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 2012  ottobre 02 Martedì calendario

GRECIA IN RECESSIONE PER IL SESTO ANNO CONSECUTIVO (-4%)

Dopo i trucchi contabili degli anni passati la Grecia si avvia a vivere nel 2013 il sesto anno consecutivo di recessione economica. Lo prevede, nero su bianco, il bilancio dello Stato per il 2013 che il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, ha presentato ieri in Parlamento.
La contrazione stimata dal Governo Samaras per l’anno prossimo oscilla tra il 3,8% e il 4%, anche a causa dei tagli per 7,8 miliardi di euro alla spesa corrente previsti per l’anno prossimo e che dovranno raggiungere i 13,5 miliardi complessivi entro il 2014. La Finanziaria mira a conseguire il primo avanzo primario da un decennio, con un surplus dell’1,1% in rapporto al Pil, ma questa cifra pare troppo ottimistica. Per il 2013 è inoltre previsto un debito pubblico di 346,2 miliardi di euro, pari al 179,3% del Pil, e un deficit del 4,2% dopo un 6,6% del 2012.
Intanto la troika è tornata ad Atene e ha chiesto al Governo greco «alcune chiarificazioni» e la Grecia «le darà». Lo ha detto ieri sera il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, lasciando il palazzo del Governo al termine dell’incontro fra i rappresentanti della troika (Ue, Bce e Fmi) con il premier Antonis Samaras.
Stournaras, parlando con i giornalisti, ha aggiunto che le trattative proseguiranno. Fonti vicine al Governo hanno tenuto a sottolineare che «non ci sono difficoltà nei negoziati con la troika». Ma le stesse fonti hanno aggiunto che da ieri Samaras ha avviato una serie di contatti telefonici con alcuni leader europei (di cui non sono stati rivelati i nomi) «alla ricerca di una soluzione politica» dell’impasse. Non è escluso, sempre secondo le stesse fonti, che Samaras abbia deciso di informare dell’esito dei colloqui telefonici i leader dei due partiti che sostengono il suo Governo di coalizione, il socialista Evangelos Venizelos (Pasok) e Fotis Kouvelis di Sinistra Democratica.
Che la crisi greca vada ormai risolta politicamente è convinzione che si fa strada anche in Germania. La Grecia «deve rispettare i propri obblighi ma dobbiamo aiutare Atene concedendole più tempo», ha dichiarato, in un’intervista a Die Welt, il socialdemocratico tedesco Peer Steinbruck, candidato alla Cancelleria di Berlino per le elezioni del 2013, che lo vedranno sfidare l’attuale capo del Governo Angela Merkel.
Secondo Steinbrueck - confermato ieri dalla presidenza del partito socialdemocratico all’unanimità - la Grecia non potrà ricorrere al mercato dei capitali per i prossimi 7-8 anni. «E tanto a lungo noi la dovremo aiutare», ha spiegato. Quindi basta ipocrisie e tatticismi. Per il leader socialdemocratico è ora arrivato il momento per la Merkel di dire «finalmente la verità» sulla Grecia. La Spd, ha poi spiegato, è pronta a votare sì a un terzo pacchetto di aiuti per Atene, alla cui uscita dall’euro si oppone fermamente. «Dovremmo dire chiaramente a tutti quelli che sostengono marzialmente di cacciare la Grecia dall’Eurozona che non sanno quello che dicono. Il contagio sarebbe terribile».
Steinbrueck ha poi commentato anche il piano anti-spread annunciato dalla Bce di Mario Draghi: «A breve non mi preoccupo. Ma in tre, quattro anni il tema dell’inflazione sarà all’ordine del giorno», ha detto specificando che «ciò non dipenderà solo dalla Bce, ma anche dalla banca centrale statunitense, che sta pompando da pazzi liquidità nei mercati».