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 2012  ottobre 02 Martedì calendario

«ITALIANI SUPERDOTATI»: RICERCA INGLESE SBUGIARDA LA «BILD»

Gli italiani ce l’hanno più lungo dei tedeschi. Alla faccia della Bild che nei giorni scorsi ci aveva sbertucciati dando ampio risalto ad una ricerca pubblicata ad inizio anno dall’Asl di Padova secondo cui il nostro pisello negli ultimi cinquant’anni si sarebbe accorciato di un centimetro. Ora un altro studio dell’Università di Belfast, non solo ci pone al sesto posto mondiale in quanto a equipaggiamento sessuale, con un media di 15.7 centimetri, ma la ricerca del professor emerito di Psicologia, Richard Lynn - secondo cui esisterebbe una stretta relazione tra misure dell’arnese e Paese di provenienza - mette in evidenza come i maschi tedeschi siano meno dotati di oltre un centimetro rispetto all’uomo italico.
Una bella rivincita per il nostro orgoglio (anche se alle numerose turiste di Germania che ogni anno affollano la riviera adriatica il nostro armamentario è sempre andato più che bene), soprattutto perché gli amici crucchi non si lasciano sfuggire nemmeno un’occasione per prenderci per i fondelli su riviste e quotidiani, fin dai tempi del Der Spiegel e della Walther P38 poggiata sul piatto di spaghetti.
Fine della querelle? Nemmeno per sogno, perché da Berlino c’è chi non ha perso tempo per contestare questo nuovo e fondamentale studio scientifico rimproverando al professor Lynn - lo stesso che un paio di anni fa affermò che i «terroni» sarebbero meno intelligenti dei «polentoni» - di non aver misurato personalmente i piselli dei rappresentanti di ciascun Paese, ma di essersi affidato soltanto a statistiche raccolte sul web dove, ipotizzano gli amici tedeschi, non tutti sarebbero stati sinceri riguardo alla lunghezza del proprio pistolino. Insomma, la classifica che li distanzia di 1.2 centimetri dagli italiani sarebbe semplicemente il frutto delle nostre esagerazioni. Molto più attendibile, secondo i crucchi, lo studio condotto dall’andrologo padovano Carlo Foresta che per catalogare la lunghezza dei piselli nostrani aveva fatto sfilare innanzi a sé ben dodicimila esemplari.
Dalla Germania però, pare che non abbiano nulla da obiettare riguardo ai 18 centimetri di media che il professor Lynn ha attribuito ai congolesi (e qui trova conferma il luogo comune riguardo ai maschi africani), primi davanti agli ecuadoregni, ai ghanesi, ai colombiani e, a sorpresa, ai colleghi islandesi che nonostante il freddo di Reykjavik dominano la graduatoria europea, dove noi siamo secondi. Con buona pace degli inventori dell’Oktoberfest. Le cui mogli e fidanzate, al di là di ogni classifica, per cuccare continuano a venire qui da noi.