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 2012  settembre 28 Venerdì calendario

Il mago dei chirurghi finisce in manette: «Spillava soldi ai malati» - Il dottore non c’è.In corsia,a Ca­reggi, scorre il colore diverso, grigio unpo’tetroepocorassicurante,del­le uniformi della Guardia di finan­za

Il mago dei chirurghi finisce in manette: «Spillava soldi ai malati» - Il dottore non c’è.In corsia,a Ca­reggi, scorre il colore diverso, grigio unpo’tetroepocorassicurante,del­le uniformi della Guardia di finan­za. Paolo Macchiarini, 53 anni, il «mago» della chirurgia, il primo a trapiantareunatracheasenzadona­tore - l’aveva creata ex novo con le staminali- ,l’uomo immortalato da Lancet come la «mente sempre a caccia di nuove scoperte», è in ma­nette. Le accuse: tentata truffa ag­gravata e tentata concussione. Con lui è indagata una caposala. Chisperavadiritrovarelavitagra­zie al suo bisturi dovrà aspettare. Sperando che il tempononscor­ratroppoinfret­ta. Sen’eraanda­to anni fa, Mac­chiarini, dal­l’Italia, un «cer­vello » in fuga che raccontava di aver lasciato Pisa«pernones­sere costretto al gioco delle raccomandazioni». Al­l’estero fu osannato, in Spagna, ne­gli Usa, in Gran Bretagna: per lui una sfilza di riconoscimenti per le tecniche sperimentali che utilizza­va nei sui interventi. Tre anni fa decise di tornare. Era il marzo 2009,contratto a tempo nel­l’ospedale fiorentino. Con un curri­culum in saccoccia da non starci: presidente della Hospital Clinic di Barcellona, professore di Chirurgia all’università della capitale catala­na, ordinario all’Hannover Medi­cal School in Germania, professore diMedicinarigenerativaalKarolin­ska Institute a Stoccolma, e ancora specializzato all’University of Ala­bama, inUsa,eall’universitàdiPari­gi Sud. Altro che luminare.Un«mostro». A cui adesso, i magistrati, contesta­no reati altrettanto «mostruosi». «Avrebbeindotto- secondoleaccu­se- i pazienti e i loro familiari a rivol­gersi a strutture private esterne, in Italia e all’estero,dove prestava att­i­vità personalmente o con cui aveva comunque collegamenti». Tutto in nome dei quattrini. I suoi. I pm to­scani, negli atti,sono pesanti:«Il chi­rurgo avrebbe approfittato delle condizioni psicologiche di partico­lare fragilità » dei malati, solitamen­te di tumore, e dei loro familiari per suggerire loro o il ricovero da lui in regime di libera professione o di ri­volgersi a strutture private di sua fi­ducia ». Ed entrano nel dettaglio: «Inun’occasione,dopoaverpropo­st­o a un paziente affetto da carcino­ma al polmone il ricovero e l’inter­vento in una clinica di Londra, Mac­chiarini falsamente rappresentava di svolgere l’attività di chirurgo in Italia solo a pagamento» consiglian­dogli di «sottoporsi a intervento chi­rurgico per l’asportazione del can­cro in regime di libera professione e a corrispondere indebitamente la sommacomplessiva,giustapreven­tivo dell’azienda ospedaliera di Ca­reggi, di 44.663 euro, di cui 25 mila a lui destinati a titolo di onorario». In altri casi avrebbe consigliato il ricovero in regime di libera profes­sione dicendo ai familiari del pa­ziente che era «l’unico modo per evi­tare che l’intervento fosse eseguito da un altro medico in servizio al re­parto »o sostenendo che la lista d’at­tesa della struttura pubblica era di tre mesi mentre, in realtà, oscillava­no fra i sette e i quindici giorni. Da parte sua il mago dei trapianti, sembra asettico come i suoi guanti in lattice. «È solo molto seccato di aver subito questa angheria ed è quasi pentito di essere tornato a la­vorare in Italia», parla a nome suo l’avvocato Rosario Bevacqua. «Si tratta di fatti vecchi, del 2010 - spie­ga il legale- e le accuse si riferiscono solo a tentativi di reato. Questo prov­vedimento si poteva anche evita­re ». Sono però sei i casi illeciti che la Procura gli contesta. Il presidente della Regione sembra invece non aver dubbi. Nella difesa: «Macchia­rini è indubbiamente un grande chi­rurgo. Mi auguro che possa ripren­dere quanto prima la sua attività professionale preziosa e per certi versi indispensabile». Un salvavite che secondo il gip «è uomo senza scrupoli».