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 2012  settembre 30 Domenica calendario

SOTTILE FUNZIONA, GLI OPINIONISTI MENO

Dopo l’esperimento estivo di «Quinta Colonna», Salvo Sottile è tornato a fare quello che gli riesce meglio: la nuova edizione di «Quarto Grado» ha confermato la stessa formula che ha garantito al programma l’ampio successo delle precedenti stagioni (Rete4, venerdì, ore 21.10).
Bisogna dire che con «Quinta Colonna» Sottile si è scontrato con un interessante paradosso comunicativo: tutti lo considerano splatter perché indulge nel racconto dettagliato (morboso?) della nera, perché «serializza» la cronaca dei delitti in lunghe saghe popolari, sviscerando psicologie e presunte intenzioni dei protagonisti. Insieme alla fida Sabrina Scampini e al resto del cast di «Quarto Grado» non si risparmia sangue, cadaveri, analisi scientifiche alla «CSI» sui più minuti reperti della scena del crimine. Quando però il suo editore gli ha dato il mandato di applicare la stessa poetica splatter alla politica (agitare le folle, lavorare sui più bassi umori delle piazze, trasformarsi in una sorta di Santoro di destra), Salvo non è stato altrettanto efficace. Vuoi che la cosa non fosse nelle sue corde, vuoi che abbia deciso di proposito di fare un passo indietro. Sta di fatto che se, per diverse ragioni, a Mediaset volevano la piazza, il sangue (metaforico), Paolo Del Debbio è stato il più capace ad accontentarli.
Il problema di «Quarto Grado», invece, è rimasto lo stesso: la ricostruzione dei casi è accurata e dettagliata, basata sui servizi della redazione e sulle interviste in studio ai familiari coinvolti nei casi. L’altra sera si parlava anche della vicenda della povera Angela Celentano, seguendo la pista che partendo da uno scambio di mail porta fino in Messico. Sono però gli opinionisti e gli esperti in studio, la solita e scontata «compagnia di giro» (Alessandro Meluzzi è un camaleonte dell’opinionismo), a penalizzare la credibilità del programma, a limitarne le potenzialità espressive.
Aldo Grasso