Cristina Nadotti, la Repubblica 1/10/2012, 1 ottobre 2012
LUNEDÌ SE IL MONDO RESTA SENZA PANNOLINI
Un mondo senza pannolini per i neonati è un mondo puzzolente, abitato da madri isteriche che devono tornare a mondare i ciripà dalla cacca prima di metterli in lavatrice e da padri che dopo aver imparato ad allacciare bene l’adesivo devono affrontare la temibile spilla da balia. Lo scenario apocalittico non è pura fantasia dopo l’esplosione di sabato nella fabbrica giapponese Shokubai, una delle maggiori produttrici mondiali del polimero alla base della fabbricazione dei pannolini super-assorbenti. Se l’impianto resterà chiuso a lungo, hanno detto i responsabili, è a rischio l’intera produzione mondiale. Di fronte alla prospettiva di non trovare più sugli scaffali dei negozi di mezzo mondo (perché l’altro mezzo ha problemi più gravi del sederino asciutto) i pannolini che non fanno passare neanche un goccio di pipì, sono passati in secondo piano la morte di un pompiere e il ferimento di 35 persone. Tremano i neo genitori in Gran Bretagna (tre miliardi di pannolini usati all’anno) e negli Stati Uniti (16 miliardi), tira un sospiro di sollievo chi si occupa di discariche: solo in Italia il 3% dei 32 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno
sono pannolini maleodoranti.