto che fosse,all’Irfis il manda­to di valutare la possibilità di en­trare con un contributo nel capita­le della compagnia. È un contribu­to dato ai siciliani che, anziché pa­gare 450 euro per andare e torna­re, magari in giornata, da Roma, potranno farlo con 100 euro tutto compreso. È una scelta fatta per poter viag­giare, per poter far venire turi­sti, per non sof­focare la no­stra autono­mia ». E aggiun­ge, al quotidia­no catanese La Sicilia che del­la new.co che nasce dalle ceneri di Windjet ha anticipato i nuovi co­lori sociali (bianco, rosso e azzur­ro, con una «W» stilizzata sulla co­da): «Il governo della Regione at­tribuisce alta priorità al trasporto e in particolare al trasporto ae­reo ». Già, appunto, il governo del­la Regione. Quel governo che, a strettissimo giro, non sarà più suo.