Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  settembre 29 Sabato calendario

VUOI TROVAR LAVORO? VAI IN BAVIERA

Il problema per la Germania non è la disoccupazione giovanile, ma trovare ragazzi disposti o in grado di imparare un mestiere. Oltre 100 mila posti di apprendista rimangono vacanti, denuncia Heinrich Driftmann, presidente della Camera industria e commercio. Appena qualche anno fa avveniva il contrario: i ragazzi usciti dalla scuola non riuscivano a trovare un’impresa, grande o piccola, che volesse assumerli come praticanti.

La disoccupazione giovanile esiste anche qui, ma a livelli invidiabili per il resto d’Europa.

Il tasso è all’8%, contro il 5,5% globale, meno di un quarto rispetto al nostro 35%. Poca cosa anche rispetto al 53% della Spagna, un record mondiale per i paesi sviluppati, al 36% del Portogallo, al 23% della Francia. Anche nel Nord Europa, i giovani disoccupati sono a livelli elevati: il 14% in Danimarca, il 23% in Svezia.

L’emigrazione verso la Germania è in corso da tempo, ma giungono soprattutto giovani laureati, il cui inserimento è difficile, anche a causa della lingua. L’inglese non basta, non in tutti i settori. Poi, come è naturale, la maggior parte viene a Berlino, che è una metropoli ospitale dai prezzi bassi, con i suoi problemi, una città senza grande industrie, dove oltre il 20% degli abitanti vive grazie ai sussidi pubblici. Meglio andare altrove: nella capitale la disoccupazione giovanile (fino ai 25 anni) supera il 14%, contro il 3,8% della Baviera o del Baden-Württemberg. In Germania, al contrario che da noi, il Sud è più ricco del Nord, e l’Ovest, come è noto, più ricco dell’Est.

I disoccupati tedeschi sono in totale circa 320 mila, ma non ugualmente distribuiti. In Baviera, secondo le statistiche, ci sono 2,3 posti di apprendista liberi per ogni giovane che desideri imparare una professione o un mestiere. In Turingia 1,77 e in Sassonia uno. A Berlino siamo allo 0,50. Difficile per un giovane che viene dall’estero imporsi contro la concorrenza dei locali.

I posti di apprendista sono ovviamente pagati meno, ma il salario è sempre più che sufficiente per mantenersi. L’apprendistato non è un «trucco» come da noi per sfruttare chi cerca un primo impiego, e l’assunzione regolare al termine dell’apprendistato è garantita. Naturalmente, chi si è laureato in filosofia o in lettere difficilmente potrà sperare di ottenere un posto all’altezza dei suoi studi. Se ha spirito di adattamento, potrà trovare un’occupazione che gli consentirà magari di perfezionarsi in un ateneo tedesco. Il settore con il maggior numero di offerte è quello del commercio, con quasi 8 mila posti. Le grandi catene e i negozi cercano venditori con conoscenza delle lingue, e l’italiano non è così trascurato come si crede. A Berlino magari si preferisce assumere qualcuno che conosca il russo, ma Monaco è quasi una città italiana, invasa sempre dai nostri turisti.

I cuochi sono ricercatissimi, e ben pagati. Un giovane che voglia imparare i segreti della buona cucina troverà chef che sveleranno volentieri i loro segreti. I posti vacanti in questo settore sono oltre 5 mila, come nel settore alberghiero, e 2 mila quelli per gli odontotecnici, che in Italia magari non riescono a superare test di ammissione assurdi. La Camera di commercio consiglia un minimo di elasticità nella ricerca, e la disponibilità a trasferirsi in provincia. La vita nelle piccole città tedesche è più gradevole di quanto si creda, anche per chi arriva dal Mediterraneo.