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 2012  ottobre 02 Martedì calendario

I TAGLIETTI RIDICOLI DELLA CAMERA

La più costosa assemblea parlamentare del mondo, la Camera dei deputati, ha deciso nell’anno del salva-Italia e della stangata fiscale imposta dal governo di Mario Monti a famiglie e imprese, di tirare finalmente la cinghia. Per gli italiani a dire il vero non è cambiato un fico secco: la dotazione annuale della Camera era la più alta del mondo, e resta la più alta del mondo: 992 milioni e 800 mila euro nel 2011, stessa cifra nel 2012. Scenderà a 943 milioni e 160 mila euro nel 2013, per poi restare invariata l’anno successivo. Per tre anni - dal 2013 in poi - la Camera spenderà circa 50 milioni all’anno in meno. Fanno 150 milioni di euro in tre anni, che sono una discreta sommetta. Ma su base annua rappresentano un taglio del 5% rispetto alla spesa attuale.
Per il costo dei deputati questo taglio è ancora meno sensibile:3,52%. Confrontato ai sacrifici imposti a tutti gli altri italiani grazie alle stangate votate proprio dagli stessi parlamentari fra il 2011 e il 2012, è una barzelletta. Lo è ancora di più pensando che quasi tutto l’importo del taglietto peserà sui prossimi eletti e non sugli attuali occupanti gli scranni di Montecitorio. Il taglietto riguarda anche i contributi ai gruppi parlamentari, che passano da 36,2 milioni di euro l’anno (una cifra pazzesca) a 35,4milioni di euro, con una riduzione quasi fantasma del 2,21%. Ci si attendeva che fossero almeno dimezzati, come è avvenuto per i rimborsi elettorali ai partiti politici, invece si è risparmiata solo qualche mancia. Non si è toccato invece un solo euro nelle spese per il cerimoniale, su quelle per la formazione linguistica dei deputati e perfino nello scandaloso capitolo di spesa sulle trasferte delle scorte dei vip della Camera: 300 mila euro l’anno erano stanziati, e 300 mila euro sono restati.
Questo taglio ridicolo (per allinearsi alla media degli altri parlamenti europei era necessario ridurre le spese almeno del 40%) naturalmente è vissuto dai diretti interessati come un atto di eroismo, tanto che con le facce smunte si aggirano per il palazzo come portassero addosso il cilicio e i sandali di San Francesco.
Le spese di palazzo però interessano assai poco i loro inquilini: ieri pomeriggio alla Camera è iniziato il dibattito generale sui conti di Montecitorio davanti a una ventina di deputati sui 630 che avrebbero dovuto interessati. E come sempre si è trasformato in una sorta di processo a media e giornalisti rei di soffiare sul fuoco dell’antipolitica e incapaci di vedere i grandi sacrifici fatti dalla casta politica quando ci sono. Certo, per poterli vedere e raccontare bisognerebbe che ci siano, e questo non è accaduto nemmeno nel 2012. Secondo il Pd Erminio Angelo Quartiani è colpa delle «incomprensioni, spesso strumentalizzazioni, prive, molte volte, di adeguati strumenti conoscitivi, agitate anche mediaticamente ». Sempre per Quartiani «sarebbe bene almeno sapere che i deputati in carica costano l’8 per cento dell’intero importo che serve a fare funzionare la Camera e che quindi si può comprimere, fino ad azzerare (…) ma questo ridurrebbe questa Camera semplicemente questa Camera a luogo in cui alla politica si avvicinerebbero solo coloro che hanno le risorse per poterlo fare». Si lamenta anche il Pdl Emerenzio Barbieri: «L’indennità è stata ridotta in modo significativo, ma voglio dire con chiarezza che noi potremmo anche stabilire che l’attività parlamentare vada svolta gratuitamente e sono sicuro che questa cosa non avrebbe alcuna eco sui giornali. La questione è essenzialmente politica ed è necessario assumere questa consapevolezza, poiché diversamente rischiamo di correre dietro soltanto a suggestioni». Barbieri poi si è lamentato sulle polemiche per il barbiere gratis ai deputati «non è così, lo paghiamo a prezzi di mercato», e sul prezzo dei panini: «I prezzi della buvette sono sostanzialmente allineati a quelli degli esercizi commerciali che sono qui intorno; basta fare solo una verifica. Quelli del ristorante dei deputati sono stati aumentati in modo significativo ». Però alla fine ha avanzato all’amministrazione una richiesta: «Siccome da qualche mese anche le Ferrovie dello Stato, grazie a Dio, hanno un concorrente, sarebbe bene che la Camera stipulasse per Italo, il nuovo treno dedicato al trasporto viaggiatori, la stessa convenzione che ha in essere con le Ferrovie dello Stato». E guarda tu che sui costi della politica arriva il primo vero passo del Pdl verso Luca Cordero di Montezemolo…